strategie e ambizioni

Meloni rivendica le scelte in Europa, FI e Lega ai ferri corti

Mentre la premier è impegnata a difendere il voto contrario alla riconfermata von der Leyen, il confronto tra gli alleati di governo si intensifica

Meloni rivendica le scelte in Europa, FI e Lega ai ferri corti

Giorgia Meloni, in un'intervista di due pagine rilasciata al Corriere della Sera, ha difeso con fermezza le sue scelte in ambito europeo, sottolineando il suo ruolo di leader e la necessità di mantenere aperti i canali di dialogo con la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Tuttavia, mentre la premier si prepara per le prossime trattative europee, in Italia si accende lo scontro tra Forza Italia e Lega, due dei principali partiti della coalizione di governo.

 

Meloni e il dialogo con l’Europa

Giorgia Meloni ha ribadito il suo impegno a mantenere l’Italia al centro delle decisioni europee, nonostante il voto contrario alla riconferma di Ursula von der Leyen. La Premier ha sottolineato che il dialogo con la Presidente della Commissione Europea continuerà, soprattutto in vista delle prossime nomine, con l’obiettivo di ottenere deleghe di peso per l’Italia nei settori dell’economia, dell’industria, della competitività e della coesione. “Abbiamo collaborato fino ad ora e continueremo a farlo anche in futuro”, ha dichiarato Meloni in un’intervista al Corriere della Sera, evidenziando l’importanza del ruolo dell’Italia in Europa.

Meloni ha inoltre chiarito che la sua opposizione alla riconferma di von der Leyen non significa un isolamento dell’Italia in Europa. Al contrario, ha sottolineato che i canali di comunicazione con la Presidente della Commissione Europea rimangono aperti e che il dialogo continuerà. Questo è particolarmente importante in vista delle prossime nomine, dove l’Italia ambisce a ottenere deleghe di rilievo. Tra i settori di interesse ci sono l’economia, l’industria, la competitività e la coesione. Meloni ha ribadito che l’Italia merita un posto di peso in commissione e che lavorerà per garantire che ciò avvenga.

 

Tensioni tra Forza Italia e Lega

Mentre Meloni rimane concentrata sulle trattative europee, in Italia si intensifica lo scontro tra Forza Italia e Lega. Antonio Tajani, leader di Forza Italia, ha affermato che il Partito Popolare Europeo (PPE) ha vinto e che Forza Italia sarà nella cabina di comando. Tajani ha criticato i “patrioti” per la loro presunta mancanza di influenza, un chiaro riferimento a Matteo Salvini e alla Lega.

La replica della Lega non si è fatta attendere, con un comunicato tagliente che critica Forza Italia per aver votato con Elly Schlein e i Verdi: "Votare con la Schlein per una poltrona è imbarazzante. Meglio senza vicepresidenti che con Verdi e sinistre". Tajani ha risposto in anticipo a queste critiche, definendo la sua scelta come coerente e responsabile: "Qualcuno dice che abbiamo votato come Schlein e i Verdi, potrei dire che chi ha votato no ha votato come Salis e Conte. Ma sarebbe una risposta puerile. Noi abbiamo fatto una scelta coerente".

Tajani ha inoltre sottolineato che Forza Italia avrà la possibilità di vigilare affinché non ci siano deviazioni che vadano nella direzione sbagliata, soprattutto sul cambiamento climatico. Ha menzionato la necessità di rivedere la norma che impone il blocco delle auto non elettriche a partire dal 2035, una questione cara anche alla Lega. 

 

La strategia di Meloni per l'Italia in Europa

Nonostante le tensioni interne alla coalizione, Meloni resta focalizzata sulle prossime sfide europee. La Premier dovrà negoziare per ottenere deleghe di rilievo per l’Italia e risolvere il rebus delle nomine interne, inclusa la possibile sostituzione del Ministro Raffaele Fitto. Meloni dovrà anche indicare il nome di una donna per soddisfare i requisiti di parità di genere. La strategia di Meloni è quella di mantenere una distanza politica dalla nuova maggioranza europea senza attaccare frontalmente la Presidente von der Leyen, cercando di garantire all’Italia un ruolo di primo piano nelle decisioni future.

Meloni ha dichiarato che tutti riconoscono il peso e il ruolo dell’Italia e che queste saranno le valutazioni che si faranno quando si definiranno le deleghe.  

 

Verso un mini-rimpasto?

La possibilità di un mini-rimpasto nell'esecutivo è sempre più concreta, con la necessità di ridistribuire le deleghe attualmente detenute da Fitto, tra cui Affari europei, politiche di coesione e PNRR. Queste deleghe sono ambite non solo all'interno del partito di Meloni, ma anche fuori. Un'opzione potrebbe essere quella di suddividere le responsabilità tra i sottosegretari di Fratelli d'Italia o, in alternativa, incamerare direttamente le deleghe nella Presidenza del Consiglio

 

Il dossier sulle nomine europee e la possibile riorganizzazione dell'esecutivo saranno affrontati nelle prossime settimane. Da Fratelli d'Italia trapela ottimismo sulla trattativa in corso, con la speranza di ottenere deleghe di rilievo. Tuttavia, le deleghe considerate minori, come quella sul Mediterraneo, non sono attualmente contemplate nelle negoziazioni.

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