una maggioranza “compattissima”

Sfide e priorità del governo Meloni: riforme, sicurezza e famiglie

La Premier rassicura sulla solidità della maggioranza e affronta i temi caldi delle nomine Rai, pensioni e assegno unico, con uno sguardo rivolto agli USA.

Sfide e priorità del governo Meloni: riforme, sicurezza e famiglie

Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, si mostra salda e decisa a portare avanti il suo programma di governo, nonostante le sfide che la attendono. Nell'intervista televisiva di ieri sera a "4 di sera" su Rete 4 con il giornalista Del Debbio, la premier ha voluto rassicurare sulla tenuta della sua coalizione, dichiarando che la maggioranza è “compattissima e pronta ad affrontare le questioni più urgenti sul tavolo politico. Tra queste, la delicata partita delle nomine Rai, la riforma della legge Bossi-Fini e la difesa dell'assegno unico per le famiglie italiane. Parallelamente, Meloni si prepara a volare a New York per un incontro con Elon Musk, volto a rafforzare i legami tra Italia e Stati Uniti in settori strategici come spazio e intelligenza artificiale.

 

Sicurezza e riforme sociali al centro dell'azione di governo

Nel corso dell'intervista, Meloni ha ribadito l'impegno del suo governo a garantire la sicurezza dei cittadini, definendo la sicurezza come la "priorità per questa stagione". Questo tema è stato affrontato alla luce di recenti episodi di cronaca nera che hanno scosso l'opinione pubblica, come l'omicidio di Sharon Verzeni e la strage familiare di Paderno Dugnano. La premier ha sottolineato la necessità di approvare il disegno di legge sulla sicurezza, attualmente in discussione in Parlamento, e ha annunciato modifiche alla legge Bossi-Fini per impedire lo sfruttamento dei canali di migrazione legali da parte delle organizzazioni criminali. "La mafia non farà i suoi interessi e i suoi traffici finché ci sto al governo io", ha dichiarato con fermezza.

 

Meloni ha poi toccato il tema delle pensioni minime, spiegando che queste rappresentano una delle priorità del suo esecutivo. Negli ultimi due anni, il governo ha lavorato per una rivalutazione delle pensioni fino a 2.270 euro, garantendo un adeguamento al costo della vita. Inoltre, per le pensioni minime è stata prevista una rivalutazione al 120%, un intervento che, secondo la premier, ha avuto un impatto significativo e continuerà anche in futuro, poiché "queste persone hanno maggiore bisogno di aiuto da parte dello Stato".

 

Il nodo delle nomine Rai e l'importanza dell'assegno unico

Un altro tema scottante è quello delle nomine ai vertici della Rai. Il processo di selezione, che dovrebbe portare alla nomina dei membri del Consiglio di amministrazione dell'ente pubblico, sta incontrando non poche difficoltà. La premier ha accusato i sindacati di paralizzare il mercato delle nomine, causando un ulteriore slittamento del voto previsto per il 12 settembre. La maggioranza qualificata necessaria per l'elezione dei nuovi membri del CdA richiede il sostegno delle opposizioni, ma il centrosinistra, guidato dal Partito Democratico, si oppone all’indicazione di Simona Agnes, proposta da Forza Italia per la presidenza. Le opposizioni chiedono un presidente di garanzia, come avvenuto in passato con Paolo Garimberti e Lucia Annunziata. Le trattative sono ancora in corso e, secondo alcune indiscrezioni, Meloni avrebbe convinto Matteo Salvini a rinunciare alla richiesta di un direttore generale, aprendo la strada a possibili compromessi su altre posizioni chiave all’interno dell’organigramma Rai.

 

Riguardo all'assegno unico, Meloni ha risposto alle accuse di voler abolire questa misura, affermando con forza: "Non solo non ho alcuna intenzione di abolirlo, tutt'altro, lo sto difendendo". La premier ha ricordato che il governo ha aumentato l'importo dell'assegno unico, destinando 3 miliardi in più a questa misura, che interessa 6 milioni di famiglie. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per le richieste della Commissione Europea, che potrebbero rendere insostenibile l'assegno unico, in particolare l'obbligo di estenderlo anche ai figli di immigrati residenti all'estero. In questo contesto, Meloni ha invitato il Partito Democratico a collaborare per difendere una misura fondamentale per le famiglie italiane, anziché fare "propaganda su notizie inventate da certa stampa".

 

Il caso Sangiuliano-Rocca

Il caso della mancata nomina di Maria Rosaria Boccia, consulente proposta dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, continua a sollevare interrogativi, con ripercussioni che si estendono fino all'organizzazione del G7 della Cultura, previsto dal 19 al 21 settembre tra Napoli e Pompei. Nonostante le polemiche e le interrogazioni parlamentari, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha difeso l’operato del ministro, assicurando che l'evento si svolgerà in piena sicurezza e senza intoppi. Meloni ha infatti sottolineato che Sangiuliano le ha garantito che Boccia non ha avuto accesso a documenti riservati, né è stata spesa alcuna risorsa pubblica per il suo coinvolgimento. "Queste sono le cose che mi interessano per i profili di governo", ha commentato la premier, liquidando il resto come mero "gossip".

Nonostante queste rassicurazioni, il silenzio che regna al Collegio Romano e le recenti rivelazioni sull'attività della Boccia durante i sopralluoghi a Pompei alimentano i dubbi. Le opposizioni, in particolare il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, hanno espresso preoccupazione per la possibile esposizione di informazioni sensibili e per le falle organizzative del Ministero della Cultura, chiedendo accertamenti anche da parte della Farnesina e del Ministero degli Interni. La capogruppo democratica in Commissione Cultura, Irene Manzi, ha inoltre sollevato l'ipotesi di un potenziale danno erariale, mentre il senatore di Italia Viva, Ivan Scalfarotto, ha chiesto un intervento dell'Autorità per la Cybersecurity.

Maria Rosaria Boccia continua a far sentire la propria voce sui social, insinuando l’esistenza di "talpe" all'interno del Ministero che avrebbero diffuso la mail incriminata. A difesa della Boccia e del Ministro Sangiuliano è intervenuto anche il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, il quale ha assicurato che Boccia non ha partecipato ad alcuna riunione operativa relativa al G7. Tuttavia, la vicenda resta ancora aperta e sarà oggetto di interrogazioni parlamentari che verranno calendarizzate alla ripresa dei lavori la prossima settimana. Meloni, nel frattempo, ha chiarito che Sangiuliano aveva inizialmente considerato l'idea di affidare a Boccia un incarico di collaborazione non retribuito, ma che successivamente ha deciso di non procedere, preferendo fare chiarezza su alcuni aspetti prima di conferire tale incarico.

 

Un'agenda internazionale: l'incontro con Elon Musk

Mentre si occupa delle questioni interne, Meloni guarda anche all'estero. Durante la sua missione a New York per l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la premier ha in programma un incontro a porte chiuse con Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX. Secondo quanto riportato da Bloomberg, l'incontro si concentrerà sulle opportunità di investimento nei settori dello spazio e dell'intelligenza artificiale in Italia. Questo colloquio sottolinea la volontà del governo italiano di attrarre investimenti strategici e di rafforzare le collaborazioni internazionali in ambiti tecnologici cruciali per il futuro del paese.

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