469esimo giorno

Ucraina, diga di Kachovka: le inondazioni, i morti e le accuse

Dichiarato lo stato di emergenza in tutta la regione Kherson: 42mila le persone a rischio, 2.700 le abitazioni allagate, diversi morti, feriti e dispersi

Ucraina, diga di Kachovka: le inondazioni, i morti e le accuse

La guerra in Ucraina giunge oggi al suo 469esimo giorno in un clima molto teso tra Mosca e Kiev che si rimpallano le responsabilità di quanto avvenuto ieri, ovvero, l’esplosione e la distruzione della diga di Kachovka. Il duro braccio di ferro tra le parti è proseguito anche al Palazzo di Vetro dell'Onu, alla riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza convocata in seguito all’abbattimento della diga sul fiume Dnepr. "In ogni caso è colpa dell'invasione russa", ha detto Guterres. 

Al momento, gli 007 Usa tendono a ritenere la Russia colpevole, mentre la Cina non prende posizione e lancia un appello alla moderazione.

Intanto Zelensky ha incontrato il cardinal Zuppi, l'inviato di Papa Francesco che lavora per una missione di pace anche a Mosca (ma il Cremlino nega). "Missione utile sulla via della pace", ha commentato la Santa Sede. "La formula della pace non può che essere ucraina", il commento di Kiev.

 

 

La diga distrutta

Sarebbero circa 42mila le persone a rischio a causa delle inondazioni su entrambe le sponde del fiume Dnipro dopo che la diga Nova Kakhovka è stata fatta saltare in aria: il picco dell'onda alluvionale è previsto per oggi.

Circa 2.700 abitazioni, secondo i servizi di emergenza russi sarebbero invece le case allagate dopo l'esplosione mentre 1.300 le persone evacuate. In tutta la regione di Kherson è stato dichiarato lo stato di emergenza.

 

Le inondazioni hanno danneggiato i vicini ponti della regione meridionale di Mykolaiv, ha riferito il capo dell'amministrazione militare della città di Snihurivka Ivan Kukhta citato dalla Cnn. Secondo Kukhta, un ponte nel villaggio di Yelyzavetivka è stato distrutto e un altro nel villaggio di Halahanivka è stato "completamente sommerso dall'acqua". E ha aggiunto che le autorità stanno evacuando i residenti dalle abitazioni a Snihurivka.

 

A causa dell'esplosione, ha fatto sapere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, "si è formata una chiazza di petrolio di almeno 150 tonnellate che viene trasportata dalla corrente verso il Mar Nero. Non possiamo ancora prevedere quanta parte delle sostanze chimiche, dei fertilizzanti e dei prodotti petroliferi stoccati nelle aree alluvionate finirà nei fiumi e nel mare. L'evacuazione delle persone dall'area allagata è in corso: quasi ottanta insediamenti sono a rischio".

 

Diversi soldati russi sono stati travolti dalle acque: molti sono stati uccisi o feriti nel caos, hanno raccontato alla Cnn alcuni soldati ucraini. Il capitano Andrei Pidlisnyi ha riferito che quando la diga è crollata "nessuno sul lato della Russia è stato in grado di scappare. Il capo dell'amministrazione cittadina russa Vladimir Leontyev, citato da Ria Novosti, ha detto che sette persone risultano disperse in seguito all'esplosione della centrale idroelettrica e all'allagamento della zona vicino a Novaya Kakhovka. "Stiamo cercando i dispersi, c'erano dei pastori in quella zona".

 

C’è però un’altra importante notizia da segnalare. Secondo l'emittente televisiva statunitense CNN e le foto satellitari che hanno analizzato, la diga appariva nel complesso strutturalmente intatta almeno fino al 28 maggio scorso; fotografie scattate pochi giorni più tardi, il 5 giugno, hanno mostrato invece danni significativi a una sessione della strada che coronava l'orlo della diga, un danno che pare provocato da un attacco esterno, forse tramite proiettili d'artiglieria.

 

Lo scambio di accuse

Dopo che ieri è stata fatta saltare in in aria la diga, un bacino da 18 milioni di metri cubi costruito nel 1958, strategico sia per alimentare la Crimea e sia la centrale nucleare di Zaporizhzhia, diventa sempre più aspro lo scambio di accuse fra l'Ucraina e la Russia.

Per Kiev, la Russia ha "deliberatamente fatto saltare la diga" e "il mondo deve reagire".

Mosca, invece, nega e ribalta l'accusa: "Un atto terroristico di Kiev per fermare le nostre truppe". 

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