294esimo giorno di guerra

Gaza: il pressing di Biden su Netanyahu per il cessate il fuoco

A Washington si discute il futuro della guerra, mentre Harris esprime la sua preoccupazione per la crisi umanitaria a Gaza. Oggi l’incontro con Trump

Gaza: il pressing di Biden su Netanyahu per il cessate il fuoco

Ieri pomeriggio, alla Casa Bianca, il presidente Joe Biden ha incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in un incontro carico di tensioni e aspettative. L'obiettivo principale di Biden è stato chiaro: spingere con forza per un accordo di cessate il fuoco nel conflitto in corso tra Israele e Hamas. Le fonti hanno rivelato alla CNN che Biden, in questa occasione, è stato più determinato che mai a sollecitare Netanyahu verso un accordo che sembra finalmente a portata di mano. "Siamo più vicini di quanto non siamo mai stati", ha detto un alto funzionario dell'amministrazione. "Spetta agli israeliani accettarlo".

 

Il pressing di Biden su Netanyahu

L'incontro tra Biden e Netanyahu avviene in un momento delicato per entrambi i leader. La gestione della guerra di Gaza è stata una questione politicamente tossica per Biden all'interno del suo stesso partito, con molte apparizioni pubbliche interrotte da manifestanti che chiedevano un cessate il fuoco. Nonostante le pressioni, Biden ha mantenuto il suo sostegno a Israele, cercando al contempo di bilanciare le richieste umanitarie e diplomatiche.

Durante l'incontro, Biden ha però enfatizzato la necessità di finalizzare l'accordo al più presto, ribadendo l'importanza di proteggere le vite civili e di ripristinare i servizi di base a Gaza. Ha inoltre sollevato la questione della crisi umanitaria, insistendo sulla necessità di rimuovere gli ostacoli al flusso di aiuti. Le dichiarazioni ufficiali della Casa Bianca hanno evidenziato l'urgenza di concludere l'accordo e riportare a casa gli ostaggi.

 

L'incontro con le famiglie degli ostaggi

Un momento significativo della giornata è stato l'incontro tra Biden, Netanyahu e le famiglie degli ostaggi americani a Gaza. Queste famiglie hanno espresso frustrazione per la mancanza di comunicazione da parte di Netanyahu, mentre hanno elogiato l'amministrazione Biden per la sua costante attenzione alla loro situazione. "Ci sentiamo più ottimisti di quanto non siamo stati da tempo", ha affermato Jonathan Dekel-Chen, rappresentante di una delle famiglie coinvolte, evidenziando l'impegno di Biden e Netanyahu a concludere l'accordo il prima possibile.

I funzionari statunitensi non si aspettavano che Netanyahu accettasse facilmente l'incontro con le famiglie degli ostaggi, ma alla fine il primo ministro ha accolto la proposta, offrendo un'opportunità unica per esercitare pressione su di lui sia da parte di Biden che delle famiglie. Nonostante non siano previsti annunci importanti a breve termine, c'è un crescente ottimismo tra i funzionari americani e israeliani riguardo a un possibile accordo.

 

L'incontro con Kamala Harris e Trump

Subito dopo l'incontro tra Biden e Netanyahu, la vicepresidente Kamala Harris ha preso una posizione ferma sulla crisi a Gaza. "Non resterò in silenzio davanti alle sofferenze di Gaza", ha dichiarato Harris, sottolineando la necessità di un accordo immediato per porre fine al conflitto. Harris ha incontrato Netanyahu separatamente, e nelle sue dichiarazioni ai giornalisti ha ribadito l'importanza di raggiungere un cessate il fuoco che garantisca la sicurezza di Israele, la liberazione degli ostaggi e la fine della sofferenza per i palestinesi a Gaza.

Harris ha espresso il suo "sostegno incrollabile" a Israele, ma ha anche sottolineato che il modo in cui viene condotta la guerra è cruciale. Le immagini dei bambini morti e delle persone disperate a Gaza sono una tragedia che non può essere ignorata, ha detto la vicepresidente, aggiungendo che è essenziale che il popolo americano comprenda la complessità del conflitto e si impegni a prevenire la sofferenza di civili innocenti.

Oggi, Netanyahu incontrerà invece l'ex presidente Donald Trump a Mar-a-Lago, in Florida, per discutere ulteriormente della situazione. Nel frattempo, Biden ha recentemente affermato di considerarsi un sionista, ma ha anche sottolineato il suo impegno a favore della comunità palestinese, ribadendo la necessità di aprire i confini per far passare beni essenziali verso Gaza.

 

La conversazione nazionale sul conflitto a Gaza rimane intensa e divisiva, ma l'incontro di giovedì alla Casa Bianca rappresenta un passo importante verso una possibile risoluzione. Le dichiarazioni di Harris, il sostegno di Biden e la pressione esercitata dalle famiglie degli ostaggi indicano che un accordo di cessate il fuoco potrebbe essere più vicino che mai. Resta ora da vedere come si evolveranno i negoziati nei prossimi giorni e settimane, con la speranza che la pace e la sicurezza possano prevalere in una regione martoriata dal conflitto.

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