i dati della ricerca

L’ombra della violenza di genere sui giovani - un’analisi approfondita

Il nuovo report 2024 della Polizia Criminale rivela un aumento del 35% delle violenze di genere in Italia, con un’incidenza allarmante tra i giovani.

L’ombra della violenza di genere sui giovani - un’analisi approfondita

In un’epoca segnata dai social, un fenomeno oscuro continua a gettare la sua ombra sulla società: la violenza di genere. Nonostante gli sforzi per combatterla, questa piaga sembra non solo persistere ma anche intensificarsi, soprattutto tra le giovani generazioni. Un recente studio della Polizia Criminale italiana getta luce su questa triste realtà, rivelando dati preoccupanti e una percezione del rischio che varia significativamente tra studentesse e studenti.

 

La crescente preoccupazione tra i giovani

Il report intitolato “I giovani e la violenza di genere” ha messo in evidenza un incremento del 35% delle aggressioni e violenze di genere in soli quattro anni, un dato che suona l’allarme soprattutto considerando che il 27% delle vittime sono minorenni. La ricerca, presentata dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale, ha coinvolto studenti di quinte classi di vari istituti superiori e oltre 30.000 ragazzi tra i 14 e i 18 anni, attraverso la piattaforma #iopartecipo. I risultati hanno mostrato che le donne rappresentano circa il 75% delle vittime di atti persecutori, l’81% nei casi di maltrattamenti contro familiari e conviventi, e addirittura il 92% per le violenze sessuali. Questi numeri, pressoché costanti nel quadriennio analizzato, sono la testimonianza di una problematica ancora radicata nella società.

 

La percezione del rischio e la possessività nelle relazioni 

Un aspetto particolarmente allarmante emerso dallo studio è la percezione del rischio di violenza di genere, che si attesta al 57% tra le studentesse, contro il 10% degli studenti. La possessività del partner emerge come un ulteriore fattore di rischio, con il 33% degli studenti che ha riferito di subire atteggiamenti possessivi, e tra questi, il 66% delle ragazze ha subito pressioni per non indossare certi capi di abbigliamento. Inoltre, il 31% degli studenti ha subito molestie tramite social, messaggi, telefonate, con il 77% che ha indicato di aver vissuto l’esperienza come un caso isolato. Questi dati, secondo Stefano Delfini, Direttore del Servizio Analisi Criminale, riflettono un’alta sensibilità e partecipazione dei giovani al tema, evidenziando la necessità di offrire spazi di dialogo e confronto su queste tematiche.

 

Educazione digitale e sostegno mediatico contro la violenza

Raffaele Grassi, vice capo della Polizia, evidenzia la necessità di educare i giovani all’utilizzo responsabile dei social media, spazi virtuali dove la legalità è spesso trascurata. La consapevolezza e la discussione aperta sono strumenti potenti per combattere le relazioni tossiche e promuovere comportamenti protettivi. La campagna di sensibilizzazione ‘Questo non è amore’, promossa dalla Polizia di stato, ha raggiunto San Giorgio a Cremano, in Campania, dove opera un centro di accoglienza per donne maltrattate.

Infine, il decalogo della polizia contro la violenza di genere fornisce 12 raccomandazioni essenziali per offrire un supporto concreto ed efficace alle vittime e a coloro che desiderano aiutarle. La comunicazione gioca un ruolo cruciale: informare significa prevenire, aiutare e sostenere.

 

Ecco le 12 raccomandazioni del decalogo della Polizia di Stato per contrastare la violenza di genere:

1. Non sottovalutare i segnali: La prevenzione inizia con il riconoscimento precoce dei segnali di pericolo in una relazione.

2. Uno schiaffo è uno schiaffo: Nessuna forma di violenza fisica può essere giustificata o minimizzata.

3. Non isolarti: Mantieni rapporti stretti con amici e familiari, che possono offrire supporto e prospettive esterne.

4. Chiediti che fine fanno le tue foto quando chiudi una storia: Rifletti sulle conseguenze delle tue azioni online.

5. Fidati del tuo istinto: Se qualcosa ti sembra strano o ti mette a disagio, allontanati e chiedi aiuto.

6. Chiama immediatamente il 112 se ti senti in pericolo o pensi che qualcuno lo sia.

7. Non vergognarti, contatta la Polizia di Stato: Non giudichiamo, siamo qui per aiutarti.

8. Non insultare, né di persona né sui social: Rispetta gli altri e promuovi un ambiente positivo.

9. Non pensare che il partner sia una “proprietà”: Rispetta la volontà dell’altro.

10. Se non ti risponde al telefono, accettalo: Non insistere o cercare di forzare la comunicazione.

11. Non girarti dall’altra parte: Un piccolo gesto può fare la differenza.

12. Quando ti dice che è finita, è finita! Lascia perdere: Rispetta la decisione dell’altro.

Queste raccomandazioni sono fondamentali per creare consapevolezza e promuovere relazioni sane e rispettose. Ricorda che la violenza di genere non deve essere tollerata, e tutti possiamo contribuire a contrastarla. 

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