Il via libera in CdM

Decreto contro le violenze ai sanitari: arresto differito entro 48 ore

Il Consiglio dei Ministri introduce nuove misure in caso di aggressioni contro medici e infermieri. Nordio: “il decreto avrà un forte effetto deterrente”

Decreto contro le violenze ai sanitari: arresto differito entro 48 ore

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge mirato a contrastare il crescente fenomeno delle aggressioni nei confronti degli operatori sanitari, introducendo l'arresto differito per chi commette atti di violenza nei confronti di medici e infermieri. L'obiettivo del governo è garantire maggiore sicurezza nelle strutture sanitarie, rispondendo così all'esigenza di tutelare chi, ogni giorno, si dedica alla cura dei cittadini. Con questa misura, si intende rafforzare l'efficacia della giustizia e prevenire episodi di violenza grazie a un'azione più incisiva e tempestiva delle forze dell'ordine.

 

Un decreto per proteggere i sanitari: misure urgenti 

La riunione del Consiglio dei Ministri tenutasi a Palazzo Chigi si è conclusa con l'approvazione di un importante decreto legge che punta a tutelare gli operatori sanitari dagli episodi di violenza. Il decreto, intitolato “Misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari”, introduce l'arresto obbligatorio in flagranza per chiunque commetta atti di aggressione fisica o vandalismo nei confronti del personale sanitario o delle strutture ospedaliere. Questa misura, fortemente voluta dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, è vista come un passo necessario per fronteggiare un problema che ha assunto dimensioni preoccupanti.

Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha spiegato che il provvedimento prevede l'arresto differito entro 48 ore dall'episodio di violenza, qualora l'autore del reato non venga arrestato in flagrante. Nordio ha sottolineato l'importanza di questo strumento, descrivendolo come un mezzo deterrente che renderà più difficile sfuggire alla giustizia per chi aggredisce medici e infermieri. “Siamo certi che il decreto avrà un forte effetto deterrente", ha dichiarato il ministro, aggiungendo che la misura è stata ampiamente condivisa da tutte le parti coinvolte, in particolare dal Ministero della Salute, che ha promosso l'iniziativa.

 

Nuove pene e misure per la sicurezza negli ospedali 

Il decreto modifica gli articoli del codice di procedura penale riguardanti l'arresto in flagranza, estendendo la possibilità di arresto anche per reati commessi contro beni mobili e immobili destinati all'assistenza sanitaria. Questo comprende sia danni alle strutture sanitarie che ai beni personali degli operatori. Le nuove norme prevedono inoltre un aggravamento delle pene per chi danneggia strutture sanitarie o socio-sanitarie: la reclusione può variare da uno a cinque anni, con una multa fino a 10.000 euro, con pene ulteriormente aggravate se il crimine viene commesso da più persone contemporaneamente.

Il Ministro Schillaci ha commentato il decreto con soddisfazione: "Abbiamo mantenuto un impegno preso con chi ogni giorno si dedica alla cura dei cittadini. Questo decreto rende immediatamente applicabile l'arresto in flagranza, anche differito, per chi aggredisce un operatore sanitario". Il ministro ha poi ribadito l'importanza di garantire un ambiente sicuro nei luoghi di cura, sottolineando che il decreto si inserisce in una serie di provvedimenti già adottati negli scorsi mesi per migliorare la sicurezza nelle strutture sanitarie. “Non vogliamo più assistere a violenze nei confronti di medici, infermieri e personale sanitario. Queste misure rappresentano un ulteriore passo avanti nella protezione di chi lavora ogni giorno per il benessere dei cittadini".

 

Un impegno condiviso e un appello alla cultura del rispetto

Oltre all’introduzione dell’arresto differito, il decreto prevede campagne di sensibilizzazione volte a ristabilire il rapporto di fiducia tra i pazienti e il personale medico. Il Ministro Schillaci ha infatti evidenziato come il problema delle aggressioni sia anche di natura culturale, e che occorre lavorare su più fronti per risolverlo. “Accanto a questi doverosi e necessari interventi legislativi, occorre uno sforzo ancora maggiore sul piano culturale. Per questo continueremo a promuovere campagne per sensibilizzare i cittadini e rinsaldare il rapporto di fiducia tra paziente e medico”, ha dichiarato Schillaci.

Negli ultimi anni, il numero di aggressioni nei confronti del personale sanitario è cresciuto, alimentato da una crescente sfiducia nei confronti delle istituzioni sanitarie e da tensioni sociali spesso legate a lunghe attese o difficoltà nell'accesso alle cure. Questo decreto, quindi, si inserisce in un quadro più ampio di riforme e provvedimenti che il governo sta portando avanti per migliorare il sistema sanitario e garantire sicurezza sia ai professionisti che ai pazienti.

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