IL PREZZO DELLA neutralità climatica

La crisi verde della Germania è anche una crisi politica e sociale

Il governo tedesco con Scholz deve affrontare le proteste di agricoltori, ferrovieri e infermieri, che si sentono penalizzati dalle politiche ambientali

La crisi verde della Germania è anche una crisi politica e sociale

La Germania si è preposta l'obiettivo di essere un paese “climaticamente neutrale”, ma ciò sta producendo un costo elevato per l’economia e la società. Il governo di coalizione guidato dal socialdemocratico Olaf Scholz deve bilanciare le esigenze di sviluppo sostenibile con quelle di crescita e competitività, ma non riesce a soddisfare nessuna delle due. Le sue scelte sono state contestate dalla Corte costituzionale, che ha imposto dei limiti alla spesa pubblica, e da diversi settori della popolazione, che si sono mobilitati in proteste e scioperi. Il risultato è una crisi politica e sociale che mina la stabilità del paese.

 

La protesta degli agricoltori

Uno dei gruppi più colpiti dalle politiche ambientali del governo è quello degli agricoltori, che hanno visto ridursi i sussidi e aumentare i costi di produzione. Il governo ha deciso di abolire gradualmente il sussidio al gasolio usato per i mezzi agricoli e di eliminare l’esenzione dal bollo di circolazione. Queste misure hanno scatenato la rabbia degli agricoltori, che hanno organizzato dei blocchi stradali in tutto il paese, ostacolando il traffico e la circolazione delle merci. Gli agricoltori hanno anche manifestato davanti alla porta di Brandeburgo, simbolo della capitale, e hanno impedito al vice cancelliere Robert Habeck, esponente dei Verdi, di sbarcare da un traghetto. 

 

Gli scioperi dei trasporti e degli infermieri

Le proteste degli agricoltori si sono sommate agli scioperi dei trasporti ferroviari e degli infermieri, che hanno causato ulteriori disagi ai cittadini tedeschi. I ferrovieri hanno chiesto un aumento salariale e una riduzione dell’orario di lavoro, mentre gli infermieri hanno denunciato la carenza di personale e di risorse nel settore sanitario. Entrambe le categorie hanno accusato il governo di trascurare le loro richieste e di privilegiare le politiche ambientali a scapito di altri servizi pubblici essenziali. Gli scioperi hanno paralizzato l’80 per cento dei treni e hanno messo in difficoltà gli ospedali, già sotto pressione per la l'influenza e il Covid. 

 

Il fallimento della transizione energetica

Il governo tedesco ha giustificato le sue politiche ambientali con la necessità di raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050, in linea con gli accordi internazionali. Tuttavia, i risultati ottenuti finora sono modesti e non compensano i sacrifici imposti alla popolazione. L’anno scorso, le emissioni di gas serra sono diminuite di oltre il 20 per cento, ma questo è dovuto soprattutto alla recessione economica causata dalla pandemia, che ha ridotto l’attività industriale e il consumo di energia. La transizione energetica, basata sullo sviluppo delle fonti rinnovabili e sull’abbandono del nucleare e del carbone, non ha ancora prodotto gli effetti sperati e ha comportato un aumento dei prezzi dell’energia, che penalizza le famiglie e le imprese.

 

La crisi politica e sociale

La crisi verde della Germania ha avuto anche delle ripercussioni politiche e sociali. Il governo di Scholz, eletto nel settembre 2021 con una coalizione inedita tra socialdemocratici, Verdi e liberali, ha perso il favore degli elettori, che lo accusano di essere incapace e incoerente. I sondaggi mostrano che il governo ha solo il 33 per cento delle preferenze, mentre l’opposizione di destra, guidata dall’Alternativa per la Germania, guadagna terreno con il 25 per cento. La società tedesca è divisa tra chi sostiene le politiche ambientali e chi le ritiene dannose per l’economia e il benessere. Il clima di tensione e di sfiducia mette a rischio la stabilità e la coesione del paese.

 

La Germania si trova di fronte a una sfida cruciale per il suo futuro: conciliare le esigenze di protezione dell’ambiente con quelle di sviluppo economico e sociale. Il governo di Scholz non sembra in grado di trovare un equilibrio tra queste due dimensioni e di gestire le proteste e gli scioperi che ne derivano. La transizione energetica, che dovrebbe essere una priorità strategica, non decolla e non convince i tedeschi, che si sentono penalizzati e frustrati. La crisi verde della Germania è anche una crisi politica e sociale, che richiede una nuova visione e una nuova leadership.

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