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LA RIVOLTA DEGLI AVELLINESI

Piantedosi e il G7 tra “carretti e buoi”, ma l’Irpinia è molto di più

“Repubblica” ironizza sul G7 in Irpinia, descrivendo il territorio come sperduto e arretrato. Ma l’Irpinia, ricca di storia e eccellenze, non ci sta.

Piantedosi e il G7 tra “carretti e buoi”, ma l’Irpinia è molto di più

SECONDO UNA GIORNALISTA DI  “REPUBBLICA” del 17.09.2024 (Alessandra Ziniti), il ministro degli Interni Piantedosi ha organizzato il G7 in un posto "sperduto nel nulla dell’’Irpinia" alla presenza di "carretti e buoi”, facendo di fatto "un'operazione di potere in stile demitiano" (sulla falsariga del compianto leader Dc).

 

Cara giornalista di Repubblica, la provincia di Avellino ha la sua storia e le sue eccellenze: proprio a Nusco, in pellegrinaggio da De Mita, ci andavano tanti autorevoli personaggi politici e non, perfino il fondatore di “Repubblica” Eugenio Scalfari che ebbe forte simpatia e attrazione culturale per De Mita -intellettuale della Magna Grecia come sentenziò Gianni Agnelli- Mirabella Eclano non sarà New York, Dubai o Shenzen, nel senso che non è il centro raggiante  della modernità, ma non è neanche un paese sperduto nel deserto. È probabile che “Repubblica”, pensando di attaccare il ministro Matteo Piantedosi (irpino di origine) che ha organizzato il G7 dei ministri dell’Interno “sulle colline di casa sua, descrive questo comune come “un piccolo centro sconosciuto ai più, sperduto nel nulla”:  “Avellino non ha neanche una stazione ferroviaria”, è raggiungibile solo dopo decine di chilometri di “strade da incubo”. Continua la giornalista: sono “terre abbandonate”, che non hanno “nessun legame” con le tematiche e problematiche del G7 quali “traffico dei migranti, cybersicurezza, intelligenza artificiale”, dove al contrario si replicano riti antiquati come il trainamento “con carro e buoi” di una torre-obelisco di paglia: “Eccola la Nusco di Piantedosi”, scrive ancora la giornalista inviata, sottolineando il legame inscindibile dell’irpino Ciriaco De Mita con il suo paese.

In pratica, si vuole insinuare, che Piantedosi abbia deciso di trasportare i “grandi della terra” in un luogo sconosciuto scordato da Dio e dagli uomini col cinico obiettivo di “costruire un sistema di relazioni di potere nell’Irpinia che fu di De Mita”, come immagina l'inconscio del “campo largo" e dei nemici del sindaco mirabellano locale da poco rieletto.

 

Sarà che questi luoghi li conosciamo e li abbiamo vissuti, pertanto ci sarebbero diverse maniere - anche migliori - per attaccare Piantedosi (tra l’altro persona corretta-pregevole-non politico- ma da anni servitore dello Stato e scelto per questo alla guida di un ministero delicato e importante). Mirabella Eclano non è “un posto sperduto nel nulla”, perché si trova a 5 chilometri dal casello autostradale Napoli-Bari (uscita Grottaminarda), a comoda distanza dalla stazione di Afragola sulla linea ad Alta velocità Roma-Napoli e a circa 50 minuti dall’aeroporto di Capodichino-Napoli.

Del resto, non deve essere un luogo così irrangiungibile se per l’antica Aeclanum (da cui il nome Mirabella Eclano) i romani fecero passare la via Appia, che da Brindisi giunge a poca distanza dalla sede di "Repubblica” nella capitale. Insomma il magnifico e stupefacente resort Villa Orsini, dove a inizio ottobre si riuniranno i ministri del G7, è anche ben collegato.

 

La provincia di Avellino non sarà l’Eldorado, ma ci sono diverse eccellenze anche nell’informatica come ad es. la Acca software di Bagnoli Irpino, azienda leader nel Building Information Modeling. Non a caso, il numero dei laureati dei 118 comuni della Provincia hanno un alto tasso  in rapporto alla popolazione di 396.940 abitanti. Abbiamo tantissimi ricercatori e ricercatrici irpine nelle migliori università e aziende chimico-biologiche del mondo. Inoltre, in Irpinia - si contano circa 75 castelli con altri palazzi normanni  e torri longobarde.

 

Lo sfortunato articolo di “Repubblica” su il  “il G7 con carro e buoi” dà un senso di arretratezza che svilisce e offende non solo le tradizioni religiose e popolari, ma anche il lavoro artigianale e la tecnica artistica che c’è nella realizzazione di una torre-struttura di legno e paglia alta 25 metri, che si replica annualmente da circa un secolo e mezzo.

Certo questi posti hanno le loro problematiche come tutte le “Zone interne della Penisola” e meritano rispetto - senza esser sfregiate  per speculazioni e strumentalizzazioni politiche.

 

L’articolo mortifica pure Ciriaco De Mita, che è stato segretario della Dc e Presidente del Consiglio, descritto quasi come un capo-boss di provincia. Ma, soprattutto, trattasi di affermazioni estemporanee e sul filo della malafede - non lo merita la storia dell’Irpinia che ha dato i natali a diverse Famiglie importanti; ad es: di Gerardo Bianco, Nicola Mancino, Biagio Agnes, Salverino De Vito, Antonio Aurigemma, Aristide Savignano, Giuseppe Gargani, Ortensio Zecchino; Antonio Maccanico, Pellegrino Capaldo. Piero Mastroberardino,

da ricordare Francesco de Sanctis, Pasquale  Stanislao Mancini, Francesco Tedesco (ministri del Regno d’Italia), e i grandi del cinema, Ettore Scola, Sergio Leone, Dino De Laurentis, Dino Risi,  Alessandro Preziosi. Inoltre, Francesco Pionati, Gigi Marzullo, Alfonso Dell’Erario, Paola Vuolo. Andrea  Covotta,  Antonio Scoppettuolo, Franco Dragone, Antonetta Carrabs, Franco Savignano, Franco Arminio.

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