il nuovo parlamento europeo

La maggioranza Ursula scricchiola: dialogo con Verdi e Conservatori

Dopo il voto europeo, la coalizione guidata da von der Leyen è in crisi dopo l’uscita di alcuni membri chiave. Si aprono nuove possibilità di alleanze

La maggioranza Ursula scricchiola: dialogo con Verdi e Conservatori

La politica europea sta attraversando una fase di grande incertezza dopo il voto. Una maggioranza Ursula bis, la stessa che finora aveva garantito stabilità alla Commissione Europea sotto la guida di Ursula von der Leyen, è minacciata oggi da divisioni interne e defezioni significative. La perdita di membri chiave all'interno del gruppo Renew Europe sta mettendo a dura prova l'equilibrio della coalizione. E ciò potrebbe aprire a possibili alleanze con i Verdi e i Conservatori, sulla base delle implicazioni che questi cambiamenti potrebbero avere sul nuovo Parlamento Europeo, e di conseguenza, sul futuro dell'Unione Europea. La capacità di von der Leyen di navigare queste acque tempestose sarà cruciale per determinare il corso politico dell'Europa nei prossimi anni.

 

In Ue, la maggioranza Ursula è in bilico

La coalizione Ursula, che ha garantito una solida base di governo all'Unione Europea, sta attraversando un periodo di notevole turbolenza dopo l'esito del voto dei 27 Stati Membri. Renew Europe, componente essenziale della maggioranza, sta perdendo membri, mettendo a rischio l'equilibrio politico necessario per affrontare le sfide future. La defezione di sette eurodeputati, inclusa la delegazione ceca guidata dall'ex premier Andrej Babiš, ha ridotto il gruppo a 74 seggi. Una diminuzione questa che posiziona ora Renew nove seggi dietro il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR), creando uno scenario in cui il sostegno esterno potrebbe diventare cruciale per il mantenimento della maggioranza.

L'uscita di Babiš, con il suo spostamento verso posizioni populiste, era attesa. La sua decisione di lasciare Renew e unirsi al gruppo dei non iscritti, potenzialmente formando un'alleanza con altri partiti populisti dell'Europa centrale e orientale, segna un significativo spostamento nell'equilibrio politico dell'UE. La delegazione ceca di Babiš è stata rapidamente sostituita dai due eletti del movimento Stan, ma la maggioranza Ursula scende così sotto la soglia critica dei 400 seggi. Una situazione questa che preoccupa non poco una Ursula von der Leyen che ora deve affrontare la minaccia dei franchi tiratori e cercare nuove alleanze per garantire la stabilità politica necessaria per un suo secondo mandato.

 

Apertura ai Verdi: una sfida politica

La possibilità di un'alleanza con i Verdi, che contano 51 seggi, appare come una soluzione aritmetica logica per rafforzare la maggioranza. Tuttavia, questa opzione incontra resistenze politiche, soprattutto all'interno del Partito Popolare Europeo (PPE). La riluttanza del leader del PPE, Manfred Weber, e di altri membri, deriva da una diffidenza verso le posizioni politiche dei Verdi su temi cruciali come l'accordo sui migranti con la Tunisia e l'accordo commerciale Mercosur. La possibilità che un'apertura ai Verdi possa sottrarre voti anziché aumentarli è un timore concreto espresso da esponenti di Forza Italia come Fulvio Martusciello.

 

Dialogo con i Conservatori: una trattativa complessa

Parallelamente, la presidente della Commissione europea sta esplorando la possibilità di coinvolgere i Conservatori, in particolare i membri di Fratelli d'Italia guidati da Giorgia Meloni. Sebbene l'apertura a Meloni possa sembrare una soluzione pragmatica per ottenere voti in plenaria, la complessità della trattativa non va sottovalutata. La metà del gruppo ECR è contraria a un secondo mandato per von der Leyen, creando una dinamica incerta. Inoltre, la possibilità che l'Italia ottenga un commissario di peso potrebbe facilitare l'accordo, ma Meloni non ha ancora rivelato le sue reali intenzioni.

 

Enrico Letta e la dinamica dei Top Jobs

Nel contesto delle nomine per i ruoli di vertice dell'UE, il nome di Enrico Letta continua a emergere come una possibilità significativa. Con Ursula von der Leyen, Antonio Costa e Kaja Kallas come principali contendenti, la stabilità di Costa appare meno certa. La possibilità di un cambio di colore a metà mandato del Consiglio europeo ha infiammato le tensioni tra PPE e socialisti. La presenza di Letta nella rosa dei candidati potrebbe complicare la posizione di Giorgia Meloni, rafforzando al contempo il ruolo del Partito Democratico, che ha scelto tatticamente di lasciare la presidenza del gruppo all'eurocamera ai socialisti spagnoli del PSOE.

 

La coalizione Ursula si trova dunque a un bivio critico. Le defezioni e le nuove alleanze possibili con Verdi e Conservatori rendono necessario un delicato equilibrio politico. La presidente von der Leyen deve navigare con abilità tra le diverse fazioni per mantenere una maggioranza solida, garantendo al contempo la stabilità dell'Unione Europea in un periodo di significative sfide politiche e istituzionali.

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