Le nuove disposizioni

Riforma fiscale: novità e impatti sulle sanzioni per omessi versamenti

A partire dal 1° settembre 2024, le sanzioni subiranno una riduzione, con l’obiettivo di rendere il sistema sanzionatorio più equo e proporzionato.

Riforma fiscale: novità e impatti sulle sanzioni per omessi versamenti

Il panorama delle sanzioni per gli omessi versamenti fiscali in Italia sta per cambiare profondamente. Con l'entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 87 del 14 giugno 2024, la riforma fiscale introduce una revisione significativa delle norme sanzionatorie applicabili ai ritardi o mancanze nei pagamenti delle imposte.

A partire dal 1° settembre 2024, le sanzioni subiranno una riduzione, con l'obiettivo di rendere il sistema sanzionatorio più equo e proporzionato. Tuttavia, la riforma non si limita a modificare le sanzioni di base, ma rivede anche le regole relative all'utilizzo improprio dei crediti d'imposta

 

La riduzione delle sanzioni: una svolta attesa

Il Decreto Legislativo n. 87/2024 rappresenta un passo significativo nella direzione di una maggiore proporzionalità delle sanzioni fiscali. Una delle novità principali riguarda la riduzione della sanzione base per gli omessi o ritardati versamenti d'imposta, che passa dal 30% al 25%. Questa modifica si applicherà a tutte le violazioni commesse a partire dal 1° settembre 2024. Secondo il nuovo regime, in caso di omesso versamento, la sanzione del 25% verrà applicata anche quando, a seguito di controlli, emergano errori materiali o di calcolo che comportino un'imposta maggiore o una minore eccedenza detraibile.

Oltre alla riduzione della sanzione base, il decreto conferma anche l'applicazione di ulteriori sconti per i contribuenti che regolarizzano la propria posizione entro tempi brevi. In particolare, per i versamenti effettuati con un ritardo non superiore a 90 giorni, la sanzione sarà ridotta alla metà, ovvero al 12,5%. Inoltre, per i ritardi non superiori a 15 giorni, la sanzione del 12,5% potrà essere ulteriormente ridotta in misura proporzionale al numero di giorni di ritardo, fino a un minimo di 0,83% per ogni giorno di ritardo.

 

Omessi versamenti: il confronto con il passato

Le nuove disposizioni rappresentano un alleggerimento rispetto alla disciplina precedente, che rimarrà comunque applicabile alle violazioni commesse fino al 31 agosto 2024. In base alle regole vigenti fino a quella data, infatti, la sanzione per omesso versamento è pari al 30% dell'importo dovuto, riducibile al 15% per i ritardi non superiori a 90 giorni e ulteriormente abbattibile all'1% per ogni giorno di ritardo fino al quattordicesimo.

Questo cambiamento non è solo quantitativo, ma riflette un orientamento più indulgente verso i contribuenti, con l'intento di incentivare la regolarizzazione spontanea delle posizioni fiscali irregolari. Tale approccio si inserisce nel quadro più ampio della riforma fiscale, che mira a semplificare e rendere più sostenibile il sistema tributario italiano.

 

Crediti d'imposta: regole più severe per gli abusi

Accanto alle modifiche sulle sanzioni per omessi versamenti, il Decreto Legislativo n. 87/2024 introduce importanti novità anche per quanto riguarda l'utilizzo dei crediti d'imposta. In particolare, viene stabilita una sanzione del 25% per l'utilizzo di crediti non spettanti, applicabile anche nei casi in cui i crediti siano stati utilizzati in assenza dei necessari adempimenti amministrativi. La sanzione può essere evitata solo se le irregolarità vengono sanate entro il termine di presentazione della dichiarazione annuale relativa all'anno in cui è stata commessa la violazione.

Nel caso di crediti inesistenti, cioè privi dei requisiti oggettivi o soggettivi previsti dalla normativa, la sanzione è molto più pesante, pari al 70% del credito utilizzato in compensazione. Se, inoltre, l'uso di crediti inesistenti avviene mediante la presentazione di documenti falsi o altri artifici fraudolenti, la sanzione può essere ulteriormente aumentata fino al doppio.

Il confronto con la normativa precedente evidenzia una stretta sugli abusi nell'utilizzo dei crediti d'imposta. Fino al 31 agosto 2024, infatti, le sanzioni erano più severe per i crediti inesistenti, ma meno incisive per i crediti non spettanti. La riforma, dunque, punta a riequilibrare il sistema, aumentando le penalità per chi utilizza crediti non dovuti e mantenendo rigide le sanzioni per i casi di frode.

 

Un cambio di prospettiva

La riforma fiscale attuata con il Decreto Legislativo n. 87/2024 segna una svolta significativa nel trattamento sanzionatorio delle violazioni tributarie. La riduzione delle sanzioni per omessi versamenti e l'introduzione di nuove regole per i crediti d'imposta riflettono un approccio più equilibrato e mirato a promuovere il rispetto spontaneo delle norme fiscali. Tuttavia, il sistema rimane severo nei confronti di comportamenti fraudolenti, in particolare per l'uso di crediti inesistenti, con sanzioni che possono arrivare fino al 200% del credito impropriamente utilizzato.

 

In definitiva, le nuove norme, che entreranno in vigore il 1° settembre 2024, rappresentano un tentativo di rendere il sistema sanzionatorio più equo e sostenibile, senza però perdere di vista la necessità di combattere gli abusi e garantire la giustizia fiscale. Contribuenti e professionisti dovranno quindi adeguarsi alle nuove regole, prestando particolare attenzione alle scadenze e ai requisiti per evitare sanzioni pesanti.

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