Le categorie prioritarie

Vaccini contro influenza, covid e polmonite: un avvio frammentato

Le campagne di vaccinazione stanno prendendo il via in diverse regioni italiane, ma con tempi di avvio differenti. Al via in Toscana, Lazio e Lombardia

Vaccini contro influenza, covid e polmonite: un avvio frammentato

Le campagne di vaccinazione contro l'influenza stanno prendendo il via in diverse regioni italiane, ma con tempi di avvio differenti. In Toscana, Lazio e Lombardia le somministrazioni sono già iniziate e proseguiranno fino a metà ottobre, mentre in altre regioni, come la Basilicata, si protrarranno fino ai primi di novembre.

Il segretario nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, ha sottolineato come quest'anno le dosi siano arrivate in anticipo rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, ha precisato che le discrepanze nei tempi di avvio delle campagne non sono dovute a scelte politiche, bensì a decisioni logistiche regionali. "Le differenze regionali non dipendono dalla volontà di stabilire una data comune di inizio, ma dalle diverse strategie logistiche messe in campo", ha affermato Scotti, confermando che ogni regione gestisce autonomamente l'acquisto e la distribuzione dei vaccini.

 

Le categorie prioritarie per la vaccinazione

La campagna vaccinale non riguarda solo l'influenza, ma anche il Covid-19 e la polmonite pneumococcica, con priorità a specifiche fasce della popolazione. La vaccinazione anti-Covid è disponibile per tutti, ma raccomandata in particolare per gli over 80, le persone ospitate in strutture per lungodegenti, i soggetti fragili, specialmente quelli con sistema immunitario compromesso, e per gli operatori sanitari e sociosanitari. La campagna antinfluenzale, invece, è rivolta soprattutto agli over 60, alle persone vulnerabili e ai bambini fino ai sei anni. Parallelamente, viene promossa anche la vaccinazione contro la polmonite pneumococcica, destinata principalmente agli anziani e ai pazienti fragili. Scotti ha sottolineato l'importanza di proteggere le persone più vulnerabili, che sono a maggior rischio di complicanze in caso di infezione, ribadendo come la logistica sia fondamentale per garantire una distribuzione efficiente dei vaccini.

 

Dove e come vaccinarsi

Per quanto riguarda la vaccinazione anti-Covid, che ha già visto la distribuzione di oltre 500.000 dosi, i cittadini possono recarsi nei centri ospedalieri, nelle strutture delle Aziende sanitarie locali, nei Policlinici e negli Istituti di ricovero a carattere scientifico. I medici di medicina generale svolgono un ruolo cruciale nel garantire un’ampia copertura vaccinale, mentre le farmacie di comunità verranno coinvolte successivamente nella campagna. Anche per i vaccini antinfluenzali, il contributo dei medici di famiglia sarà determinante, ma le modalità di distribuzione variano da regione a regione. Scotti ha spiegato come la logistica giochi un ruolo decisivo in questo processo: "Per i vaccini anti-Covid, le dosi arrivano a Pratica di Mare, facilitando la distribuzione nel Lazio, ma le regioni più lontane possono incontrare maggiori difficoltà. Per quanto riguarda invece i vaccini antinfluenzali, l'acquisto avviene tramite gare regionali e ogni regione ha i suoi tempi di consegna. Dopo la consegna, c'è la distribuzione alle aziende sanitarie locali, che a loro volta consegnano i vaccini ai medici".

 

Cambiano le visite: più appuntamenti e meno affollamenti

Un’altra importante eredità della pandemia riguarda la gestione degli ambulatori medici. Sempre più medici di famiglia hanno adottato il sistema delle visite su appuntamento, un cambiamento che ha trasformato le tradizionali sale d'attesa, spesso affollate e frequentate soprattutto dagli anziani. Questo sistema, implementato durante l'emergenza Covid per evitare assembramenti, è stato mantenuto poiché ha dimostrato di migliorare la qualità del servizio e di ridurre il rischio di contagio influenzale o di altre infezioni. "La riduzione degli assembramenti ha permesso un accesso più fluido e coordinato dei pazienti, con evidenti vantaggi", ha affermato Scotti. Tuttavia, il segretario della Fimmg ha anche evidenziato le difficoltà che questa nuova modalità può comportare, soprattutto nel dover bilanciare le esigenze degli appuntamenti con le richieste urgenti, anche se non emergenziali. "Un medico può organizzare lo studio per appuntamenti, ma deve essere in grado di gestire eventuali richieste urgenti che non possono essere posticipate", ha concluso.

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