guerra in ucraina: 900esimo giorno

Offensiva ucraina a Kursk, Mosca risponde con bombe termobariche

L’attacco ucraino nella regione russa rappresenta un’escalation senza precedenti. La Russia contrattacca con armi distruttive e missili termobarici

Offensiva ucraina a Kursk, Mosca risponde con bombe termobariche

Il conflitto in Ucraina ha raggiunto un nuovo livello di intensità con l'incursione delle forze armate ucraine nella regione russa di Kursk. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato l'attacco, descrivendolo come un'azione che "spinge la guerra nel territorio dell'aggressore". Ed esprimendo gratitudine nei confronti delle forze armate ucraine, sottolineando come l'Ucraina stia dimostrando di essere capace di "fare giustizia" e di esercitare la "pressione necessaria" sull'aggressore. Il discorso di Zelensky non solo ribadisce la determinazione ucraina, ma segna anche un cambio di strategia, con l'obiettivo di destabilizzare la Russia e costringerla a ridistribuire le sue risorse militari.

La reazione di Mosca non si è fatta però attendere: il Ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver lanciato una "operazione antiterrorismo" nella regione, evacuando decine di migliaia di persone dalle zone colpite. 

 

Esplosioni a Kiev

Parallelamente all'offensiva ucraina a Kursk, la capitale Kiev è stata scossa da una serie di esplosioni che hanno colpito il centro e l'est della città. Le forze aeree ucraine hanno confermato che due missili russi erano diretti verso la capitale, mentre i residenti hanno segnalato almeno due bagliori visibili all'orizzonte. 

Gli attacchi su Kiev seguono un crescendo di tensioni, con la Russia che ha intensificato le sue operazioni in risposta alle provocazioni ucraine. Secondo l'aeronautica militare ucraina, diverse regioni del Paese sono state prese di mira da una serie di attacchi di droni, anche se al momento non ci sono notizie di vittime o danni significativi. Tuttavia, l'incertezza e la paura di nuovi attacchi persistono, lasciando i cittadini di Kiev in uno stato di allerta costante.

 

La risposta russa: bombe termobariche e nuove offensive

La reazione russa non si è fatta attendere. Il Ministero della Difesa russo ha reso noto che, nella notte, un caccia Su-34 ha colpito un gruppo di forze ucraine nella regione di Kursk utilizzando una bomba termobarica Odab-500, un'arma particolarmente distruttiva che rilascia una potente esplosione risucchiando l'ossigeno dall'aria circostante. L'uso di queste armi, considerate tra le più devastanti, a dimostrazione della determinazione della Russia a fermare l’avanzata ucraina a ogni costo.

In un ulteriore sviluppo, il ministero russo ha informato che un sito di dispiegamento di mercenari ucraini nella periferia di Sudzha, nella stessa regione, è stato colpito da un missile a testata termobarica

Nel frattempo, le autorità russe hanno evacuato oltre 76.000 persone dalle zone di confine della regione di Kursk, mentre continuano i combattimenti. La situazione è in costante evoluzione, con le forze russe che tentano di arginare l’avanzata ucraina, ma le prospettive rimangono incerte.

 

Le ripercussioni sulla leadership russa

La recente incursione ucraina a Kursk ha colpito il fronte militare, ma ha avuto ripercussioni significative anche sulla leadership russa. Un momento particolarmente emblematico è stato immortalato in un video rilasciato dal Cremlino, in cui il presidente Vladimir Putin fissa con sguardo glaciale e visibilmente esasperato il comandante in capo delle forze armate russe, il generale Valery Gerasimov, mentre veniva informato dell'avanzata delle truppe ucraine nella regione di Kursk.

E il fatto che il presidente russo abbia definito l'operazione "un'altra grande provocazione" da parte di Kiev evidenzia quanto l'incursione sia stata percepita come una minaccia diretta e immediata ma anche un’umiliazione per la Russia, che si è sempre considerata inviolabile sul proprio territorio. L’attacco ha messo a nudo le vulnerabilità della difesa russa, dimostrando che nonostante la superiorità numerica e tecnologica, le forze armate russe possono essere colte di sorpresa. Inoltre, l'incursione ha costretto il governo regionale ad imporre lo stato di emergenza, ammettendo implicitamente la gravità della situazione.

Questo episodio pone interrogativi non solo sulle capacità operative dell'esercito russo, ma anche sulla solidità della catena di comando e sulla leadership di Putin. La reazione fredda e calcolata del presidente potrebbe indicare un tentativo di riorganizzare le difese, ma rivela anche il nervosismo crescente di fronte a una situazione che sta sfuggendo di mano. La vulnerabilità esposta dall'incursione potrebbe costringere la Russia a rivedere la sua strategia e a considerare nuove misure per evitare ulteriori imbarazzi internazionali.

 

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