A Palazzo Chigi

Riforma Giustizia 2024: il Ddl oggi in Cdm tra le critiche di ANM

Il ddl sulla Separazione delle carriere non cambia l’articolo 112 della Costituzione ma introduce una novità significativa: la selezione a sorteggio del CSM

 Riforma Giustizia 2024: il Ddl oggi in Cdm tra le critiche di ANM

Nel panorama giuridico italiano si profila un cambiamento di rilievo con il disegno di legge (ddl) sulla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Questa riforma, attesa oggi in Consiglio dei Ministri, non intacca l’articolo 112 della Costituzione ma introduce un meccanismo di sorteggio per la selezione dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura. Il dibattito è acceso: da un lato il vice premier Antonio Tajani celebra l’arrivo della riforma, dall’altro l’Associazione Nazionale Magistrati esprime forte opposizione.

 

Il Ddl Giustizia in CdM

Il disegno di legge costituzionale, che mira a delineare una netta separazione tra le carriere dei giudici e quelle dei pubblici ministeri, è giunto a un punto cruciale. Oggi, il Consiglio dei Ministri, convocato per le ore 13, si appresta a discutere e, presumibilmente, a dare il via libera a questa storica riforma. Il vice premier Antonio Tajani, con un misto di soddisfazione e aspettativa, ha dichiarato che siamo “finalmente in dirittura d’arrivo”. La riforma, dedicata a Silvio Berlusconi, promette di equilibrare le forze in campo, garantendo a ogni imputato un trattamento paritario tra accusa e difesa. Nonostante l’entusiasmo di alcuni esponenti politici, l’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) non nasconde la sua contrarietà, ribadita durante il recente congresso di Catania e nell’incontro con il Guardasigilli a via Arenula.

 

Persiste l’obbligatorietà dell’azione penale 

La serata di ieri, 28 maggio, ha visto protagonisti il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario Alfredo Mantovano, ricevuti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Insieme a Ugo Zampetti, segretario generale della Presidenza, hanno illustrato lo schema della riforma costituzionale, cercando di includere eventuali osservazioni del Capo dello Stato. Il ddl, tuttavia, non propone modifiche all’articolo 112 della Costituzione, che sancisce l’obbligatorietà dell’azione penale, mantenendo così un pilastro fondamentale del nostro sistema giuridico.

 

Il sorteggio dei CSM: una novità nel panorama giuridico

Il disegno di legge sulla giustizia, che non altera l’articolo 112 della Costituzione, introduce una novità significativa: la selezione tramite sorteggio dei membri dei due Consigli Superiori della Magistratura (CSM). Questa soluzione, che si sta concretizzando, prevede che al vertice di entrambe le articolazioni del Consiglio sia confermato il presidente della Repubblica. La riforma, che sarà discussa oggi in Consiglio dei Ministri, è stata accolta con favore da Antonio Tajani, che la dedica a Silvio Berlusconi, e con opposizione dall’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), che ha espresso la sua contrarietà.

 

Riforma costituzionale e la dignità dell’avvocato

La riforma prevede l’istituzione di due distinti CSM: uno per i magistrati requirenti e l’altro per i giudicanti, entrambi sotto la presidenza del Capo dello Stato. La selezione dei membri avverrà attraverso un sorteggio secco, includendo magistrati e pubblici ministeri con almeno 15 anni di anzianità.

Inoltre, si prevede un aumento dei membri laici dei Consigli, con almeno un quarto nominati dal Parlamento. Un punto saliente della riforma è l’introduzione della dignità dell’avvocato nella Costituzione, riconoscendone il ruolo strutturale nella giurisdizione. Infine, si propone la creazione dell’Alta Corte, composta da nove membri, che fungerà da organo di tutela giurisdizionale contro i provvedimenti amministrativi dei Consigli superiori della magistratura. Resta aperta la possibilità che l’Alta Corte possa agire in prima istanza, una mossa che potrebbe incontrare il favore anche di forze politiche al di fuori della maggioranza.

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