giorno 861 del conflitto

Ucraina: Orban invoca la tregua, Zelensky resiste e Putin manovra

Il premier ungherese chiede un cessate il fuoco immediato, mentre il presidente russo si prepara a incontri cruciali in Kazakistan con Xi Jinping ed Erdo?an

Ucraina: Orban invoca la tregua, Zelensky resiste e Putin manovra

La visita del premier ungherese Viktor Orban a Kiev ha segnato il giorno 861 del conflitto in Ucraina con un appello controverso per un immediato cessate il fuoco. Le tensioni tra Orban e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sono emerse chiaramente durante una conferenza stampa congiunta. Mentre Zelensky ha ribadito la necessità di una "pace giusta", Orban ha insistito sulla necessità di negoziati senza precondizioni. Nel frattempo, il presidente russo Vladimir Putin ha raggiunto Astana per discutere della situazione con i suoi omologhi cinese e turco, Xi Jinping e Recep Tayyip Erdo?an.

 

Un appello controverso

La conferenza stampa a Kiev tra il premier ungherese Viktor Orban e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha mostrato chiaramente la distanza tra i due leader. Orban, noto per le sue posizioni filo-Putin, ha sorpreso tutti chiedendo un cessate il fuoco immediato per facilitare i negoziati di pace con la Russia. Questo appello, fatto senza precondizioni, contrasta nettamente con le posizioni degli altri stati membri dell'UE e con la determinazione di Zelensky a raggiungere una "pace giusta", che non contempli concessioni a Mosca.

Zelensky ha ribadito che solo una pace equa può essere accettata da Kiev e ha esortato Orban a sostenere gli sforzi dell'Ucraina per ottenere tale pace. "È fondamentale che l'assistenza all'Ucraina resti ad un livello adeguato, soprattutto per la nostra difesa contro il terrore russo," ha dichiarato il presidente ucraino, evidenziando l'importanza del continuo supporto militare europeo.

 

Divergenze profonde

La visita di Orban, avvenuta all'inizio del semestre di presidenza ungherese dell'UE, ha messo in luce le profonde divergenze tra i due leader. Durante un vertice del Consiglio europeo a Bruxelles il 27 giugno, Zelensky aveva espresso la speranza che Budapest potesse promuovere i valori europei condivisi. Tuttavia, Orban ha mantenuto una posizione nettamente opposta, dichiarando che il tema principale della sua visita a Kiev sarebbe stato "la possibilità di costruire la pace", un punto che non è stato menzionato nel resoconto di Zelensky.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha minimizzato l'importanza della visita di Orban a Kiev, sottolineando che gli interessi di Bruxelles avrebbero avuto la priorità. Tuttavia, in serata, il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha avuto un contatto con il suo omologo russo Sergey Lavrov, discutendo anche della crisi ucraina e della protezione della minoranza ungherese in Ucraina, un ulteriore punto di attrito tra Budapest e Kiev.

 

Manovre diplomatiche di Putin

Parallelamente, il presidente russo Vladimir Putin ha continuato le sue manovre diplomatiche partecipando al vertice dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) ad Astana, in Kazakistan. Qui, Putin prevede di incontrare i presidenti cinese Xi Jinping e turco Recep Tayyip Erdo?an per discutere della situazione in Ucraina e delle richieste russe per un eventuale accordo di pace. Le condizioni di Putin, che comprendono la cessione di cinque regioni ucraine e la rinuncia di Kiev alle ambizioni di aderire alla NATO, sono state considerate inaccettabili da Zelensky.

Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari per l'Ucraina del valore di 2,3 miliardi di dollari, che include armi anticarro, intercettori, munizioni per i sistemi di difesa aerea Patriot e altri equipaggiamenti. Tuttavia, nonostante questi aiuti, la situazione sul campo di battaglia resta critica, con Mosca che continua a rivendicare villaggi e attaccare città e infrastrutture militari ucraine. Recentemente, il ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver distrutto sette aerei militari ucraini durante un attacco missilistico all'aeroporto di Myrhorod.

 

Prospettive geopolitiche

L'incontro di Putin ad Astana, in particolare con Xi Jinping e Recep Tayyip Erdo?an, è di cruciale importanza geopolitica. La Cina, pur mantenendo una posizione di neutralità ufficiale, ha mostrato segnali di sostegno tacito alla Russia, mentre la Turchia, membro della NATO, ha cercato di mantenere un delicato equilibrio tra le sue relazioni con Mosca e Kiev. Questi incontri bilaterali potrebbero influenzare significativamente le dinamiche del conflitto e le future alleanze strategiche nella regione.

Il vertice dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, che si tiene il 3 e 4 luglio ad Astana, vede la partecipazione di numerosi leader globali, tra cui rappresentanti di Azerbaigian, Bielorussia, India, Iran, Kazakistan, Qatar, Kirghizistan, Cina, Mongolia, Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Tagikistan, Turkmenistan, Turchia e Uzbekistan. Anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è presente, sottolineando l'importanza di questo incontro a livello internazionale. Tuttavia, il primo ministro indiano Narendra Modi non sarà presente, con l'India rappresentata invece dal ministro degli Esteri Subrahmanyam Jaishankar.

 

Mentre la guerra in Ucraina entra nel suo 861º giorno, le tensioni diplomatiche continuano a crescere. La visita di Orban a Kiev ha mostrato quanto sia profonda la divisione tra i leader europei e l'Ucraina sulla questione del cessate il fuoco e dei negoziati di pace. D'altro canto, Putin continua a cercare alleanze strategiche con la Cina e la Turchia, mentre l'Ucraina attende ulteriori aiuti internazionali per sostenere la sua difesa. Il futuro del conflitto resta incerto, con molteplici fattori che influenzano la possibilità di una risoluzione pacifica. Le manovre diplomatiche in corso, il sostegno militare occidentale e le dinamiche interne alla Russia e all'Ucraina continueranno a giocare un ruolo cruciale nei prossimi sviluppi. Il mondo osserva attentamente, mentre i leader globali cercano di navigare in un panorama geopolitico sempre più complesso e volatile.

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