nel Trump International Golf Course a Palm Beach

Secondo tentato omicidio contro Trump: arrestato un 58enne in Florida

Ryan Routh con un fucile AK47 e una telecamera GoPro voleva uccidere l’ex presidente durante una partita di golf. Trump “Sto bene, non mi arrenderò”

Secondo tentato omicidio contro Trump: arrestato un 58enne in Florida

Un nuovo tentato omicidio ha scosso la tranquillità del Trump International Golf Course a Palm Beach, Florida, dove l’ex presidente Donald Trump stava trascorrendo una domenica di relax. Un uomo armato di un fucile d'assalto AK47 e una telecamera GoPro è stato fermato dalla sicurezza del resort, sollevando ancora una volta timori per la sicurezza dell'ex presidente. L’arresto è avvenuto dopo uno scontro a fuoco con il Secret Service, ma fortunatamente Trump non ha riportato ferite. "Sono al sicuro e sto bene", ha dichiarato Trump, ribadendo la sua determinazione a continuare la sua battaglia politica.

 

Un arresto che fa discutere

L’incidente si è verificato attorno alle 13:30 ora locale (le 19:30 italiane), quando Ryan Routh, 58 anni, originario della North Carolina ma recentemente residente alle Hawaii, è stato sorpreso oltre la recinzione del campo da golf. Armato di un fucile d'assalto simile a un AK47 e dotato di una telecamera GoPro, Routh si era appostato dietro i cespugli vicino alla buca numero 5, a circa 350-450 metri da dove si trovava Trump. Un agente del Secret Service, notando l’arma sporgere dalla vegetazione, ha immediatamente aperto il fuoco, mentre il presidente veniva messo in sicurezza dalla sua scorta.

Routh è poi fuggito a bordo di una Nissan scura, ma è stato intercettato e arrestato senza opporre resistenza dalle pattuglie dello sceriffo della contea di Palm Beach. Durante la perquisizione, oltre al fucile, le forze dell’ordine hanno recuperato due zaini contenenti munizioni. "Quando lo abbiamo fermato, era stranamente calmo", ha dichiarato lo sceriffo della contea, "non ha opposto resistenza né ha mostrato emozioni particolari".

 

Un nuovo attacco dopo l’episodio di luglio

Questo tentato omicidio segue di pochi mesi l’attentato avvenuto il 13 luglio scorso, quando un giovane di 20 anni, Thomas Crooks, aprì il fuoco durante un comizio di Trump a Butler, Pennsylvania, ferendo leggermente l’ex presidente e uccidendo uno spettatore prima di essere colpito a morte dalla sicurezza. Anche in quel caso, Trump aveva subito rassicurato i suoi sostenitori, affermando che nulla avrebbe fermato la sua corsa alla presidenza.

L’episodio di Palm Beach riporta in primo piano la questione della sicurezza dell'ex presidente, ora impegnato nella campagna elettorale per le prossime presidenziali del 2024. Il sospetto, Ryan Routh, sembra rientrare nella categoria dei cosiddetti "lupi solitari", individui non affiliati a gruppi terroristici organizzati ma mossi da motivazioni personali o ideologiche. Tuttavia, alcune fonti dell’intelligence americana non escludono che l'Iran possa essere coinvolto, vista la crescente tensione tra il regime di Teheran e Trump, considerato responsabile dell’uccisione del generale iraniano Qasem Soleimani nel 2020.

 

Chi è Ryan Routh, l’uomo dietro il tentato omicidio

Sebbene le indagini siano ancora in corso, le prime informazioni sul sospetto fornite dai social media delineano il profilo di una persona instabile e ossessionata da questioni geopolitiche. Ryan Routh, 58 anni, avrebbe pubblicato diversi post negli ultimi mesi in cui esprimeva opinioni contrastanti: da un lato, manifestava una forte avversione per Trump, dall’altro dichiarava di essere pronto a combattere per cause internazionali, come la guerra in Ucraina

Uno dei suoi ultimi post, datato 23 dicembre dell’anno scorso, faceva riferimento a migliaia di soldati afghani pronti a unirsi alle forze di polizia di Haiti. Routh aveva anche tentato di reclutare volontari per combattere in Ucraina contro le forze russe, arrivando persino a farsi intervistare a Kiev da una testata giornalistica locale. In un altro post di agosto 2023, l'uomo affermava di voler mandare volontari addestrati in Taiwan per difendere le coste dell'isola dall'eventuale invasione cinese.

Nonostante il suo profilo sembri quello di un individuo disturbato, la gravità del suo gesto pone serie domande sulle motivazioni che lo hanno spinto a tentare di uccidere Trump. Le indagini proseguono, e al momento le autorità non escludono nessuna pista, inclusa quella di un coinvolgimento esterno, sebbene al momento l'ipotesi del lupo solitario sembri prevalere.

 

Reazioni politiche e internazionali

L’attacco contro Donald Trump ha subito suscitato una reazione politica negli Stati Uniti. Il presidente Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris sono stati informati dell’accaduto e hanno espresso sollievo per l’esito della vicenda. "Siamo sollevati che Trump sia al sicuro", ha dichiarato Harris, "la violenza politica non ha posto nel nostro Paese". 

Anche Trump, poche ore dopo l’incidente, ha rilasciato un comunicato sui social, ribadendo la sua determinazione a proseguire nella sua campagna elettorale: "Sono più determinato che mai. Non mi arrenderò mai e continuerò a combattere per il futuro dell’America". Con le presidenziali del 5 novembre all’orizzonte, Trump ha colto l’occasione per ringraziare i suoi sostenitori e incoraggiarli a votare per lui.

Il tentato omicidio di Palm Beach segna un altro episodio di violenza contro l’ex presidente, il quale resta un personaggio polarizzante nel panorama politico statunitense. Con l'avvicinarsi delle elezioni, episodi di questo tipo sollevano preoccupazioni sulla sicurezza degli eventi pubblici, non solo per Trump, ma per tutti i candidati in corsa per la Casa Bianca.

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