239esimo giorno di conflitto

Medio Oriente, Biden e il nuovo piano di pace in tre atti di Israele

Hamas, in una nota ufficiale, accoglie con favore la roadmap annunciata dal presidente Usa, per un cessate il fuoco a Gaza dopo otto mesi di guerra

Medio Oriente, Biden e il nuovo piano di pace in tre atti di Israele

In un momento storico segnato da conflitti, la ricerca di pace diventa un faro di speranza. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha recentemente preso posizione sulla situazione in Gaza, esprimendo un desiderio forte e chiaro per la fine delle ostilità. Con un piano proposto da Israele e il commento sulla condanna dell’ex presidente Donald Trump, Biden si pone al centro di un dibattito geopolitico e giuridico che potrebbe riscrivere le regole della diplomazia internazionale.

 

Un nuovo inizio per Gaza 

Il presidente americano Joe Biden ha espresso con forza la necessità di porre fine al conflitto in Gaza, sottolineando l’importanza di avviare un nuovo capitolo di pace e stabilità. Durante un incontro con i giornalisti, Biden ha rivelato che Israele ha avanzato una proposta dettagliata per un cessate il fuoco strutturato in tre fasi, con l’obiettivo di una soluzione duratura al conflitto. La “roadmap” delineata prevede inizialmente sei settimane di tregua, durante le quali si procederà al ritiro delle forze israeliane e al rilascio di ostaggi e prigionieri, segnando un primo passo verso la ricostruzione e la guarigione delle ferite aperte.

 

Un piano di pace in tre atti, i dettagli

La proposta di pace avanzata da Israele, e sostenuta dal presidente Joe Biden, si articola in un piano strategico e umanitario che mira a risolvere la crisi in Gaza con un approccio graduale e strutturato.

La prima fase del piano prevede un cessate il fuoco di sei settimane, durante le quali le forze israeliane si ritireranno dalle aree popolate di Gaza, segnando un momento di svolta significativo nel conflitto prolungato. Questo periodo di calma relativa permetterà la distribuzione di aiuti umanitari essenziali, garantendo che le necessità immediate della popolazione siano soddisfatte con efficienza e sicurezza. Il rilascio degli ostaggi è un altro pilastro fondamentale di questa fase iniziale. Donne, anziani e feriti saranno liberati, insieme ai corpi degli ostaggi deceduti, in un gesto di buona volontà che prelude a ulteriori negoziati. In cambio, centinaia di prigionieripalestinesi verranno rilasciati, tra cui cittadini americani, simbolo dell’interesse internazionale e della solidarietà verso la causa della pace. Durante queste sei settimane, Israele e Hamas si impegneranno in trattative per definire gli accordi necessari per la seconda fase, che prevede una fine permanente delle ostilità. La proposta di Biden enfatizza che, qualora i negoziati dovessero protrarsi oltre il termine previsto, il cessate il fuoco rimarrà in vigore per tutta la durata delle discussioni, con il supporto attivo degli Stati Uniti, dell’Egitto e del Qatar.

 

La seconda fase vedrà il rilascio di tutti gli ostaggi ancora in vita, compresi i militari maschi, e la trasformazione del cessate il fuoco temporaneo in una cessazione definitiva delle ostilità. Questo passaggio rappresenta un obiettivo cruciale per la stabilizzazione della regione e la prevenzione di futuri conflitti.

 

Infine, la terza fase si concentrerà sulla ricostruzione di Gaza, un progetto ambizioso che mira a ristabilire le infrastrutture e a promuovere lo sviluppo economico e sociale. Il ritorno alle famiglie dei resti di tutti gli altri ostaggi rimasti uccisi sarà un ulteriore passo verso la riconciliazione e la guarigione delle ferite della guerra.

 

Hamas accoglie con favore la roadmap di Biden

Hamas ha espresso un giudizio positivo riguardo alla roadmap verso un cessate il fuoco, annunciata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, dopo quasi otto mesi di conflitto a Gaza. Il movimento islamista palestinese ha dichiarato di "considerare positivamente" i contenuti del discorso di Biden, che includono un cessate il fuoco permanente, il ritiro delle forze israeliane da Gaza, la ricostruzione e lo scambio di prigionieri.

In una nota ufficiale, Hamas ha confermato la sua disponibilità a "impegnarsi in modo positivo e costruttivo con qualsiasi proposta" basata su un cessate il fuoco permanente. "Hamas considera positivamente le osservazioni contenute nel discorso odierno del presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il suo appello per un cessate il fuoco permanente, il ritiro delle forze di occupazione dalla Striscia di Gaza, la ricostruzione e lo scambio di prigionieri", si legge nella dichiarazione. Il movimento ha inoltre sottolineato l'importanza del ritorno degli sfollati nelle loro case in tutta Gaza e la conclusione di un serio accordo sullo scambio di prigionieri, qualora Israele si impegni esplicitamente in tal senso.

Hamas ha interpretato la posizione americana e il crescente consenso regionale e internazionale sulla necessità di porre fine alla guerra a Gaza come un riconoscimento della "leggendaria fermezza del nostro popolo e della sua coraggiosa resistenza". 

 

AIPAC sostiene la proposta di Israele

L'AIPAC, l'influente lobby ebraica negli Stati Uniti, ha manifestato il proprio sostegno per l'ultima proposta israeliana di cessate il fuoco. In una dichiarazione ufficiale, l'organizzazione ha lodato il presidente Biden per aver abbracciato con forza l'offerta di Israele, sottolineando che ora spetta ad Hamas accettare l'accordo quadro che prevede la restituzione di tutti gli ostaggi e la fine della guerra.

L'AIPAC ha esortato "tutti i membri del Congresso" a sostenere con determinazione l'ultimo sforzo del governo israeliano. "Gli Stati Uniti dovrebbero insistere affinché la comunità internazionale aumenti inequivocabilmente la pressione su Hamas affinché accetti i termini", si legge nella nota, che riflette il desiderio di vedere una risoluzione pacifica e duratura del conflitto.

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