i 75 anni della Nato

Biden: “Il candidato resto io”, ma le gaffe continuano a perseguitarlo

Una conferenza stampa tra lapsus e determinazione, il presidente confonde i nomi: Zelensky lo presenta come Putin e dice Trump ma intende Kamala Harris

Biden: “Il candidato resto io”, ma le gaffe continuano a perseguitarlo

Joe Biden ha confermato la sua intenzione di candidarsi per un secondo mandato durante una conferenza stampa al termine del vertice Nato a Washington. Nonostante una serie di gaffe, tra cui la confusione tra Zelensky e Putin e tra Trump e Harris, il presidente si è mostrato deciso a portare avanti la sua campagna elettorale. Durante l’incontro con i giornalisti, Biden ha affermato di essere il candidato più qualificato per battere Donald Trump, rispondendo anche alle crescenti preoccupazioni dei democratici sul suo stato di salute e la sua capacità di governare.

 

Gaffe in serie, ma Biden non molla

La conferenza stampa del presidente Joe Biden, tenutasi alla fine del vertice Nato a Washington, è stata segnata da una serie di gaffe che hanno attirato l’attenzione dei media. Prima di entrare nella sala, Biden ha commesso un lapsus presentando Volodymyr Zelensky come "Putin". Nonostante si sia corretto immediatamente, l’errore è diventato virale sui media americani e gli è stato riproposto dai giornalisti presenti. Poco dopo, il presidente ha commesso un altro errore, riferendosi a Kamala Harris come "vice presidente Trump". Donald Trump non ha perso l’occasione per ironizzare sui social, commentando sarcasticamente: "Bravo Joe! Ottimo lavoro!".

Gaffe a parte, Biden si è presentato energico e determinato, dichiarando di essere il candidato "più qualificato" per sconfiggere Trump. "L'ho battuto una volta, lo farò ancora", ha affermato rispondendo alle crescenti pressioni interne al partito democratico affinché si ritiri dalla corsa presidenziale. 

 

Dal Congresso a Hollywood cresce la fronda per il suo ritiro

La fronda interna al partito democratico contro la candidatura di Joe Biden continua a crescere. Tra i nomi di peso che hanno espresso dubbi sulla sua candidatura ci sono Nancy Pelosi e George Clooney, oltre a diciassette deputati e un senatore. Si vocifera persino che Pelosi e Barack Obama abbiano discusso privatamente sul futuro politico di Biden, esprimendo preoccupazioni sulla sua capacità di vincere. Nancy Pelosi ha pubblicamente chiesto al presidente di riconsiderare la sua decisione di correre per un secondo mandato, mentre il senatore Peter Welch ha rotto i ranghi, diventando il primo membro del Senato a esprimere dubbi sulla candidatura di Biden. Tra le voci critiche si è aggiunto anche George Clooney, che ha affermato che Biden "non è più lo stesso". Le defezioni provengono da vari stati, da New York all’Oregon, segnalando una rivolta che attraversa l’intero spettro politico del partito democratico.

 

Un messaggio di continuità

Biden ha ribadito la sua intenzione di completare il lavoro iniziato, evidenziando i successi legislativi ottenuti e la sua esperienza in politica estera. "Non corro per lasciare un’eredità, ma per finire il lavoro iniziato", ha dichiarato, cercando di rassicurare i democratici e i partner internazionali. Il presidente ha anche risposto alle critiche sulla sua capacità di governare per altri quattro anni, affermando di essere pronto ad affrontare le sfide globali, inclusi Vladimir Putin e Xi Jinping. "Sono pronto ad affrontare Putin e Xi ora e fra tre anni", ha detto, aggiungendo che non si "inginocchierà mai" davanti al leader del Cremlino.

 

Le preoccupazioni sulla salute e le risposte di Biden

Le gaffe del presidente hanno però riacceso il dibattito sulla sua salute. Durante la conferenza stampa, Biden ha assicurato di essersi sottoposto a tre esami neurologici intensivi, l’ultimo dei quali a febbraio, con esiti positivi. Ha promesso di fare un altro esame neurologico se consigliato dal suo medico. In risposta alle critiche sulla sua performance durante il dibattito televisivo con Trump, Biden ha spiegato che la stanchezza dovuta ai viaggi attraverso vari fusi orari ha influenzato la sua prestazione. Ha respinto l’idea di voler andare a letto presto, sostenendo invece di dover adattare i suoi ritmi di lavoro. "La mia agenda è sempre strapiena. E Trump che ha fatto dal giorno del dibattito? Ha giocato a golf, non fa mai nulla", ha attaccato.

 

Verso il futuro, tra conferme e dubbi

Alla fine della conferenza stampa, Biden ha dato risposte esaustive, anche se talvolta prolisse. Tuttavia, le continue incertezze e gli errori verbali alimentano le preoccupazioni sulla sua capacità di affrontare un secondo mandato. "Placherò le paure dei democratici", ha insistito, riaffermando la sua fiducia nella propria leadership e nei successi ottenuti. Il futuro politico di Biden resta comunque incerto, con molti che guardano a Kamala Harris come possibile successore, qualora il presidente dovesse ritirarsi. Biden ha espresso piena fiducia nella sua vice, definendola "qualificata per essere presidente".

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