guerra in Medio Oriente

MO, Israele risponde col fuoco all’attacco degli Houthi su Tel Aviv

Raid aerei su Hodeida, l’escalation tra Israele e i ribelli Houthi in Yemen raggiunge nuovi livelli di tensione, dopo l’attacco con il drone houthiano

MO, Israele risponde col fuoco all’attacco degli Houthi su Tel Aviv

L’escalation delle ostilità tra Israele e i ribelli Houthi ha portato a un’inedita operazione militare. Per la prima volta, caccia israeliani hanno colpito obiettivi nello Yemen, un Paese distante quasi 1800 chilometri dalle coste israeliane. Secondo il Ministero della Sanità yemenita controllato dagli Houthi, il bilancio dei raid aerei israeliani su Hodeida è di tre morti e 87 feriti. L'attacco, rivendicato da Israele, ha preso di mira infrastrutture militari nella città portuale.

In una notte carica di tensione, l'esercito israeliano ha anche intercettato un missile nel Mar Rosso, lanciato dallo Yemen verso Israele. Sebbene il missile non abbia raggiunto il territorio israeliano, l’azione ha segnato un ulteriore passo verso un possibile conflitto aperto.

 

L'attacco del drone Houthi su Tel Aviv

Le indagini sull'attacco del drone Houthi che ha colpito Tel Aviv hanno rivelato che il velivolo ha percorso circa 2.000 chilometri. Il drone esplosivo, carico di pochi chilogrammi di esplosivo per garantirne la lunga autonomia, ha attraversato il Sinai ed è entrato in Israele dal Mar Mediterraneo, schiantandosi su un edificio nei pressi di una sede secondaria dell'ambasciata USA. L'attacco ha provocato un morto e dieci feriti, aumentando la tensione nella regione.

 

La risposta israeliana

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha giustificato l'operazione militare su Hodeida come risposta ai numerosi attacchi subiti da Israele negli ultimi mesi, inclusi quelli con droni. “Chiunque desideri vedere un Medio Oriente stabile e sicuro dovrebbe opporsi all'asse del male iraniano e sostenere la lotta di Israele contro l'Iran e le sue metastasi: sia nello Yemen, sia a Gaza, sia in Libano, ovunque”, ha dichiarato Netanyahu.

Secondo il portavoce militare israeliano, il raid ha colpito strutture utilizzate dagli Houthi per ricevere armi dall'Iran, danneggiando significativamente le loro capacità operative. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha affermato che l'incendio scoppiato a Hodeida è visibile in tutto il Medio Oriente e ha ribadito che Israele colpirà ovunque necessario per difendere i propri cittadini.

 

Reazioni internazionali

Il Pentagono ha dichiarato che gli Stati Uniti non sono coinvolti nel raid israeliano su Hodeida, pur ribadendo il diritto di Israele all'autodifesa. Il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, ha avuto un colloquio telefonico con il ministro della Difesa israeliano, confermando il fermo impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele.

Il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, ha espresso profonda preoccupazione per il rischio di un'ulteriore escalation e ha invitato tutte le parti a evitare attacchi che potrebbero colpire civili e danneggiare le infrastrutture.

 

Gli Houthi: chi Sono e cosa vogliono

I ribelli Houthi, una milizia sciita sostenuta dall'Iran, controllano gran parte dello Yemen dal 2014, dopo una ribellione contro il governo sunnita. La capitale Sanaa e altre regioni centrali e settentrionali del Paese sono sotto il loro controllo. Gli Houthi dispongono di un arsenale di missili balistici e droni, molti dei quali di fabbricazione iraniana, che possono raggiungere obiettivi a grande distanza, come dimostrato dagli attacchi a strutture saudite, emiratine e israeliane.

La coalizione anti-Houthi guidata dall'Arabia Saudita, in collaborazione con gli Emirati Arabi Uniti, è attiva dal 2015, ma la guerra ha causato oltre 350.000 morti secondo le stime ONU. Nonostante una tregua raggiunta nel 2022 e il dialogo avviato tra Houthi e Arabia Saudita, le ostilità con Israele sono riemerse con forza.

Con il recente annuncio del leader Houthi di unirsi alla lotta contro Israele al fianco di Hamas, la regione potrebbe vedere una pericolosa escalation di violenza, con ripercussioni su una delle rotte marittime più importanti del mondo.

Le tensioni nel Mar Rosso hanno già portato alla formazione di una coalizione marittima da parte degli Stati Uniti e dell'Unione Europea per proteggere la libertà di navigazione, ma resta da vedere come evolverà la situazione con l'aumento delle ostilità tra Israele e i ribelli Houthi.

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