825ESIMO giorno

La tensione in Ucraina cresce, Putin e la NATO: un gioco pericoloso

Il presidente russo critica l’Alleanza atlantica e le parole del suo segretario Jens Stoltenberg, mentre l’Occidente intensifica il sostegno all’Ucraina

La tensione in Ucraina cresce, Putin e la NATO: un gioco pericoloso

In un mondo già scosso da instabilità e incertezze, il conflitto in Ucraina entra nel suo 825° giorno con una serie di dichiarazioni incendiare che hanno riacceso le tensioni internazionali. Il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato un avvertimento severo alla NATO e ai suoi alleati occidentali, mentre i leader europei Macron e Scholz chiedono un aumento del sostegno a Kiev. Gli Stati Uniti si oppongono a qualsiasi attacco diretto contro la Russia, ma il Belgio ha promesso 30 F-16 all’Ucraina, sebbene con scopi puramente difensivi. La Polonia, invece, ha chiaramente detto che non limiterà l'uso delle armi fornite all'Ucraina, perciò potranno essere utilizzate per attaccare strutture sul territorio russo: a dichiararlo questa mattina il vice ministro della Difesa Cezary Tomczyk alla trasmissione Radio Zet, come riporta Tass. "Non ci sono restrizioni sulle armi polacche fornite all'Ucraina", ha detto.

 

Putin e la NATO: un gioco pericoloso 

Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso una critica aspra nei confronti della NATO e del suo segretario generale Jens Stoltenberg, accusandolo di demenza per le sue recenti proposte riguardanti l’Ucraina. Putin ha ricordato i tempi in cui Stoltenberg era primo ministro della Norvegia, suggerendo che ora il segretario generale non sia più in possesso delle sue facoltà mentali. La Russia, secondo Putin, sta monitorando attentamente le mosse della NATO e ha iniziato a stabilire una zona di sicurezza vicino a Kharkiv, avvisando l’Ucraina delle sue azioni. Inoltre, Putin ha messo in discussione la legittimità del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sottolineando le ambiguità costituzionali riguardo l’estensione dei poteri durante la legge marziale.

Putin ha poi evidenziato i rischi di un’escalation dovuta all’invio di truppe occidentali in Ucraina, descrivendolo come un passo verso un grave conflitto in Europa e potenzialmente una guerra globale. Ha chiarito che tali truppe sarebbero entro la portata delle forze armate russe e ha lasciato intendere che la Russia agirà secondo i propri interessi, indipendentemente dalla presenza di forze straniere sul territorio ucraino. Queste dichiarazioni pongono in luce la delicata situazione geopolitica e il pericolo di un’ulteriore escalation del conflitto.

 

Macron: autorizzare Kiev all'uso delle armi in Russia

Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che l'Ucraina dovrebbe avere il diritto di attaccare "in Russia" le postazioni da cui viene attaccata. Durante una conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco Olaf Scholz a Meseberg, a nord di Berlino, Macron ha spiegato che dovrebbe essere possibile colpire questi luoghi in modo circoscritto e che non crede che ciò porterebbe a un'escalation. Ha chiarito che l'autorizzazione per gli ucraini di colpire gli obiettivi in Russia riguarda esclusivamente le postazioni militari da cui partono i missili diretti verso l'Ucraina, aggiungendo che "non si colpiranno altri luoghi, né obiettivi civili". Macron ha anche sottolineato l'importanza delle trattative per raggiungere una pace duratura, criticando i "falsi pacifisti" e affermando che la pace dovrebbe essere ottenuta nel rispetto del diritto internazionale. Secondo Macron, anche se il momento per le trattative non è ancora arrivato, con il supporto dell'Occidente, l'Ucraina sarà in grado di difendersi e negoziare in futuro. Inoltre, Macron ha annunciato che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parteciperà all'ottantesimo anniversario dello sbarco in Normandia.

 

La posizione degli Stati Uniti

In contrasto con la posizione di Macron, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, ha ribadito che la politica degli Stati Uniti non cambia: "Non vogliamo attacchi all'interno del territorio russo da parte dell'Ucraina". Kirby ha fatto queste dichiarazioni durante un briefing con la stampa, rispondendo anche alla richiesta di Kiev di rimuovere le restrizioni sull'uso delle armi fornite dagli Stati Uniti per colpire il territorio russo. La Casa Bianca ha respinto questa richiesta, con Kirby che ha sottolineato che "non incoraggiamo né consentiamo l'utilizzo di armi fornite dagli Stati Uniti per colpire all'interno della Russia". Queste dichiarazioni riflettono la preoccupazione degli Stati Uniti di evitare un'escalation del conflitto che potrebbe derivare da attacchi ucraini sul territorio russo, mantenendo una linea di supporto all'Ucraina limitata alla difesa del proprio territorio.

 

Sul campo di battaglia

Sul campo di battaglia le truppe russe hanno ottenuto un "successo parziale" nel corso di intensi attacchi diretti verso la città di Pokrovsky, situata nella regione di Donetsk. Questo è quanto ha comunicato lo stato maggiore delle forze armate ucraine, riportato da Ukrainska Pravda.

La situazione al fronte, sebbene tesa, rimane sotto controllo secondo il rapporto ufficiale ucraino. Le forze di difesa continuano a opporsi risolutamente ai tentativi del nemico di avanzare in profondità nel territorio ucraino, concentrando i loro sforzi per ostacolare l'esecuzione dei piani offensivi degli occupanti. L'esercito ucraino ha riferito che il nemico ha attaccato intensamente i difensori in direzione di Pokrovsky, registrando 25 azioni d'assalto e ottenendo in alcune aree un successo parziale. Le forze di difesa stanno adottando misure per stabilizzare la situazione e impedire ulteriori avanzate nemiche.

Nella notte, le forze russe hanno lanciato 14 droni kamikaze sull'Ucraina, di cui 13 sono stati abbattuti dalle difese aeree ucraine nelle regioni di Mykolaiv, Kirovohrad e Rivne. Parallelamente, i sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto un drone ucraino e sette razzi Grad MLRS nella regione di Belgorod. Secondo il Ministero della Difesa russo, è stato sventato un tentativo ucraino di attacco terroristico, utilizzando un veicolo aereo senza pilota e un sistema di lancio multiplo BM-21 Grad, contro obiettivi nel territorio della Federazione Russa.

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