verso le europee 2024

Patto di stabilità e migranti, Meloni tra soddisfazione e rammarico

Il governo ha raggiunto due accordi cruciali con l’Ue, ma la premier non si sbilancia. Salvini tace, mentre i partiti di opposizione criticano le scelte

Patto di stabilità e migranti, Meloni tra soddisfazione e rammarico

Il governo Meloni ha chiuso due dossier delicati con l’Unione europea: il Patto di stabilità e il Patto sui migranti. Due intese che potrebbero avere ripercussioni sul futuro del Paese e sugli equilibri della maggioranza, in vista delle elezioni europee del 2024. La premier, però, non si lascia andare a euforie o proclami, anzi mostra cautela e rammarico per alcuni aspetti dei negoziati. 

 

Il Patto di stabilità: una vittoria parziale

Il meeting informale dei ministri Ue dell’Economia e delle Finanze ha portato a un accordo sul Patto di stabilità, che disciplina i parametri fiscali dei Paesi membri. L’Italia ha ottenuto alcune concessioni, come la considerazione separata delle spese per la difesa, gli investimenti del Pnrr e i maggiori costi sugli interessi. Tuttavia, la richiesta di escludere automaticamente le spese per gli investimenti strategici, come quelli per la transizione verde e digitale, è stata respinta. Meloni ha espresso il suo disappunto per questo “no”, sottolineando che l’intesa è “importante” ma non soddisfacente al 100%

 

Il Patto sui migranti: una svolta o una resa?

Il governo ha firmato anche il nuovo Patto sui migranti, che sostituisce quello di Dublino e stabilisce le regole per la gestione e la distribuzione dei flussi migratori nell’Ue. Il ministro dell’Interno Piantedosi ha salutato con entusiasmo l’accordo, affermando che garantisce una maggiore solidarietà tra i Paesi e una migliore protezione dei diritti dei richiedenti asilo. Meloni, invece, non ha commentato l’intesa, così come il suo vice Salvini, che in passato si era distinto per la sua linea dura sull’immigrazione. I partiti di opposizione hanno accusato il governo di aver ceduto alle pressioni di Berlino e di aver abbandonato la sovranità nazionale. Il Patto, infatti, non prevede misure efficaci per fermare gli sbarchi, che da gennaio ad oggi hanno superato i 153mila. 

 

Le europee in vista: una sfida tra alleati

Gli accordi raggiunti con l’Ue potrebbero avere un impatto anche sulle elezioni europee del 2024, per le quali la competizione è già iniziata. Meloni deve fare i conti con gli avversari interni alla sua maggioranza, in particolare con Salvini, che ha evitato di esporsi in prima persona sugli accordi, lasciando il compito ai ministri Giorgetti e Piantedosi. Il leader della Lega, infatti, potrebbe sfruttare eventuali critiche o malcontenti per guadagnare consensi nello stesso bacino elettorale di Fratelli d’Italia, visto che si vota con il proporzionale puro. Meloni, dunque, si tiene dei margini di manovra, cercando di bilanciare le esigenze dell’Ue con quelle del suo elettorato.

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