le accuse e la smentita

Polizia allontanata da Palazzo Chigi: caos, polemiche e reazioni

Dopo un articolo de La Stampa, le opposizioni denunciano l’allontanamento della Polizia dagli uffici di Palazzo Chigi. Governo e sindacati rispondono

Polizia allontanata da Palazzo Chigi: caos, polemiche e reazioni

Un articolo pubblicato su La Stampa ha sollevato nuove polemiche attorno alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Secondo il quotidiano, la premier avrebbe ordinato l’allontanamento degli agenti di Polizia in servizio presso gli uffici di Palazzo Chigi, temendo possibili fughe di notizie. Le opposizioni non hanno perso tempo a far sentire la loro voce, annunciando interrogazioni parlamentari e parlando di una crescente "sindrome del bunker" da parte della premier. Tuttavia, Palazzo Chigi ha smentito qualsiasi cambiamento nelle misure di sicurezza. Il caso è esploso rapidamente, gettando ombre su eventuali tensioni interne al governo e suscitando la preoccupazione del Copasir, convocato per esaminare la situazione.

 

Le accuse e il ruolo del Copasir

L'articolo de La Stampa, titolato "Meloni teme i complotti, via la polizia dall’ufficio", ha immediatamente catalizzato l'attenzione politica. La ricostruzione offerta dal quotidiano suggerisce che Meloni, diffidente verso il personale di sicurezza, avrebbe ordinato la rimozione degli agenti di Polizia dall’area attigua al suo ufficio al primo piano di Palazzo Chigi. Il timore di fughe di informazioni sembrerebbe essere alla base della decisione, e le opposizioni hanno colto l’occasione per lanciare attacchi frontali. Il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) hanno parlato di "ossessioni" e "complottismo", sottolineando come Meloni sembri circondata da nemici immaginari.

La questione ha sollevato preoccupazioni tali da portare alla convocazione del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, chiamato a fare luce sulla veridicità delle accuse e sulla gestione della sicurezza della premier. Il centrosinistra, che già in mattinata stava discutendo il ddl sicurezza alla Camera, ha chiesto risposte chiare, accusando il governo di nascondere informazioni fondamentali per il dibattito pubblico.

 

La smentita di Palazzo Chigi e le parole del Coisp

A fronte delle accuse, la risposta di Palazzo Chigi non si è fatta attendere. Fabrizio Alfano, capo dell'ufficio stampa della premier, ha dichiarato che "nulla è cambiato" riguardo il dispositivo di sicurezza in vigore, ribadendo la piena fiducia di Meloni nelle forze di Polizia. Secondo Alfano, la sicurezza del primo piano di Palazzo Chigi rimane garantita dagli agenti dell’Ispettorato, e non ci sarebbe stata alcuna direttiva, né scritta né verbale, che modificasse l’assetto esistente. La sola novità, secondo Alfano, riguarda la richiesta della presidente di "rivalutare la presenza di un agente destinato esclusivamente agli accompagnamenti in ascensore", interpretata da alcune fonti come una misura mirata a limitare il contatto diretto tra il personale di sicurezza e la premier.

Nonostante le rassicurazioni del governo, il sindacato di Polizia Silp Cgil ha confermato che qualcosa è effettivamente cambiato. In una nota, il sindacato ha affermato di aver verificato che gli agenti in servizio presso l’Ispettorato di Palazzo Chigi sono stati allontanati dal piano che ospita gli uffici della premier, insinuando che dietro la mossa ci sia una crescente mancanza di fiducia nei confronti delle forze di Polizia da parte della presidente del Consiglio. Questa notizia ha gettato nello sconforto molti operatori del settore, che hanno sempre svolto il loro compito con dedizione e spirito istituzionale.

 

Le reazioni politiche e la versione del ministro Piantedosi

Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Matteo Mauri, del Partito Democratico, ha accusato il governo di voler minimizzare l’accaduto, definendo "inutile e infantile" cercare di derubricare la questione a un semplice spostamento degli agenti dedicati all'accompagnamento negli ascensori. Anche Matteo Renzi, ex premier e leader di Italia Viva, ha condannato la scelta di Meloni, affermando che "vedere fantasmi" all'interno del proprio staff di sicurezza è un grave errore che potrebbe minare la serenità delle istituzioni. Il M5S ha rincarato la dose, parlando di "complottismo" e accusando Meloni di non essere in grado di governare il paese con lucidità.

Tuttavia, a gettare acqua sul fuoco è intervenuto il sindacato di Polizia Coisp. Domenico Pianese, segretario generale del Coisp, ha dichiarato di aver parlato direttamente con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che avrebbe smentito categoricamente l’allontanamento degli agenti. Pianese ha spiegato che i due poliziotti coinvolti svolgevano impropriamente funzioni di ascensoristi e che sono stati semplicemente riassegnati a compiti più adatti al loro ruolo, sempre all’interno di Palazzo Chigi e comunque legati alla sicurezza della Presidenza del Consiglio. Pianese ha inoltre ribadito che non vi è stato alcun licenziamento o allontanamento punitivo.

 

Il dibattito sulla gestione della sicurezza all’interno di Palazzo Chigi è destinato a proseguire. Il Copasir dovrà ora esaminare con attenzione il caso e chiarire se esistano o meno elementi concreti che giustifichino un cambio nel dispositivo di sicurezza. Nel frattempo, il governo tenterà di difendere la sua posizione, cercando di rassicurare l’opinione pubblica e le opposizioni che tutto rimane sotto controllo. Resta però il sospetto che dietro a questa vicenda vi siano dinamiche più complesse, alimentate da un clima di tensione interna al governo.

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