L’intervista

Lo zar tra forza nucleare e diplomazia: l’equilibrio globale in bilico

In un mondo segnato da crescenti tensioni geopolitiche, Putin fa delle dichiarazioni che oscillano tra la minaccia e messaggi conciliatori verso il Papa

Lo zar tra forza nucleare e diplomazia: l’equilibrio globale in bilico

In un mondo segnato da crescenti tensioni geopolitiche, Vladimir Putin interviene sulla scena mondiale con dichiarazioni che oscillano tra la minaccia dell’uso di armi nucleari e messaggi conciliatori verso Bergoglio. In un'intervista ad un emittente televisiva nazionale, che ha fatto il giro del mondo, il presidente russo, parla della presenza militare al confine finlandese e le interazioni con la NATO e il Papa, del sostegno europeo all’Ucraina e delle dinamiche sul campo di battaglia.

 

La minaccia nucleare di Putin 

“Pronti all’uso dell’atomica in caso di minaccia”: così si esprime il presidente russo Vladimir Putin, sottolineando che la Russia possiede un arsenale nucleare superiore a quello degli Stati Uniti. Durante un’intervista concessa alla televisione nazionale, Putin ha evocato la dottrina militare russa, che prevede l’impiego di armi nucleari unicamente in risposta a pericoli che minacciano l’esistenza dello Stato o la sua sovranità e indipendenza.

 

Smentite e rassicurazioni 

Putin ha inoltre negato di aver considerato l’uso di armi nucleari tattiche in Ucraina nel 2022, contrariamente a quanto riportato da alcune fonti statunitensi. Nonostante queste rassicurazioni, i Paesi occidentali confinanti rimangono scettici, motivati anche dal fatto che Putin vorrebbe dispiegare truppe russe lungo il confine con la Finlandia, che recentemente è entrata nella NATO insieme alla Svezia, suscitando la preoccupazione di Mosca. Una mossa questa che il presidente russo ha definito “inutile” per la difesa degli interessi nazionali dei due Paesi nordici, poiché “non c’erano truppe prima e ora ci saranno, non c’erano sistemi di distruzione e ora appariranno”.

Di fronte a queste affermazioni, il primo ministro finlandese Petteri Orpo ha dichiarato che il suo governo lavorerà al potenziamento della difesa e al rafforzamento dei confini, considerati “pilastri fondamentali” per la sicurezza nazionale. Il presidente lituano Gitanas Nauseda ha ribadito che nel suo Paese “nessuno ha paura”, facendo riferimento all’aggressione subita da Leonid Volkov, ex collaboratore dell’oppositore russo Alexei Navalny. Inoltre, Nauseda, dopo un incontro a Parigi con il presidente francese Emmanuel Macron, ha suggerito di “valutare seriamente l’invio di truppe in Ucraina”, un’idea supportata anche da Macron e commentata da Putin nella sua intervista.

 

La NATO in Ucraina: Putin minimizza l’impatto 

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che la presenza di truppe NATO in Ucraina non influenzerà l’esito del conflitto, paragonandola all’inefficacia della fornitura di armamenti a Kiev. Ha inoltre espresso fiducia nelle promesse degli Stati Uniti di non inviare soldati a combattere, citando il presidente Joe Biden come esempio di un politico tradizionale. Tuttavia, Putin ha lanciato un monito: i paesi che non pongono limiti nelle loro politiche verso la Russia non dovrebbero aspettarsi restrizioni da parte russa.

 

Il messaggio conciliante a Papa Francesco 

In un tono più amichevole, Putin ha inviato auguri a Papa Francesco per l’undicesimo anniversario della sua elezione, lodandolo come un difensore sincero della pace. L’ambasciata russa presso la Santa Sede ha elogiato il Papa per la sua visione strategica e onesta dei problemi globali, facendo eco al suo appello per il coraggio di avviare negoziati di pace.

 

Supporto europeo all’Ucraina 

Nel frattempo l’Unione Europea, tramite il Coreper, ha approvato l’Ukraine Assistance Facility (UAF), un fondo di 5 miliardi di euro destinato al 2024 per fornire assistenza militare urgente a Kiev. Questo include la possibilità di acquistare armi sul mercato internazionale e ottenere rimborsi dal fondo, qualora l’industria europea non riesca a soddisfare rapidamente le richieste.

 

Tensioni sul campo di battaglia 

Sul campo di battaglia, invece, continua la guerra di droni. Mosca ha annunciato l’intercettazione di 58 droni ucraini e ha riferito di attacchi a due raffinerie di petrolio, una a Riazan e l’altra a Novoshakhtinsk. Il capo delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky, ha descritto la situazione sul campo di battaglia come difficile, suggerendo che le forze russe potrebbero intensificare gli attacchi nella regione di Donetsk.

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