fronte comune

Salvini e Meloni: “Priorità agli stipendi, non allo Ius Scholae”

I due leader frenano Antonio Tajani e Forza Italia su una possibile riforma della cittadinanza: le priorità restano il lavoro, le pensioni e l’economia.

Salvini e Meloni: “Priorità agli stipendi, non allo Ius Scholae”

In un clima politico già teso, la questione dello Ius Scholae è diventata un nuovo terreno di scontro all'interno della maggioranza di governo. Da una parte, la Lega di Matteo Salvini e Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni ribadiscono il loro netto rifiuto di affrontare la riforma della cittadinanza. Dall'altra, Forza Italia, guidata da Antonio Tajani, ha cercato di portare avanti la questione, generando frizioni non solo tra i partiti, ma anche all'interno del proprio schieramento. Le dichiarazioni di Salvini e Procaccini al Meeting di Rimini chiariscono ulteriormente la posizione di chi, tra le fila del governo, ritiene che l'attenzione debba essere rivolta ad altre priorità, come stipendi, pensioni e la riforma della legge Fornero. Questo conflitto di visioni all'interno del centrodestra potrebbe avere ripercussioni significative sulle dinamiche future della coalizione.

 

Salvini e Meloni: "Priorità agli stipendi, non allo Ius Scholae"

Durante il Meeting di Rimini, Nicola Procaccini, presidente del gruppo Ecr e figura di spicco di Fratelli d'Italia, ha ribadito la posizione del partito in merito alla questione della cittadinanza, seguendo la linea già delineata dalla premier Giorgia Meloni. "Una legge sulla cittadinanza c'è già, e non è giusto che il Parlamento si occupi di questo tema in questo momento," ha dichiarato Procaccini, sottolineando come il programma elettorale del governo debba rimanere la principale guida per l'attività parlamentare. Le sue parole si inseriscono in un contesto di crescente tensione tra i principali alleati di governo, con Fratelli d'Italia e Lega che si compattano sul fronte comune di evitare qualsiasi discussione sullo Ius Scholae.

Matteo Salvini, leader della Lega, ha ulteriormente rafforzato questa posizione, svelando di essere in costante contatto con Giorgia Meloni. "Sto messaggiando con Meloni anche nelle ultime ore. Il nostro obiettivo non è lo Ius Soli, ma stipendi e pensioni," ha affermato Salvini, lasciando intendere un'intesa ritrovata con Fratelli d'Italia per bloccare qualsiasi iniziativa che possa distrarre il governo dalle sue priorità economiche. Salvini ha poi aggiunto un tocco provocatorio, sostenendo che "legge che funziona non si cambia", riferendosi alla normativa attuale sulla cittadinanza, e ventilando l'idea di revocare la cittadinanza a chi "va in giro per l'Italia a fare casino."

 

Divisioni interne in Forza Italia

Il tentativo di Forza Italia di rilanciare lo Ius Scholae ha però sollevato una serie di divisioni interne al partito stesso. Se da un lato Antonio Tajani ha cercato di presentare la riforma come una svolta necessaria, dall'altro alcune figure di spicco del partito hanno manifestato riserve. Licia Ronzulli, una delle voci più influenti in Forza Italia, ha espresso dubbi non solo sul merito della proposta, ma anche sul momento scelto per sollevarla. Ronzulli ha sottolineato come le priorità dovrebbero essere altre, rifacendosi a un principio caro a Silvio Berlusconi: una legge sulla cittadinanza non porterebbe benefici elettorali e non risponderebbe ai bisogni immediati degli italiani.

Deborah Bergamini, vicesegretaria del partito, ha lanciato un appello agli alleati affinché non si chiudano in posizioni rigide, auspicando un confronto su temi che possano rispecchiare una visione più liberale. Un pensiero condiviso anche da Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato, che ha ricordato l'importanza di mantenere una pluralità di voci all'interno della coalizione.

 

Le prospettive future

Nonostante le tensioni, Forza Italia sembra determinata a portare avanti la sua battaglia sullo Ius Scholae. Secondo fonti interne al partito, una proposta legislativa potrebbe essere presentata al Parlamento già a settembre, ma le possibilità di successo appaiono sempre più ridotte di fronte alla chiusura netta degli alleati di governo. In questo contesto, il capogruppo leghista al Senato, Massimiliano Romeo, ha avvertito del rischio di indebolire la maggioranza aprendo la strada a una possibile frattura interna.

Intanto, la questione dello Ius Scholae potrebbe presto entrare anche nel dibattito sul ddl Sicurezza, un ulteriore terreno di confronto che potrebbe evidenziare ulteriormente le divergenze all'interno della coalizione. Enrico Costa di Azione ha già ipotizzato che il tema possa essere discusso in quel contesto, mentre il Partito Democratico e +Europa si preparano a sostenere la riforma con una mozione parlamentare e un possibile referendum. Se la proposta di Forza Italia dovesse naufragare, la questione della cittadinanza potrebbe trasformarsi in un nodo cruciale per le future dinamiche della maggioranza e, più in generale, del panorama politico italiano.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA