una nuova vecchia Europa

Von der Leyen confermata alla presidenza UE, il no di Meloni

Il Parlamento Europeo rielegge, con 401 voti a favore contro 284 contrari, l’ex ministra tedesca nonostante tensioni e divisioni interne tra i vari gruppi

Von der Leyen confermata alla presidenza UE, il no di Meloni

Ursula von der Leyen è stata confermata per un secondo mandato come presidente della Commissione Europea grazie al sostegno cruciale dei Verdi. La sua rielezione, con 401 voti a favore contro 284 contrari, è avvenuta nonostante le tensioni e le divisioni interne tra i vari gruppi parlamentari. Von der Leyen ha ribadito la fine dell'era della dipendenza energetica dalla Russia e ha delineato un ambizioso programma per il futuro dell'Unione Europea. Tuttavia, non mancano le critiche, soprattutto da parte dei Fratelli d'Italia, che si sono opposti fermamente alla sua riconferma.

 

Una vittoria con il sostegno dei Verdi

Ursula von der Leyen ha ottenuto 401 voti favorevoli, superando la soglia dei 360 necessari per la riconferma. Questo risultato è stato raggiunto grazie al supporto dei Verdi, che con i loro 53 seggi hanno giocato un ruolo determinante. La coalizione che ha sostenuto von der Leyen includeva il Partito Popolare Europeo (PPE), i Socialisti & Democratici (S&D) e i Liberali. Tuttavia, Meloni, con Fratelli d'Italia ha espresso chiaramente il suo dissenso, come sottolineato dal capo delegazione Carlo Fidanza: "Le scelte politiche recenti e l'alleanza con la sinistra e i Verdi hanno reso impossibile il nostro sostegno". Fidanza ha aggiunto che la rielezione di von der Leyen non riflette il "forte messaggio di cambiamento" emerso dalle elezioni del 9 giugno.

Anche Nicola Procaccini, copresidente del gruppo ECR, ha criticato l'alleanza di von der Leyen con i gruppi considerati sconfitti delle ultime elezioni europee, evidenziando le perdite subite dai Verdi e dai Socialisti in tutta Europa.

 

Il no di Meloni

Il voto contrario di Fratelli d’Italia alla riconferma di Ursula von der Leyen come presidente della Commissione Europea non influenzerà le relazioni tra Roma e Bruxelles, secondo Giorgia Meloni e il suo entourage. Nonostante la decisione di opporsi al secondo mandato della tedesca, Meloni è convinta che l'Italia manterrà un ruolo di rilievo all’interno dell'Unione Europea. La premier ha infatti manifestato una posizione di "coerenza" sia in pubblico che in privato, dimostrando fiducia nel continuare la collaborazione con von der Leyen.

La scelta di Fratelli d’Italia di votare contro è maturata dopo aver ascoltato il discorso di von der Leyen all'Europarlamento e dopo aver ricevuto conferma del sostegno dei Verdi alla sua rielezione. "Con quel sì, von der Leyen sapeva che non poteva contare sui nostri voti", spiegano i membri del partito. Questo ragionamento è stato probabilmente discusso anche durante una telefonata tra Meloni e von der Leyen prima del voto. Meloni, che ha seguito gli sviluppi di Strasburgo da Oxford, ha poi comunicato la posizione italiana in un breve messaggio registrato, ribadendo la coerenza della sua scelta rispetto al voto di giugno al Consiglio Europeo.

La premier ha enfatizzato che la decisione di Fratelli d’Italia non compromette la collaborazione con l'Unione Europea, ma rappresenta una questione di "politica" piuttosto che di trattativa concreta. Il governo italiano, infatti, si aspetta di ottenere un ruolo significativo nel nuovo esecutivo europeo, riflettendo il peso dell’Italia come paese fondatore e la sua rilevanza economica. Nonostante il voto contrario, Meloni e il suo team sottolineano che l’Italia avrà comunque una posizione di forza all’interno delle istituzioni europee.

L’obiettivo principale per l'Italia è ottenere un portafoglio di rilievo, e Raffaele Fitto rimane il principale candidato per rappresentare il paese a Bruxelles. La nomina di Fitto, tuttavia, dovrà essere accompagnata dalla scelta di una donna per garantire una rappresentanza equilibrata. Fratelli d’Italia sostiene che il voto negativo non ha messo l’Italia in una posizione di irrilevanza, contrariamente alle previsioni delle opposizioni. Infatti, secondo i meloniani, se von der Leyen avesse potuto garantire direttamente un portafoglio pesante senza il consenso degli altri leader, lo avrebbe fatto.

 

Un programma ambizioso e inclusivo

Nella conferenza stampa post-elezione, Ursula von der Leyen ha espresso gratitudine per il supporto ricevuto dai Verdi e ha delineato le sue priorità per il prossimo mandato. "Chi resta fermo resterà indietro, chi non sarà competitivo sarà dipendente," ha dichiarato, sottolineando l'importanza di rimanere all'avanguardia nelle politiche industriali e ambientali.

Von der Leyen ha confermato il suo impegno per il Green Deal europeo e ha annunciato un nuovo piano per l'industria pulita, con l'obiettivo di ridurre le emissioni del 90% entro il 2040. Ha inoltre proposto un Fondo europeo per la competitività per sostenere le tecnologie pulite e le industrie ad alta intensità energetica. La presidente ha ribadito l'importanza di utilizzare efficacemente le risorse disponibili tramite il programma Next Generation EU.

In materia di sicurezza, von der Leyen ha sottolineato il continuo impegno dell'Europa a sostenere l'Ucraina sia finanziariamente che militarmente, in risposta all'aggressione russa. "Il miglior investimento nella sicurezza europea è investire nella sicurezza dell'Ucraina," ha affermato, promettendo il sostegno dell'Unione Europea per tutta la durata del conflitto e per i futuri sforzi di ricostruzione.

 

Le sfide e le critiche

Nonostante la vittoria, il percorso di Ursula von der Leyen non sarà privo di ostacoli. Le divisioni all'interno del Parlamento Europeo rimangono evidenti, con oltre 50 "franchi tiratori" che non hanno sostenuto la rielezione nonostante la teorica maggioranza. Uno tra tutti, Fratelli d'Italia, che hav espresso il proprio disappunto per la mancata considerazione del messaggio elettorale che chiedeva un cambiamento significativo.

Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia, unico partito italiano insieme al Pd ad aver sostenuto la candidatura, ha sottolineato come von der Leyen abbia saputo adattare il suo discorso programmatico per ottenere il sostegno dei Verdi, senza però includerli formalmente nella coalizione. "Von der Leyen ha bisogno dei voti dei Verdi e per questo ha garantito il Green Deal," ha dichiarato Ronzulli.

 

Prossimi passi e priorità

Confermato il suo mandato, Ursula von der Leyen si concentrerà ora sulla formazione della nuova Commissione. Ha già annunciato l'intenzione di chiedere ai leader europei di proporre due candidati, un uomo e un donna, con l'obiettivo di garantire una rappresentanza paritaria. Le interviste con i candidati inizieranno a metà agosto, e von der Leyen ha promesso di selezionare i più qualificati e impegnati a livello europeo.

La nuova squadra dovrà affrontare numerose sfide, tra cui la semplificazione della legislazione europea per favorire un ambiente commerciale più uniforme e competitivo, e l'attuazione del Green Deal. Con l'obiettivo di una decarbonizzazione accelerata e una maggiore coesione industriale, von der Leyen mira a consolidare l'Unione Europea come leader globale nelle politiche ambientali e tecnologiche.

 

La rielezione di Ursula von der Leyen segna l'inizio di una nuova fase per l'Unione Europea, caratterizzata da ambiziosi obiettivi climatici, una rinnovata attenzione alla competitività industriale e un impegno continuo per la sicurezza e la stabilità del continente. Tuttavia, le divisioni interne e le critiche indicano che il cammino verso questi obiettivi sarà complesso e richiederà un delicato equilibrio politico.

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