mediazione e difesa

Meloni tra Orban e Salvini, partita dura e complicata al Consiglio Ue

La premier deve convincere l’alleato ungherese a ritirare il veto sul bilancio Ue, mentre il vicepremier leghista la attacca su immigrazione e Commissione

Meloni tra Orban e Salvini, partita dura e complicata al Consiglio Ue

Giorgia Meloni si gioca molto al Consiglio europeo che inizia oggi a Bruxelles. La premier deve affrontare il rifiuto del primo ministro ungherese Viktor Orban di sbloccare i fondi all’Ucraina, una mossa che mette a rischio il bilancio Ue e il piano Mattei per l’immigrazione. Orban è un amico di Meloni e vorrebbe portare il suo partito Fidesz nell’Ecr, il gruppo parlamentare europeo di cui fa parte Fratelli d’Italia. Ma la premier deve anche difendersi dagli attacchi di Matteo Salvini, il vicepremier leghista che cavalca la protesta anti Ue e critica duramente la Commissione guidata da Ursula von der Leyen, con cui Meloni ha invece un buon rapporto. Il vertice Ue è anche l’anticamera delle elezioni europee dell’8-9 giugno, che vedranno Meloni e Salvini in competizione per il primato nel centrodestra.

 

Meloni tenta la mediazione con Orban

Meloni ha in agenda un incontro con Orban per cercare di convincerlo a ritirare il veto sul bilancio Ue, che blocca non solo i fondi all’Ucraina ma anche altri 10 miliardi di euro destinati a contrastare l’immigrazione irregolare. Queste risorse sono fondamentali per il piano Mattei, il progetto di cooperazione con i paesi africani voluto dalla premier per gestire i flussi migratori. Se Orban non cambierà idea, l’Ue dovrà ricorrere al piano B, ovvero una soluzione che garantisca solo i fondi all’Ucraina, ma che lascerebbe scoperta la dimensione esterna dell’immigrazione. Meloni rischierebbe così di tornare a Roma con le mani vuote e di perdere credibilità sul tema che l’ha portata al governo.

 

Salvini sferra colpi bassi a Meloni

Salvini non sembra dispiaciuto di questa prospettiva. Il vicepremier ha infatti lanciato una serie di frecciate a Meloni e ha anche attaccato la presidente della Commissione von der Leyen, definendola “disastrosa” e dicendosi “contrario” a un suo secondo mandato. Salvini sa bene che Meloni invece appoggia von der Leyen, con cui ha costruito un rapporto solido e ha condiviso diverse iniziative, come il piano Mattei presentato al Senato lunedì. Salvini vuole così marcare le differenze con Meloni in vista delle elezioni europee, dove spera di recuperare il terreno perso rispetto al 34% ottenuto nel 2019.

 

Meloni si tiene alla larga da Salvini

Meloni per ora non risponde agli attacchi di Salvini e si mantiene cauta. La leader di Fdi sa di avere il vento in poppa e di poter entrare nella nuova legislatura europea da protagonista. Il partito di Salvini invece è in calo e potrebbe subire un forte ridimensionamento. Meloni vuole far valere il peso dei voti che Fratelli d’Italia porterà alla futura maggioranza, una partita da cui Salvini è escluso. Il leader della Lega infatti fa parte di Identità e democrazia, il gruppo parlamentare che comprende anche i sovranisti francesi di Marine Le Pen e i populisti tedeschi di Afd. Una coalizione incompatibile con il Ppe, il partito popolare europeo, dove milita Forza Italia di Antonio Tajani, l’altro vicepremier e ministro degli Esteri. Tajani è il primo a ribadire che con Salvini non c’è alcuna possibilità di alleanza. Dopo il voto di giugno, il governo dovrà fare i conti con le tensioni tra i suoi partner.

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