Le rivelazioni

Sangiuliano si difende davanti a Meloni e Boccia pubblica nuove prove

Il ministro della Cultura ribadisce la sua versione dei fatti durante l’incontro con la premier, mentre l’ex consigliera mancata pubblica altri documenti

Sangiuliano si difende davanti a Meloni e Boccia pubblica nuove prove

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è stato convocato a Palazzo Chigi per un incontro di un'ora e mezza con la premier Giorgia Meloni, in merito alle recenti polemiche che lo vedono coinvolto insieme a Maria Rosaria Boccia. Nonostante le crescenti pressioni, Sangiuliano non ha rassegnato le dimissioni, ribadendo con fermezza la sua versione dei fatti. "Nessun euro dei soldi pubblici è stato speso in maniera impropria, nemmeno per un caffè," ha dichiarato, smentendo le accuse mosse dalla Boccia, in particolare quelle riguardanti il presunto danno erariale e l'accesso a documenti riservati relativi all'organizzazione del G7 della Cultura.

 

L'incontro con Meloni e le nuove prove di Boccia

Nonostante le polemiche e le pressioni, Sangiuliano ha lasciato Palazzo Chigi senza rassegnare le dimissioni, difendendo ancora una volta la sua versione e respingendo le accuse di Boccia. Tuttavia, nella notte tra martedì e mercoledì, Maria Rosaria Boccia ha nuovamente alimentato il dibattito sulla sua mancata nomina a consigliere del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, con un'altra serie di rivelazioni su Instagram. Dopo aver postato una mail del 10 luglio inviata dal Gabinetto della Cultura, che sembra confermare i contatti preliminari per la sua nomina a consigliera per i grandi eventi.

La mail, indirizzata a Boccia, recita: "Gentilissima dottoressa, dando seguito a quanto anticipato per le vie brevi poco fa, le allego i contatti miei e del mio collega per qualsiasi esigenza legata alla sua nomina quale Consigliere del ministro 'per i grandi eventi'". E dopo l'audio di una telefonata con il funzionario citato nella mail, che rafforza ancora di più l'idea che la nomina fosse in realtà avviata e che solo successivamente sia stata annullata, presumibilmente a causa delle perplessità espresse dal ministro o dal suo staff, Boccia ha pubblicato due carte d'imbarco per voli organizzati dal Ministero della Cultura, datate 15 luglio, da lei utilizzate per accompagnare Sangiuliano in missioni ufficiali.

A queste si aggiunge un'altra mail, spedita il 4 luglio, riguardante una trasferta a Pompei prevista per il 23 luglio, completa di dettagli sul timing della cerimonia di consegna delle chiavi della città. Questi elementi sembrano contraddire le affermazioni fatte da Sangiuliano nel suo comunicato ufficiale, uscito subito dopo il suo incontro con la premier Giorgia Meloni, nel quale ha ribadito che nessun fondo ministeriale era stato impiegato per i viaggi di Boccia e che quest'ultima non aveva mai avuto accesso a documenti riservati relativi all'organizzazione del G7 Cultura.

 

Le accuse di Maria Rosaria Boccia

Maria Rosaria Boccia, l'ex consigliera mancata ai Grandi Eventi del Ministero della Cultura, ha risposto con forza alle dichiarazioni del ministro, portando avanti le sue accuse. Attraverso una serie di post sui social media, Boccia sta contestando la versione di Sangiuliano, sostenendo che tutti i suoi viaggi erano stati organizzati dalla segreteria del ministro e pagati dal Ministero. Inoltre, ha insinuato che la sua esclusione dall'incarico sia stata influenzata da dinamiche poco trasparenti, lasciando intendere che potrebbe essere in possesso di registrazioni compromettenti. "Siamo sicuri che la nomina non ci sia stata? A me la voce che chiedeva di strappare la nomina sembrava femminile... la riascoltiamo insieme?" ha scritto Boccia, alludendo a una possibile interferenza da parte della moglie del ministro, giornalista della Rai.

 

Un intreccio di polemiche e tensioni

Mentre la questione continua a occupare il dibattito pubblico, Sangiuliano, nella sua lettera pubblicata su La Stampaha ammesso di aver inizialmente dato avvio alla procedura per la nomina di Boccia, salvo poi ritirarla per evitare potenziali conflitti di interesse. Tuttavia, Boccia ha immediatamente risposto, sollevando dubbi sulla tempistica e sulla veridicità di tali affermazioni. "Quando avrebbe riscontrato questi conflitti? Durante le vacanze estive?" ha ironizzato l'ex consigliera, esigendo chiarezza.

Nel frattempo, la tensione si è spostata anche sul fronte mediatico, con Boccia che ha criticato duramente la stampa per il modo in cui è stata trattata durante questa controversia. "Sono stata definita influencer, accompagnatrice, sartina e millantatrice. Non ho ancora ricevuto scuse," ha scritto su Instagram, chiedendo ai giornalisti di rispettare la privacy della sua famiglia. Contestualmente, la Camera della Moda Italiana, per bocca del presidente Carlo Capasa, ha diffidato Boccia dall'utilizzo del marchio "Milano Fashion Week", che la stessa aveva usato sui social per autodefinirsi "presidente".

 

La reazione delle istituzioni e delle opposizioni

La vicenda ha sollevato preoccupazioni anche tra le file dell'opposizione. Irene Manzi, esponente del Partito Democratico, ha definito la situazione "grave e disonorevole per le istituzioni", ipotizzando che Sangiuliano possa essere vittima di un "probabile ricatto". Ha inoltre richiesto che il ministro riferisca al più presto in Parlamento per chiarire i contorni della vicenda. Anche altre forze politiche, come il Movimento 5 Stelle, hanno chiesto trasparenza, sollecitando il governo a fornire spiegazioni esaustive su quanto accaduto. Nel frattempo, alcuni organizzatori degli eventi a cui Sangiuliano e Boccia hanno partecipato hanno confermato di aver coperto personalmente le spese di viaggio e alloggio della Boccia, sollevando ulteriori interrogativi sulla gestione dei fondi ministeriali.

 

La pubblicazione di questi documenti da parte di Boccia potrebbe ora avere conseguenze significative, non solo per la posizione di Sangiuliano, ma anche per l’intero governo, già sotto pressione per chiarire la vicenda. Le rivelazioni di Boccia gettano un'ombra su come sono stati gestiti i rapporti all'interno del Ministero della Cultura e sollevano interrogativi sul perché la nomina sia stata prima avviata e poi repentinamente ritirata. La vicenda continua a svilupparsi, con nuove informazioni che potrebbero emergere nei prossimi giorni, mentre l'opinione pubblica e le forze politiche attendono chiarimenti.

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