La guerra in Ucraina, giorno 950

Kiev sotto attacco: bombardamenti e nuove minacce dal terrore russo

L’Ucraina sotto un pesante attacco di droni, mentre Zaporizhzhia conta 16 feriti. Zelensky guarda agli Usa per supporto, mentre Putin prosegue la sua guerra

Kiev sotto attacco: bombardamenti e nuove minacce dal terrore russo

Nella notte, Kiev è stata bersaglio di un massiccio attacco con droni, costringendo la popolazione a cercare riparo nei rifugi per più di cinque ore. L’allarme è scattato alle 8:02 del 30 settembre, e ha coinvolto non solo la capitale ma anche altre città ucraine, tra cui Zaporizhzhia, dove si contano almeno 16 civili feriti. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha immediatamente condannato l’aggressione, ribadendo l’importanza di un sostegno internazionale sempre più urgente. "Trump sarà dalla nostra parte", ha dichiarato, esprimendo ottimismo su un possibile appoggio degli Stati Uniti. Zelensky ha poi minimizzato il rischio che il presidente russo Vladimir Putin ricorra all’uso di armi nucleari, dicendo: "Putin non userà l'atomica".

Le preoccupazioni per l’uso di droni e altre armi non convenzionali si intensificano ogni giorno. Gli attacchi aerei, infatti, non sembrano rallentare: droni iraniani continuano a essere utilizzati nelle offensive russe, come confermato dallo stesso Zelensky, che ha denunciato l’uso di oltre 300 droni solo nell’ultima settimana. "Il terrore russo non conosce sosta", ha scritto il leader ucraino sui social, lanciando un appello all’unità internazionale per fermare l’escalation di violenze.

 

Putin e l’operazione militare: una difesa senza cedimenti

Sul fronte russo, il presidente Vladimir Putin non mostra segni di cedimento. In un discorso video, ha ribadito la validità dell’operazione militare in corso, iniziata nel 2022. Secondo Putin, gli sviluppi nel Donbass dopo il 2014 hanno confermato la necessità dell'intervento. "Non solo il Donbass, ma anche la Crimea e altre regioni russe sono state designate come obiettivi", ha affermato il presidente russo, descrivendo l’operazione come "veramente liberatoria". Le sue parole confermano che, per il Cremlino, la guerra non è solo una questione di territorio, ma una lotta esistenziale per mantenere il controllo su aree considerate strategiche.

La retorica di Putin non lascia spazio a interpretazioni: la sua visione è quella di una Russia sotto assedio, che deve difendersi da minacce esterne. Questa narrazione sembra alimentare il supporto interno all’operazione, nonostante le enormi perdite subite dal suo esercito. Solo nelle ultime 24 ore, Kiev ha rivendicato l’uccisione di 1.250 soldati russi, portando il totale delle perdite russe dall’inizio del conflitto a oltre 653.000 unità, secondo lo Stato maggiore delle forze armate ucraine.

 

Zelensky e la minaccia nucleare russa

Il conflitto ucraino non è solo un gioco di numeri e territori, ma una battaglia diplomatica. Zelensky, in un’intervista a Fox News, ha voluto rassicurare la comunità internazionale sull'eventualità dell'uso di armi nucleari da parte della Russia. Sebbene Putin abbia in passato agitato lo spettro di un conflitto nucleare, Zelensky ha affermato che il presidente russo potrebbe essere troppo attaccato alla propria vita per rischiare un’escalation di tale portata. "Penso che ami la sua vita e il modo in cui controlla la vita degli altri", ha dichiarato il presidente ucraino, esprimendo fiducia nel fatto che Putin non voglia spingersi oltre.

Zelensky ha inoltre espresso ottimismo riguardo al supporto militare statunitense, in particolare sulla possibilità che gli Stati Uniti autorizzino l’uso delle loro armi per attacchi in profondità nel territorio russo. Questo segnerebbe un cambiamento significativo nella strategia occidentale, finora improntata al contenimento delle operazioni militari entro i confini ucraini.

 

Gli attacchi continuano: Sumy sotto il fuoco russo

Mentre la diplomazia cerca spiragli di dialogo, sul terreno la guerra non conosce tregua. Le forze russe hanno colpito il territorio di Sumy, ferendo dieci persone. A Esman, cinque donne tra i 38 e i 77 anni sono rimaste ferite da un attacco aereo con bombe guidate, mentre altre due persone sono state colpite a Hlukhiv. Anche altre comunità sono state prese di mira, con droni che hanno seminato distruzione e morte in varie aree della regione. In totale, solo nella regione di Sumy, tre civili sono morti a causa degli attacchi.

Il bilancio della guerra si fa sempre più pesante, e le prospettive di pace sembrano lontane. Tuttavia, l’appello di Zelensky all’unità del mondo per fermare la Russia resta un faro di speranza per molti, anche se il percorso verso la fine del conflitto sembra ancora irto di ostacoli.

 

La situazione ai confini: Norvegia e il muro con la Russia

Intanto, la guerra in Ucraina comincia a preoccupare anche i Paesi limitrofi. La Norvegia sta valutando la costruzione di una recinzione lungo i 200 km di confine con la Russia. Questa mossa, illustrata dal ministro della Giustizia norvegese Emily Anger Mel, è legata alle crescenti preoccupazioni per l’aumento degli attraversamenti di migranti, potenzialmente innescati dalla crisi ucraina. "Una barriera di confine è molto interessante, non solo perché può fungere da deterrente, ma anche perché contiene sensori e tecnologie che consentono di rilevare se le persone si stanno muovendo vicino al confine", ha detto Mel in un'intervista.

La decisione norvegese riflette un crescente timore in Europa di un effetto a catena della guerra ucraina, che potrebbe destabilizzare anche altre regioni del continente. Tuttavia, non è ancora chiaro se l’intero confine verrà recintato, e le autorità norvegesi stanno valutando altre misure per rafforzare la sicurezza.

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