915esimo giorno di conflitto

La vendetta di Putin si scaglia sull’Ucraina. Kiev resiste e risponde

La Russia ha lanciato una massiccia ondata di attacchi contro obiettivi civili e infrastrutture critiche, utilizzando anche missili ipersonici Kinzhal.

La vendetta di Putin si scaglia sull’Ucraina. Kiev resiste e risponde

Il conflitto in Ucraina ha raggiunto un nuovo livello di intensità, con la Russia che ha lanciato una massiccia ondata di attacchi contro obiettivi civili e infrastrutture critiche, utilizzando tecnologie avanzate come i missili ipersonici Kinzhal. L'operazione ha rappresentato uno dei più gravi bombardamenti dall'inizio del conflitto, con pesanti ripercussioni sia sul campo che a livello diplomatico. Nel frattempo, l'Ucraina ha risposto con l'impiego degli F-16 forniti dall'Occidente, cercando di difendersi dagli assalti aerei e terrestri.

 

La Vendetta di Putin: missili e droni contro l'Ucraina

Il conflitto in Ucraina ha vissuto una delle sue giornate più tragiche quando le forze russe hanno lanciato un attacco su vasta scala, colpendo 15 regioni con circa 200 tra missili e droni. Questo assalto, descritto come uno dei più distruttivi dall'inizio della guerra, ha preso di mira non solo obiettivi militari ma anche civili, causando morte e devastazione in diverse parti del Paese. Tra le aree più colpite figurano le oblast di Kharkiv, Kiev e Odessa, con un totale di 9 morti e decine di feriti, un bilancio che potrebbe aumentare con il proseguire delle operazioni di soccorso.

La portata dell'attacco, che ha incluso l'uso dei costosi missili ipersonici Kinzhal, rappresenta un evidente tentativo di Mosca di esercitare pressione sull'Ucraina in un momento in cui le forze russe sembrano affrontare crescenti difficoltà sul campo. L'impiego di tali risorse militari sofisticate, che ha avuto un costo stimato di oltre 1,4 miliardi di dollari, sottolinea l'intensità della risposta russa, ma al contempo solleva dubbi sulla sostenibilità di tali operazioni nel lungo periodo. La strategia russa sembra quella di tentare un colpo decisivo, anche a costo di consumare le proprie riserve strategiche, in una mossa che alcuni analisti hanno interpretato come un segnale di disperazione.

 

La risposta ucraina: F-16 in azione

L'Ucraina, dal canto suo, non è rimasta a guardare. Il presidente Volodymyr Zelensky ha confermato che le forze armate ucraine hanno utilizzato gli F-16 forniti dai Paesi occidentali per respingere l'ondata di missili e droni russi. "Abbiamo abbattuto alcuni missili e droni grazie agli F-16", ha dichiarato Zelensky, ringraziando i partner internazionali per il sostegno ricevuto. Tuttavia, il presidente ha anche sottolineato che la quantità di aerei disponibili non è ancora sufficiente e che c'è ancora molto lavoro da fare per addestrare i piloti all'uso di questi velivoli avanzati.

L'utilizzo degli F-16 rappresenta un passo significativo per la difesa ucraina, ma Zelensky ha avvertito che la strada da percorrere è ancora lunga. L'assenza di dettagli sul numero di aerei impiegati e sugli aeroporti coinvolti suggerisce che l'operazione è stata condotta con estrema cautela, forse per non rivelare informazioni strategiche cruciali. 

 

L'impatto umano: civili sotto attacco

L'inasprirsi del conflitto ha avuto un impatto devastante sui civili, con attacchi mirati a strutture non militari come hotel e abitazioni. A Kryvyi Rih, nella regione di Dnipropetrovsk, un attacco russo ha colpito un albergo, causando la morte di quattro persone e il ferimento di altre cinque. Tra le vittime, vi era un cittadino britannico, Ryan Evans, consigliere per la sicurezza dell'agenzia di stampa Reuters. Questo episodio segue di pochi giorni un altro attacco a un hotel a Kramatorsk, dove i bombardamenti russi hanno provocato morti e feriti tra i civili, evidenziando una strategia che non risparmia obiettivi simbolici o strategicamente irrilevanti.

Le continue violenze mettono in luce la brutalità del conflitto e la vulnerabilità della popolazione civile, spesso presa di mira in operazioni che mirano a demoralizzare l'avversario attraverso il terrore. La scelta di colpire strutture come hotel, frequentati da giornalisti e osservatori internazionali, suggerisce inoltre un tentativo di intimidazione rivolto alla comunità globale, un segnale che la guerra in Ucraina non è confinata ai soli confini geografici del Paese ma ha implicazioni che si estendono ben oltre.

 

Zelensky-Putin, un dialogo impossibile

Nel contesto di questa nuova escalation, Zelensky ha escluso la possibilità di dialogare con Vladimir Putin, definendo qualsiasi negoziato attualmente "privo di senso". Secondo il presidente ucraino, Putin non è interessato a risolvere il conflitto attraverso mezzi diplomatici, ma solo a imporre condizioni inaccettabili per Kiev, come il riconoscimento della cattura di ampie porzioni del territorio ucraino. "Non staremo al suo gioco", ha dichiarato Zelensky, ribadendo la determinazione del suo governo a non cedere di fronte alle pretese russe.

La posizione di Zelensky riflette una sfiducia profonda nelle reali intenzioni del Cremlino, un sentimento condiviso da gran parte della comunità internazionale. La guerra ha ormai assunto una dimensione che rende improbabile un accordo di pace a breve termine, soprattutto alla luce delle recenti azioni militari che sembrano aver chiuso ulteriormente la porta a qualsiasi soluzione negoziale.

In questo scenario complesso, l'Ucraina continua a lottare non solo sul campo di battaglia ma anche sul fronte dell'informazione, cercando di contrastare la narrativa russa e di mantenere alta l'attenzione internazionale sul conflitto. Le recenti dichiarazioni di Zelensky, che ha richiamato l'importanza di un'informazione veritiera e trasparente, sottolineano quanto sia cruciale il sostegno internazionale per resistere all'aggressione e per costruire una resistenza efficace, non solo militare ma anche morale e psicologica.

 

La guerra in Ucraina prosegue dunque con una ferocia che sembra non avere fine, e mentre le forze in campo si affrontano in una battaglia di logoramento, il destino del Paese e del suo popolo rimane appeso a un filo, stretto tra le ambizioni di potenza del Cremlino e la determinazione di Kiev a difendere la propria sovranità.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA