le modifiche al sistema giudiziario

Riforma Giustizia e ddl Nordio: come cambia il codice penale

Dall’abrogazione del reato di abuso d’ufficio alle nuove norme sulle intercettazioni, la riforma include otto articoli che ridisegnano il panorama giuridico

 Riforma Giustizia e ddl Nordio: come cambia il codice penale

Approvato dalla Camera, il ddl Nordio diventa legge, portando significative modifiche al sistema giudiziario italiano. Dall'abrogazione del reato di abuso d'ufficio alle nuove norme sulle intercettazioni, la riforma include otto articoli che ridisegnano il panorama giuridico.

 

Il ddl Nordio e le sue implicazioni

La Camera dei Deputati ha approvato definitivamente il disegno di legge Nordio con 199 voti favorevoli e 102 contrari. Il provvedimento, che ora è legge, introduce modifiche sostanziali al codice penale, al codice di procedura penale, all'ordinamento giudiziario e al codice dell'ordinamento militare. Tra le novità più rilevanti vi sono l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio, la revisione del reato di traffico di influenze illecite e nuove regole sulle intercettazioni. Il ddl, approvato in seconda lettura alla Camera, mantiene il testo già licenziato dal Senato, sancendo così il suo inserimento nella legislazione italiana.

 

Abuso d'ufficio e traffico di influenze, le novità

L'abrogazione del reato di abuso d'ufficio, disciplinato dall'articolo 323 del codice penale, rappresenta una delle modifiche più significative introdotte dal ddl Nordio. Questa norma puniva i pubblici ufficiali che, violando leggi o regolamenti, procuravano un danno ad altri o si avvantaggiavano personalmente. Già modificato nel 2020 per escludere i casi con discrezionalità amministrativa, il reato viene ora eliminato completamente. Tuttavia, il governo ha introdotto una nuova disposizione penale per sanzionare chi, senza margini di discrezionalità amministrativa, arreca danno o si avvantaggia destinando somme pubbliche a fini diversi da quelli previsti.

Contestualmente, il ddl modifica il reato di traffico di influenze illecite. Ora la mediazione sarà considerata illecita solo se finalizzata a far compiere un reato a un pubblico ufficiale, eliminando l'ipotesi di 'millanteria'. Sul fronte delle sanzioni, viene innalzato il minimo della pena da 1 anno e 6 mesi a 4 anni e 6 mesi, rendendo più severa la punizione per tali condotte.

 

Intercettazioni e tutela della privacy

La riforma interviene anche sulla disciplina delle intercettazioni, rafforzando la tutela della libertà e della segretezza delle comunicazioni. La legge estende il divieto di acquisizione a tutte le forme di comunicazione tra l'imputato e il proprio difensore, non solo alla corrispondenza. Se l'autorità giudiziaria sospetta che una comunicazione contenga elementi rilevanti per il reato, deve immediatamente interrompere le intercettazioni.

Inoltre, vengono introdotte misure per proteggere i terzi estranei al procedimento dalle intercettazioni. È vietata la pubblicazione, anche parziale, di contenuti intercettati se non utilizzati dal giudice in un provvedimento o nel dibattimento. Copie delle intercettazioni vietate non possono essere rilasciate a chi non è parte del processo o loro difensori, proteggendo così la riservatezza dei non coinvolti.

 

Nuove misure cautelari e Riforma del sistema giudiziario

Il ddl Nordio apporta anche innovazioni nelle misure cautelari, introducendo l'interrogatorio preventivo dell'indagato prima di applicare una misura cautelare, permettendo alla difesa di prepararsi con adeguatezza. Un'altra novità è l'istituzione di un organo collegiale composto da tre giudici per disporre la custodia cautelare in carcere durante le indagini preliminari, attualmente decisa da un giudice monocratico. Questa misura, tuttavia, entrerà in vigore tra due anni per consentire le necessarie assunzioni di personale giudiziario.

Il provvedimento limita inoltre la possibilità per il pubblico ministero di appellare contro le sentenze di assoluzione per reati minori, come le contravvenzioni e i delitti punibili con pene fino a quattro anni. Infine, viene modificato il criterio di nomina dei giudici popolari, stabilendo che il limite di età di 65 anni deve essere rispettato solo al momento della nomina e non durante l'intero periodo di servizio.

 

Il ddl Nordio, con i suoi otto articoli, rappresenta una svolta importante nel sistema giudiziario italiano, affrontando temi complessi come l'abuso d'ufficio, il traffico di influenze e le intercettazioni. La riforma, che ha suscitato dibattiti tra magistrati e avvocati, mira a modernizzare e rendere più efficiente il sistema giudiziario, garantendo al contempo maggiore tutela della privacy e dei diritti degli indagati. Questi cambiamenti potrebbero avere effetti duraturi sull'amministrazione della giustizia in Italia, segnando un passo significativo verso un sistema più equilibrato e trasparente.

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