giorno 323 del conflitto

Guerra a Gaza: tra diplomazia e vendetta, i colloqui di pace in stallo

Mentre i negoziati al Cairo tentano di fermare il conflitto, i bombardamenti continuano, aumentando la tensione internazionale. La vendetta di Hamas incombe

Guerra a Gaza: tra diplomazia e vendetta, i colloqui di pace in stallo

Un nuovo round di colloqui si è aperto al Cairo nel tentativo di negoziare una tregua tra Israele e Hamas e assicurare il rilascio degli ostaggi. Le delegazioni sono arrivate nella capitale egiziana con un formato di negoziazione 'allargato', che vede la partecipazione del direttore della CIA William Burns, del coordinatore per il Medio Oriente della Casa Bianca Brett McGurk, e del capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Tuttavia, nonostante l'assenza diretta di rappresentanti di Hamas ai tavoli del Cairo, Washington ha dichiarato che sono stati fatti "progressi" significativi nei colloqui preliminari. La presenza di alti funzionari egiziani e qatarioti conferma l'importanza strategica di questi incontri, sebbene l'esito finale resti incerto.

 

Vendetta imminente: Hamas minaccia Israele e gli interessi all'estero

I colloqui per un cessate il fuoco a Gaza sembrano sempre più in bilico, mentre cresce la prospettiva di una imminente vendetta di Hamas per l'uccisione, il 31 luglio a Teheran, del suo leader politico Ismail Haniyeh. Secondo quanto riferito dal canale televisivo israeliano Channel 12, citando generiche "fonti palestinesi", il movimento islamico potrebbe ora mirare anche a cittadini e interessi israeliani all'estero. La "decisione strategica", secondo quanto riportato dal canale, sarebbe stata presa dall'ufficio politico di Hamas solo due giorni dopo l'assassinio di Haniyeh, un'operazione mai rivendicata ufficialmente da Israele.

Questa notizia, ripresa solo da poche fonti arabe, rimane tuttavia non confermata ufficialmente. Se la tattica fosse effettivamente messa in atto, rappresenterebbe un significativo cambio di strategia per Hamas, che fino ad ora ha evitato attacchi su scala internazionale, a differenza di gruppi come Hezbollah e forze iraniane. Anche l'Iran, che ha giurato vendetta per l'uccisione di Haniyeh, sembra trattenersi momentaneamente per favorire il cessate il fuoco a Gaza. Tuttavia, le forze sostenute dall'Iran, dal Libano allo Yemen, restano in attesa di un segnale, con Teheran che sottolinea come "i tempi della risposta saranno orchestrati per garantire massima sorpresa".

 

Continuano i bombardamenti: Khan Younis sotto attacco

Mentre i negoziati proseguono, la situazione sul campo continua a deteriorarsi. Nella notte, un bombardamento israeliano ha colpito due case a Khan Younis, nel sud di Gaza, provocando la morte di almeno nove persone, tra cui due bambini, e ferendo altre quindici. L'attacco, riportato dall'agenzia di stampa Wafa, si inserisce in un contesto di intensificata pressione militare israeliana nel territorio palestinese. L'esercito israeliano ha emesso nuovi ordini di evacuazione per i quartieri del nord di Gaza, già devastati da precedenti attacchi. Il 90% dei 2,1 milioni di residenti è stato costretto a fuggire dalle proprie case dall'inizio della guerra, evidenziando l'estrema gravità della crisi umanitaria in corso.

 

Lotta al terrorismo: gli USA eliminano un leader di Al-Qaeda

Nella guerra al terrorismo, le forze americane hanno invece ucciso un leader di un gruppo militante affiliato ad Al-Qaeda in Siria. L'operazione, condotta dal Comando centrale degli Stati Uniti (CENTCOM), ha avuto come obiettivo Abu Abdul Rahman al-Makki, un membro di spicco del Consiglio della Shura di Hurras al-Din, responsabile della supervisione di operazioni terroristiche. Questo intervento rappresenta un ulteriore tassello nella complessa rete di conflitti che coinvolge non solo il Medio Oriente, ma anche interessi globali nella lotta contro il terrorismo.

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