entrate tributarie e contributive

La Manovra 2025 si delinea: verso interventi per 22-23 miliardi

Crescono le entrate tributarie e contributive nel primo semestre 2024. La Ragioneria dello Stato segnala un incremento di 13 miliardi. Ipotesi e scenari

La Manovra 2025 si delinea: verso interventi per 22-23 miliardi

Mentre la politica economica italiana si avvia verso la definizione della Legge di Bilancio 2025, si fanno sempre più concrete le prime ipotesi sulla prossima manovra economica. Secondo fonti vicine al dossier, l'importo complessivo dovrebbe aggirarsi tra i 22 e i 23 miliardi di euro, una cifra che, se confermata, rappresenterebbe un importante intervento per sostenere la crescita economica e garantire la stabilità dei conti pubblici. Il lavoro tecnico è in corso e, stando alle stime attuali, sarebbero già stati identificati quasi 13 miliardi di euro, mentre resterebbero da reperire ulteriori 10 miliardi per completare il quadro delle risorse necessarie.

La crescita delle entrate tributarie e contributive nel primo semestre del 2024 fornisce un segnale positivo in questo contesto. Secondo quanto riportato dalla Ragioneria generale dello Stato, nei primi sei mesi dell'anno si è registrato un aumento di 13,113 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo incremento, reso noto attraverso il rapporto mensile sull’andamento delle entrate tributarie e contributive pubblicato sul portale del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), è frutto di una dinamica positiva sia sul fronte delle entrate tributarie (+10,973 miliardi, +4,2%) sia su quello delle entrate contributive (+2,14 miliardi, +1,7%).

 

Le dinamiche fiscali e le sfide della manovra

L’aumento delle entrate tributarie, che hanno raggiunto i 273,502 miliardi di euro, è il risultato di diversi fattori. Da un lato, il gettito delle imposte contabilizzate al bilancio dello Stato ha segnato un incremento di 10,168 miliardi (+4,1%), mentre le attività di accertamento e controllo hanno portato nelle casse statali 1,707 miliardi in più (+31,2%) rispetto allo stesso periodo del 2023. Tuttavia, nonostante questo andamento positivo, le entrate degli enti territoriali sono diminuite di 1,473 miliardi di euro (-5,2%), un dato che segnala possibili criticità a livello locale.

 

Analizzando nel dettaglio le imposte dirette, si evidenzia che il gettito Irpef, una delle principali fonti di entrate per lo Stato, ha raggiunto i 112,883 miliardi (+7,219 miliardi, +6,8%). Questo risultato è stato trainato principalmente dall'aumento delle ritenute sui redditi da lavoro dipendente (+8,543 miliardi, +8,6%), mentre si registra una flessione nella componente dell'autoliquidazione (-1,392 miliardi, -34,8%), influenzata dal posticipo del termine per il versamento del saldo e del primo acconto delle imposte sui redditi.

 

Anche le imposte indirette mostrano segnali di crescita, con le entrate Iva che hanno raggiunto quota 80,094 miliardi di euro (+3,585 miliardi, +4,7%), di cui la maggior parte deriva dagli scambi interni. Le entrate contributive, invece, ammontano a 129,121 miliardi di euro, con un incremento di 2,140 miliardi (+1,7%) rispetto allo stesso periodo del 2023, principalmente grazie al contributo dell'Inps, che ha registrato un aumento di 1,333 miliardi di euro (+1,1%).

 

Il ruolo della Ragioneria e il contributo di Bankitalia

La Ragioneria generale dello Stato ha sottolineato come il confronto tra i dati del 2024 e quelli del 2023 risulti in parte disomogeneo. Infatti, il rinvio del termine ordinario di versamento per il saldo e il primo acconto di Irpef, Ires e Irap, spostato dal 30 giugno al 1° luglio 2024, ha avuto un impatto sui flussi di cassa, rendendo meno immediato il confronto con il periodo precedente. Tuttavia, nonostante queste variazioni, l’aumento del gettito rimane un segnale incoraggiante per la finanza pubblica.

Anche la Banca d’Italia ha certificato l'andamento positivo delle entrate tributarie, confermando che nel solo mese di giugno 2024 sono stati contabilizzati 42 miliardi di euro, con un aumento del 9,9% (pari a 3,8 miliardi) rispetto a giugno 2023. In tutto il primo semestre dell'anno, le entrate tributarie hanno raggiunto i 248,8 miliardi di euro, con un incremento del 7,5% (17,5 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

 

In vista della definizione della Legge di Bilancio 2025, il governo si trova di fronte a sfide significative. Sebbene la crescita delle entrate tributarie e contributive rappresenti un punto di partenza positivo, rimane l'incertezza su come verranno reperite le ulteriori risorse necessarie per coprire il fabbisogno della manovra. Il prossimo autunno sarà cruciale per delineare con maggiore precisione gli interventi previsti, che dovranno bilanciare le esigenze di crescita economica con la sostenibilità dei conti pubblici.

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