verso una difficile governabilità

Ballottaggio in Francia: elezioni cruciali e timori di atti violenti

Con l’approssimarsi del 7 luglio, la Francia vive un clima di alta tensione politica e sociale. Marine Le Pen mira alla maggioranza assoluta. I sondaggi

Ballottaggio in Francia: elezioni cruciali e timori di atti violenti

La tensione in Francia è palpabile a pochi giorni dal decisivo ballottaggio del 7 luglio. Questo scontro elettorale, che potrebbe condurre a un panorama politico complesso e di difficile governabilità, ha visto crescere le tensioni tra i diversi schieramenti. Marine Le Pen e Jordan Bardella, galvanizzati da un'ondata di voti a loro favore durante il primo turno e dal contro-tsunami delle 220 astensioni del Fronte Repubblicano anti-Rassemblement National (RN), sono convinti di poter raggiungere la maggioranza assoluta. Tuttavia, questa fiducia è contestata da numerosi avvertimenti di esperti e avversari politici.

Nel frattempo, il celebre calciatore Kylian Mbappé, dal ritiro della nazionale francese in Germania, ha lanciato un accorato appello ai suoi compatrioti: "È urgente andare a votare, non si può lasciare la Francia in mano a certa gente". Le sue parole hanno infiammato il dibattito pubblico, evidenziando quanto sia cruciale la partecipazione elettorale per il futuro del paese.

 

Scontri e provocazioni

Le tensioni politiche non rimangono confinate ai dibattiti televisivi o agli appelli sui social media. Nelle strade e nelle piazze, la situazione si fa sempre più pericolosa. Il ministro dell'Interno Gérald Darmanin ha disposto un imponente schieramento di forze dell'ordine, con 30.000 tra poliziotti e gendarmi mobilitati, di cui 5.000 solo a Parigi, in risposta al timore di possibili reazioni violente da parte di manifestanti sia dell'ultradestra che dell'ultrasinistra.

Aggressioni a personalità politiche e semplici militanti sono state segnalate con crescente frequenza. Mercoledì sera, Prisca Thevenot, portavoce del governo e candidata nella periferia parigina, è stata attaccata mentre affiggeva manifesti elettorali. "Sono scioccata ma determinata a continuare la campagna", ha dichiarato Thevenot, ricevendo il sostegno personale del primo ministro Gabriel Attal. Anche Marie Dauchy, candidata del RN, e l'ex ministro Olivier Véran hanno denunciato episodi di violenza.

 

L'incertezza del dopo ballottaggio

I risultati del ballottaggio sembrano destinati a creare una situazione di stallo politico. Secondo un recente sondaggio Ifop, il RN potrebbe ottenere tra 210 e 240 seggi, lontano dalla soglia dei 289 necessaria per la maggioranza assoluta.

Il Nuovo Fronte Popolare, invece, si attesta tra i 170 e i 200 seggi, mentre il partito di Macron, Ensemble, risulta in lieve ripresa con 95-125 seggi

Gli scenari possibili per il futuro politico della Francia includono la formazione di una coalizione senza le forze estreme o addirittura un governo tecnico, una formula inusuale per il paese. Il quotidiano Le Figaro ha dedicato ampio spazio a spiegare questa eventualità, prendendo spunto dai recenti esempi italiani.

 

La sfida della governabilità

Con tre schieramenti principali che non raggiungono la maggioranza assoluta, la governabilità della Francia appare incerta. Il presidente Macron e il primo ministro Attal hanno proposto una coalizione ampia, che vada dai Republicains ai comunisti, un progetto che richiederebbe però la cooperazione di La France Insoumise. Tuttavia, il partito guidato da Jean-Luc Mélenchon ha subito una frattura interna con l'uscita di François Ruffin, che ha criticato apertamente i metodi del leader.

Marine Tondelier, giovane leader dei Verdi, potrebbe diventare una figura chiave in un'eventuale coalizione, ma la strada verso un governo tecnico, una soluzione mai sperimentata in Francia, sembra impervia. Mentre il paese si avvicina a questo snodo cruciale, la sensazione di trovarsi di fronte a una sfida senza precedenti per la stabilità e la direzione politica futura è palpabile.

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