tensioni e ripercussioni

FdI avverte gli alleati: “Priorità al programma, non alle bandierine”

Il partito guidato da Meloni si trova a fronteggiare un clima di incertezze tra Fi e Lega che potrebbe influenzare il percorso legislativo in Parlamento

FdI avverte gli alleati: “Priorità al programma, non alle bandierine”

Il conflitto interno tra gli alleati riguardo il posizionamento europeo è visto con una certa indifferenza da Fratelli d'Italia, che lo considera una naturale conseguenza della campagna elettorale. Tuttavia, l'intensificarsi delle tensioni all'interno della maggioranza ha fatto emergere preoccupazioni su come ciò potrebbe influenzare il lavoro parlamentare, specialmente con numerosi decreti ancora da convertire. La necessità di mantenere numeri solidi in Parlamento è cruciale per evitare che queste tensioni rallentino l'iter legislativo.

 

Le tensione nell'alleanza e il rischi instabilità

Giorgia Meloni mantiene un atteggiamento di silenzio ufficiale riguardo lo scontro tra Salvini e Tajani, ma i suoi alleati parlano per lei. Luca Speranzon, vicecapogruppo di FdI al Senato, esprime chiaramente la posizione del partito: "La campagna elettorale europea ha generato alcune tensioni per la scelta della presidente della commissione. Il nostro obiettivo è garantire che gli alleati collaborino per realizzare il programma elettorale nei tempi previsti. Abbiamo un calendario d'Aula molto intenso e riforme importanti da portare avanti. Se noteremo una deviazione da questa direzione, porremo una questione politica all'interno della coalizione".

Le parole di Speranzon sollevano la questione se queste siano solo minacce o una previsione concreta. Molto dipenderà dall'andamento dei lavori in Parlamento. Attualmente, Speranzon esorta tutti a mettere da parte gli interessi di partito "nell'interesse degli italiani". Un alto dirigente di FdI, parlando a microfoni spenti, conferma la necessità di mantenere i numeri solidi per evitare problemi.

La preoccupazione è giustificata da un dato oggettivo: in Parlamento, il rischio di inciampi è sempre presente, spesso nascosto tra ordini del giorno o emendamenti. Un esempio è rappresentato dai cinquanta emendamenti presentati da Forza Italia al codice della strada proposto da Salvini. Il leader della Lega desidera che questo provvedimento venga approvato entro luglio, ma il capogruppo di FI al Senato, Maurizio Gasparri, prevede tempi più lunghi: "Ormai ci siamo rassegnati ad un monocameralismo di fatto per i decreti a causa dell'urgenza. Ma almeno sui disegni di legge chiediamo che gli emendamenti vengano discussi ed esaminati. Abbiamo presentato una cinquantina di proposte di modifica per il codice della strada e siamo pronti anche a ridurne sensibilmente la portata. Tuttavia, vogliamo poter esprimere la nostra opinione su questo disegno di legge e su altri".

 

Prospettive future e questioni in sospeso

Ulteriori divergenze potrebbero emergere su vari provvedimenti, tra cui il decreto carceri e il ddl Sicurezza. Forza Italia ha già espresso la sua contrarietà al carcere per le madri con figli piccoli, mentre la Lega continua a sostenere la proposta di castrazione chimica. Rimane da chiarire se la norma "Salva Milano", rimossa dal decreto Casa per disaccordi interni alla maggioranza, sarà inclusa nel decreto Infrastrutture.

Un altro tema delicato è quello della guerra in Ucraina e dell'invio di armi. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha preso una posizione netta in un'intervista con La Stampa, dichiarando: "Non ho tempo di discutere con persone che si posizionano in base ai like sui social. Indipendentemente dal partito - sia il mio, i Cinquestelle, la Lega o altri - guardo certe persone con distacco e disprezzo".

 

Le tensioni tra gli alleati della maggioranza sono evidenti e potrebbero avere ripercussioni significative sul lavoro parlamentare. Fratelli d'Italia esorta i partner a concentrarsi sull'attuazione del programma elettorale, mettendo da parte le rivalità di partito. La stabilità della maggioranza in Parlamento sarà cruciale per il successo delle riforme previste. Solo il tempo dirà se le divergenze attuali potranno essere superate in nome di un obiettivo comune.

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