Usa 2024

Trump nel Michigan: tra “Maganomics” e isolazionismo economico

La dichiarazione del tycoon di aver “preso una pallottola per la democrazia” e il suo elogio a Putin e Xi Jinping hanno infiammato il dibattito politico USA

Trump nel Michigan: tra “Maganomics” e isolazionismo economico

Nella tumultuosa arena politica americana, il ritorno di Donald Trump sulla scena pubblica è sempre un evento di grande risonanza. Il suo primo comizio dopo l'attentato subito a Butler e la convention repubblicana, ha segnato un momento cruciale nella campagna elettorale, non solo per le dichiarazioni rilasciate, ma anche per il contesto in cui sono state fatte. La dichiarazione di Trump a Grand Rapids, Michigan, di aver "preso una pallottola per la democrazia" e il suo elogio ai leader autoritari come Putin e Xi Jinping hanno infiammato il dibattito pubblico, evidenziando una visione politica che promette di scuotere profondamente il panorama elettorale americano.

 

Trump: "Ho preso una pallottola per la democrazia"

Donald Trump, in occasione del suo primo comizio elettorale post-convention a Grand Rapids, Michigan, ha condiviso con i suoi sostenitori un'emozionante dichiarazione: "Sono qui davanti a voi per grazia di Dio. Mi sono preso una pallottola per la democrazia". L'ex presidente, accompagnato dal suo candidato alla vicepresidenza J.D. Vance, ha fatto il suo ingresso sul palco senza il cerotto all'orecchio, segno che la ferita riportata durante l'attentato sta guarendo. Il suo ex medico alla Casa Bianca, Ronny Jackson, ha confermato il miglioramento delle sue condizioni. La presenza di Trump sul palco, vigoroso e determinato, ha rinvigorito i suoi sostenitori, molti dei quali vedono in lui l'unico vero difensore della democrazia americana.

 

Un'agenda politica tra continuità e autoritarismo

Nel corso del comizio, Trump ha ribadito i punti fondamentali del suo programma elettorale. Promesse di tagli fiscali, un ritorno al sogno americano e la "cancellazione di tutti i disastri" dell'amministrazione Biden hanno caratterizzato il suo discorso. Ha annunciato l'intenzione di sostituire la Bidenomics con la Maganomics, di riprendere le trivellazioni petrolifere e di mettere fine alla battaglia contro il cambiamento climatico. Tra i temi più controversi, ha promesso la "più grande deportazione di massa della storia" e l'abolizione delle città santuario che accolgono i migranti. Trump ha anche insistito sull'importanza dell'isolazionismo economico, con l'obiettivo di escludere le auto cinesi dal mercato americano.

Il candidato alla vicepresidenza J.D. Vance ha appoggiato senza riserve il programma di Trump, sottolineando la necessità di chiudere i confini, fermare l'afflusso di fentanyl e proteggere i cittadini americani dalle bande criminali. "Non c'è niente di radicale nel fermare il veleno, le bande criminali e prendersi cura del nostro Paese", ha dichiarato Vance, rafforzando il messaggio di sicurezza e protezione del ticket repubblicano.

 

L'elogio dei leader autoritari

In un passaggio particolarmente significativo del suo intervento, Trump ha elogiato i leader autoritari di Russia e Cina, definendo Vladimir Putin e Xi Jinping "intelligenti e duri". Ha evidenziato come Xi Jinping, con il suo "pugno di ferro", riesca a controllare 1,4 miliardi di persone, e ha criticato il presidente Biden, accusandolo di essere debole in confronto. "Aveva ragione Orban, abbiamo bisogno di qualcuno che ci protegga", ha dichiarato Trump, sostenendo la necessità di una leadership forte per garantire la sicurezza del Paese.

Nonostante abbia preso le distanze dal 'Project 2025', un manifesto di svolta autoritaria redatto dalla Heritage Foundation, Trump ha mantenuto toni autoritari nel suo discorso. Il documento, sostenuto da molte organizzazioni di destra, proponeva una serie di misure drastiche, inclusa la sostituzione di migliaia di dipendenti federali e tagli ai servizi per le classi più basse e i veterani. Trump ha respinto il manifesto definendolo "disinformazione", mentre Vance non si è mai dissociato da esso.

 

Attacchi frontali ai rivali democratici

Trump non ha risparmiato critiche ai suoi avversari politici, attaccando duramente il presidente Joe Biden e la sua amministrazione. Ha promesso di rimediare ai danni causati dalle politiche di Biden e ha rivolto parole sprezzanti anche alla vice presidente Kamala Harris e all'ex Speaker della Camera Nancy Pelosi, definendole "pazze". Nel mirino del tycoon è finito anche Shawn Fain, leader sindacale dei metalmeccanici americani, criticato per la sua gestione dello United Auto Workers. Trump ha invece espresso ammirazione per Elon Musk, maggiore azionista di Tesla, che ha recentemente dichiarato il suo sostegno alla campagna di Trump, promettendo un contributo di 45 milioni di dollari al mese.

Con questo comizio, Trump ha mostrato chiaramente la direzione della sua campagna elettorale: un mix di continuità con le sue politiche passate e un appello a una leadership forte e autoritaria. Le sue parole hanno risuonato con forza tra i suoi sostenitori, segnando l'inizio di una nuova fase nella sua corsa verso la Casa Bianca. 

Trump ha sottolineato l'importanza di proteggere gli interessi americani sia sul fronte interno che internazionale. Ha ribadito l'intenzione di ridurre la dipendenza economica dagli altri Paesi, in particolare dalla Cina, e di promuovere il "compra americano e assumi americani". Ha dichiarato guerra aperta alle politiche di Biden, accusandolo di mettere a rischio la sovranità e la sicurezza degli Stati Uniti.

 

Il comizio di Grand Rapids ha quindi rappresentato un momento chiave per Trump, un'occasione per galvanizzare la base e riaffermare la sua visione per il futuro dell'America. La sua retorica autoritaria e il richiamo a una leadership forte e determinata sembrano essere i pilastri su cui intende costruire il suo ritorno alla Casa Bianca. Con un'agenda politica ben definita e un messaggio chiaro, Trump si prepara a una campagna elettorale che promette di essere intensa e combattuta fino all'ultimo voto.

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