giorno 924 del conflitto

La guerra in Ucraina tra attacchi russi e rimpasto di governo a Kiev

Dopo il massacro a Poltava, Leopoli colpita da un attacco russo con almeno 5 morti. Kiev verso una nuova fase politica: Kuleba tra i ministri dimissionari

La guerra in Ucraina tra attacchi russi e rimpasto di governo a Kiev

L’Ucraina ha vissuto un’altra notte drammatica con un nuovo attacco russo che ha colpito la città di Leopoli, provocando almeno cinque vittime, tra cui una ragazza di 14 anni. I missili ipersonici 'Kinzhal' hanno seminato morte e distruzione, colpendo edifici residenziali e strutture pubbliche. Il sindaco di Leopoli, Andriy Sadovy, ha confermato l’attacco attraverso un messaggio su Telegram, invitando la popolazione a non uscire dai rifugi e a non registrare video per evitare di ostacolare le operazioni di difesa aerea. L’attacco ha causato anche oltre 30 feriti, acuendo il senso di insicurezza tra la popolazione civile e spingendo il presidente Volodymyr Zelensky a reiterare la richiesta di ulteriori armi a lungo raggio dagli alleati occidentali, necessarie, secondo lui, per prevenire simili tragedie future.

Parallelamente, altre città ucraine, tra cui Kiev, Sumy e Lutsk, sono state bersagliate da raid russi, evidenziando l’ampiezza dell’operazione militare in corso. Mentre gli attacchi proseguono senza tregua, la leadership ucraina si trova di fronte a sfide sempre più complesse, non solo sul campo di battaglia ma anche all’interno delle proprie istituzioni politiche.

 

Rimpasto di governo a Kiev: verso una nuova fase politica

In un momento di estrema pressione, il governo ucraino si appresta a subire un rimpasto di proporzioni storiche. Il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, ha formalmente presentato le sue dimissioni alla Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, come confermato dal presidente della Camera, Ruslan Stefanchuk. La decisione di Kuleba, una delle figure di spicco della diplomazia ucraina durante il conflitto, arriva nell'ambito di un rinnovamento politico voluto dal presidente Volodymyr Zelensky per rafforzare la tenuta del governo e migliorare la risposta istituzionale alla crisi.

Fonti vicine al governo suggeriscono che Kuleba potrebbe essere sostituito dal primo vice ministro degli Esteri, Andrei Sibiga, ma le dimissioni di Kuleba non sono un caso isolato. Infatti, il rimpasto annunciato coinvolgerà oltre il 50% dei membri del governo, segnando un cambiamento radicale nella composizione dell’esecutivo. Tra i dimissionari figurano anche ministri chiave come Alexander Kamishin, responsabile delle Industrie strategiche, Denis Maliuska, alla Giustizia, e Ruslan Strilets, ministro dell’Ambiente e delle Risorse naturali. Anche le vice premier Olha Stefanishyna, responsabile dell’integrazione europea, e Iryna Vereshchuk, delegata ai rifugiati, hanno presentato le loro dimissioni, aprendo la strada a un rinnovamento completo dell’apparato governativo.

 

Biden condanna il massacro a Poltava

Mentre il governo ucraino si riorganizza, la comunità internazionale continua a manifestare il proprio sostegno. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha duramente condannato l’attacco russo contro Poltava, definendolo "deplorevole" e promettendo ulteriori aiuti militari a Kiev, inclusi nuovi sistemi di difesa aerea. In una dichiarazione ufficiale, Biden ha sottolineato che gli Stati Uniti continueranno a fornire all’Ucraina tutte le capacità necessarie per difendere il proprio territorio, riaffermando così il sostegno incondizionato a Zelensky e al suo governo.

Una dichiarazione questa che giunge in un momento cruciale, perché l’Ucraina sta negoziando con i propri partner occidentali la revoca dei divieti di attacco a lungo raggio contro obiettivi militari all’interno della Russia, utilizzando armi fornite dall’Occidente. In una delle sue ultime dichiarazioni da ministro, Kuleba ha spiegato che la capacità dell’Ucraina di colpire in profondità il territorio russo sarà determinante per ridurre la capacità offensiva di Mosca, aumentando la pressione su Mosca in modo da costringerla a rivedere la propria strategia.

 

Il rimpasto di governo a Kiev non rappresenta solo un cambio di volti, ma segnala un tentativo di adattamento alle nuove sfide imposte da un conflitto che si prevede ancora lungo e complesso. Zelensky ha chiaramente compreso che la tenuta del fronte interno è fondamentale quanto il successo militare sul campo. Questo rinnovamento, che coinvolge più della metà dell’esecutivo, dimostra la volontà del presidente di creare un governo più dinamico e resiliente, in grado di affrontare non solo le sfide immediate, ma anche quelle future. Tuttavia, resta da vedere come questo nuovo assetto politico influenzerà le dinamiche della guerra e la risposta internazionale, in un contesto in cui ogni decisione politica può avere ripercussioni di vasta portata.

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