politica, gossip e istituzioni

Sangiuliano lascia il Ministero della Cultura, arriva Alessandro Giuli

Le dimissioni irrevocabili di Gennaro Sangiuliano scuotono il governo e il panorama politico, con la Boccia che continua a fornire dettagli intimi in tv.

Sangiuliano lascia il Ministero della Cultura, arriva Alessandro Giuli

Gennaro Sangiuliano ha rassegnato le dimissioni dalla carica di ministro della Cultura, aprendo una fase di transizione che ha visto Alessandro Giuli assumere il suo posto. Una decisione che arriva dopo settimane di polemiche legate alla figura di Maria Rosaria Boccia, autodefinitasi consulente del ministero, e al presunto uso improprio di risorse pubbliche. Nonostante le difese di Giorgia Meloni, che ha lodato il lavoro di Sangiuliano, il ministro ha deciso di lasciare, dichiarando la volontà di proteggere la sua onorabilità e agire legalmente contro chi lo ha diffamato. 

 

Il saluto di Sangiuliano e la transizione al Ministero

Ieri pomeriggio, al Palazzo del Quirinale, si è ufficialmente concluso il mandato di Gennaro Sangiuliano come ministro della Cultura, con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha accolto le sue dimissioni. Poco dopo, su proposta della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è stato nominato Alessandro Giuli, fino a quel momento presidente della Fondazione MAXXI, come nuovo titolare del dicastero.

Il passaggio è avvenuto in tempi rapidissimi, con Giuli che ha giurato nelle mani di Mattarella meno di due ore dopo il passo indietro del suo predecessore. Sangiuliano, nella lettera inviata alla premier, ha espresso gratitudine per il sostegno ricevuto, ma ha ribadito l’impossibilità di continuare in un clima di polemiche e attacchi personali. “Il lavoro non può essere macchiato dal gossip,” ha scritto, citando i risultati ottenuti durante il suo mandato, come l’aumento del 22% dei visitatori nei musei e del 33% degli incassi. Ha inoltre annunciato l’intenzione di adire le vie legali contro chi ha diffuso “fake news” sul suo conto.

Nonostante l’inizio tumultuoso della vicenda, la premier Meloni ha voluto esprimere pubblicamente il suo ringraziamento a Sangiuliano, definendolo un "uomo onesto e capace". “Il suo lavoro ha contribuito a rilanciare il patrimonio culturale italiano anche all'estero”, ha affermato, sottolineando che Giuli proseguirà l’opera intrapresa, consolidando una visione di “discontinuità rispetto al passato”.

 

La vicenda Boccia e le polemiche

Al centro delle dimissioni di Sangiuliano c’è la controversia legata alla figura di Maria Rosaria Boccia, la quale, in un’intervista a La7, ha espresso dispiacere per l’uscita di scena dell’ex ministro. “Non sono contenta delle sue dimissioni, meritava quel posto”, ha dichiarato, criticando però la gestione della crisi da parte di Sangiuliano.

La vicenda era esplosa dopo che Boccia si era autodefinita consulente del ministero, sollevando interrogativi sull’accesso a documenti riservati e sull’eventuale uso di fondi pubblici per i suoi spostamenti al fianco del ministro. Sebbene lo staff del ministero avesse negato tali affermazioni, le polemiche non si sono placate, portando a una crescente pressione sulle istituzioni.

Boccia, nell'intervista, ha voluto chiarire alcuni aspetti controversi, affermando di non essere "una spia" e di non aver mai registrato di nascosto Sangiuliano, se non in una conversazione con un funzionario del ministero. Ha inoltre raccontato di aver consigliato al ministro di utilizzare una “pellicola privacy per proteggere i suoi messaggi. Tuttavia, ha ammesso di aver ascoltato una conversazione tra Sangiuliano e sua moglie, sollevando ulteriori interrogativi sull’intrusione nella vita privata del ministro.

Sangiuliano, da parte sua, ha sempre negato l’uso improprio di fondi pubblici e si è detto pronto a collaborare con la Corte dei Conti, che ha aperto un fascicolo sulla vicenda. L’ex ministro ha infatti confermato l’intenzione di presentare un esposto alla Procura della Repubblica per violazione della riservatezza, dopo la diffusione da parte di Boccia di mail, audio e filmati privati.

 

Un bilancio di due anni al MiC

Sangiuliano ha lasciato il Ministero della Cultura dopo quasi due anni, durante i quali ha portato avanti numerose iniziative di rilievo. Tra i progetti principali si annovera l'introduzione del biglietto d'ingresso per il Pantheon, con i ricavi destinati alla manutenzione del sito e a iniziative benefiche della Curia. Inoltre, il ministero ha ottenuto importanti riconoscimenti a livello internazionale, come l'iscrizione della Via Appia Antica nella lista dei Patrimoni dell'Unesco e nuove scoperte archeologiche nel Parco di Pompei.

Non sono mancate le sfide, come il progetto della "Grande Brera" a Milano, che prevede il raddoppio degli spazi espositivi e che si avvia alla conclusione. Il suo mandato è stato caratterizzato anche da una forte attenzione alle commemorazioni storiche, con l’inaugurazione del "binario della memoria" alla stazione di Roma, in ricordo della Shoah, e la partecipazione a iniziative legate al massacro delle Foibe.

 

Chi è Alessandro Giuli nuovo ministro della Cultura

Alessandro Giuli è il nuovo ministro della Cultura. Nato a Roma nel 1975, Giuli ha iniziato la sua carriera giornalistica in testate locali, per poi approdare al "Foglio", dove è stato vicedirettore nel 2008 e condirettore nel 2017. Ha diretto il settimanale Tempi e partecipato a programmi televisivi come Patriae e Seconda linea su Rai 2. Nominato presidente della Fondazione MAXXI nel 2022 da Sangiuliano, ora raccoglie il testimone da quest’ultimo. Giuli, autore di numerosi saggi, ha studiato filosofia all'Università La Sapienza di Roma, sostenendo l’intero ciclo di esami (30/30) senza discutere la tesi di laurea, è sposato con la giornalista Valeria Falcioni.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA