la ripresa dei lavori

Manovra, Rai e concessioni: il Governo prepara le mosse decisive

Alle 10 l’incontro a Chigi tra Meloni, Salvini, Tajani e Lupi per delineare la manovra 2025. Alle 13, il primo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva

Manovra, Rai e concessioni: il Governo prepara le mosse decisive

L'estate non ha risparmiato il governo da tensioni interne che hanno rischiato di minare la coesione dell’esecutivo. Tra i nodi più controversi, l'autonomia regionale e la questione della cittadinanza, argomenti che hanno visto scontrarsi le diverse anime della maggioranza. Ora, con la ripresa dei lavori, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intende riportare l'unità, puntando su una linea chiara e condivisa. Il vertice a Palazzo Chigi con i leader della maggioranza, seguito dal Consiglio dei ministri, sarà decisivo per definire le prossime mosse, soprattutto in vista della manovra economica e della nuova governance della Rai.

 

La strategia del governo sulla manovra economica

Alle 10 di oggi, l’incontro a Palazzo Chigi tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi per delineare i punti cardine della manovra economica. Uno dei temi centrali sarà la necessità di ottimizzare le risorse disponibili, stimate intorno ai 25 miliardi di euro. L’obiettivo del governo è di richiamare i ministeri a un’attenta revisione dei fondi non utilizzati, al fine di reinvestirli in nuove misure. Non mancheranno le voci su possibili nuove privatizzazioni, ispirate dal caso positivo del Monte dei Paschi di Siena. Tuttavia, il governo punta anche a migliorare la propria posizione nei confronti dell'Unione Europea, sperando di ottenere un approccio più flessibile sui conti pubblici.

 

Meloni detta la linea: unità e pragmatismo

Nel corso del vertice, Giorgia Meloni sottolineerà l'importanza di superare le divisioni interne alla maggioranza, che hanno caratterizzato le ultime settimane. La premier ha già chiarito che sulla manovra economica non ci sarà spazio per le cosiddette "misure bandiera", ossia provvedimenti voluti dalle singole forze politiche solo per esibire il proprio peso all’interno dell’esecutivo. Meloni insiterà poi sull'importanza di una linea unitaria e pragmatica, essenziale per affrontare i complessi dossier economici e per evitare contraccolpi che potrebbero compromettere la stabilità del governo.

 

Il nodo Rai e le concessioni balneari

Tra i temi più delicati che saranno trattati durante la giornata, figura la riorganizzazione della governance della Rai, un terreno scivoloso che ha visto emergere divergenze anche all'interno della maggioranza. Meloni sostiene Giampaolo Rossi come amministratore delegato e Simona Agnes come presidente della Rai, in quota Forza Italia. Tuttavia, la nomina di Agnes è ostacolata dalla mancanza di un accordo con le opposizioni, un passaggio necessario per superare l'ostacolo del voto in commissione di Vigilanza Rai. La Lega, dal canto suo, punta ad ottenere la direzione generale, un ruolo che però potrebbe non trovare spazio nell'organigramma futuro, secondo alcune fonti di maggioranza.

Oltre alla Rai, il governo è impegnato nella stesura di un decreto volto a risolvere la complessa questione delle concessioni balneari, un tema che coinvolge direttamente il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto. La sua candidatura a un ruolo nella nuova Commissione europea, guidata da Ursula von der Leyen, sarà uno degli argomenti all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri.

 

Dalla cittadinanza all'autonomia: sfide interne alla maggioranza

Oltre ai temi economici, la riunione affronterà anche le questioni politiche che hanno alimentato le tensioni all'interno del centrodestra. Tra queste, l’autonomia regionale, promossa dalla Lega e sostenuta con forza dal ministro Roberto Calderoli, il quale prevede di avviare i negoziati con le prime quattro regioni già a partire da settembre. Tuttavia, la premier Meloni sembra preferire un approccio più cauto, puntando a procedere solo dopo aver definito e finanziato i livelli essenziali delle prestazioni (LEP).

Un altro punto di frizione riguarda la riforma della cittadinanza, con Antonio Tajani che spinge per lo Ius Scholae, proponendo di portare avanti una proposta organica in merito. Infine, restano aperti i tempi e i modi di attuazione della riforma del premierato, una delle promesse di riforma istituzionale del governo, sulla quale Forza Italia insiste per includere anche la separazione delle carriere dei magistrati.

 

La verità sull'assegno unico: nessun taglio in vista

Una delle preoccupazioni più diffuse riguarda l'assegno unico universale per i figli, che ha sollevato numerose speculazioni circa un possibile ridimensionamento delle risorse. Giorgia Meloni, in un video con il ministro Giorgetti pubblicato su X, ha smentito categoricamente queste ipotesi, ribadendo che l'assegno è stato incrementato e che l'esecutivo sta lottando in Europa per evitare che venga compromesso dall'obbligo di estenderlo ai lavoratori immigrati. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha confermato che la legge di bilancio è ancora in fase di scrittura, invitando a diffidare delle ricostruzioni premature. Tuttavia, si ipotizza una rimodulazione dell'assegno, volta a premiare le famiglie numerose, nel quadro di una politica di sostegno alla natalità. Le risorse stanziate, non integralmente utilizzate per il 2024, potrebbero costituire un piccolo tesoretto da destinare a questo scopo, insieme ai risparmi derivanti dal reddito d'inclusione.

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