76esimo giorno di conflitto

Gaza, guerra senza fine: accuse di crimini di guerra e tregua lontana

L’Unhchr denuncia esecuzioni sommarie di civili palestinesi da parte di Israele, che chiede la resa di Hamas. L’Egitto tenta una mediazione difficile

Gaza, guerra senza fine: accuse di crimini di guerra e tregua lontana

La guerra tra Israele e Hamas a Gaza continua senza sosta, tra accuse di crimini di guerra e tentativi di tregua falliti. Il bilancio delle vittime supera i 20mila. L'Unhchr ha rivelato che le forze israeliane avrebbero ucciso almeno 11 palestinesi davanti ai loro familiari in un'irruzione notturna. Israele propone una tregua di 7 giorni in cambio del rilascio di 40 ostaggi, ma Hamas rifiuta e chiede lo stop ai bombardamenti. L'Egitto cerca di mediare, ma i colloqui sono complicati. Il premier israeliano Netanyahu minaccia Hamas di "fuoco infernale" e promette di continuare la guerra fino alla vittoria.

 

L'Unhchr: "Esecuzioni sommarie nelle case"

L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Unhchr) ha reso noto di aver ricevuto informazioni "inquietanti" su un episodio di violenza avvenuto due giorni fa nel quartiere di Al Remal a Gaza City. Secondo un rapporto dell'Unhchr, citato da vari media internazionali, le forze armate israeliane avrebbero fatto irruzione in un edificio dove si erano rifugiate diverse famiglie palestinesi, in fuga dai bombardamenti. I soldati israeliani avrebbero "separato gli uomini dalle donne e dai bambini, e poi hanno sparato uccidendo almeno 11 uomini, per lo più tra i 20 e i 30 anni, davanti ai loro familiari", si legge nel rapporto. L'Unhchr ha confermato gli omicidi, anche se i dettagli e le circostanze sono ancora in fase di verifica. L'agenzia ONU ha avvertito che queste accuse "danno l'allarme sulla possibile commissione di un crimine di guerra" e ha chiesto alle autorità israeliane di aprire immediatamente un'indagine indipendente.

 

Israele offre una tregua, Hamas la rifiuta

Israele ha proposto una tregua di 7 giorni in cambio del rilascio di 40 ostaggi, che sarebbero nelle mani di Hamas. La proposta è stata avanzata oggi al Cairo, dove si sono tenuti dei colloqui tra il leader di Hamas Ismail Haniyeh e i mediatori egiziani. Tuttavia, l'incontro "si è concluso senza risultati", ha detto alla BBC un alto funzionario palestinese a conoscenza dei negoziati. Il funzionario ha spiegato che l'Egitto "ha offerto una proposta per un'altra tregua umanitaria", ma l'idea di una "soluzione temporanea" alla guerra è stata respinta da Hamas. Il gruppo islamico palestinese ha detto agli egiziani che la sua posizione rimane che "nessun accordo di scambio verrà raggiunto prima di un cessate il fuoco definitivo", dice la fonte. "I colloqui continueranno, gli egiziani sono ottimisti sulla possibilità di una svolta nei prossimi giorni, ma sono convinti che la situazione sia difficile e che i negoziati saranno lunghi".

Hamas ha ribadito la sua volontà di porre fine alla guerra e non a una pausa dei combattimenti che possa "fare il gioco" di Israele, ovvero che consenta il rilascio degli ostaggi e poi la ripresa dei combattimenti. Lo ha dichiarato ad al-Jazeera un esponente dell'ufficio politico di Hamas, Ghazi Hamad, precisando che "la priorità" dei colloqui in corso è la fine delle ostilità. "La nostra visione è molto chiara: vogliamo fermare l'aggressione", ha detto. "Ciò che sta accadendo sul terreno è una grande catastrofe", ha aggiunto Hamad, sottolineando la "distruzione e le uccisioni di massa" causate dagli attacchi israeliani a Gaza. Non è quindi nell'interesse di Hamas, né dei palestinesi quello di raggiungere "brevi pause" nei combattimenti. "Israele prenderà la carta degli ostaggi e poi inizierà una nuova ondata di uccisioni di massa e massacri contro il nostro popolo. Non giocheremo a questo gioco", ha affermato.

 

Nuovo rinvio al Consiglio di Sicurezza ONU

Mentre la situazione a Gaza resta critica e richiede un intervento urgente della comunità internazionale, al Consiglio di Sicurezza dell'ONU non si è riuscito a trovare un accordo su una risoluzione che chieda una "pausa umanitaria" nella guerra. La proposta, presentata dalla Francia, era stata appoggiata da Stati Uniti, Regno Unito e Germania, ma si è scontrata con il veto di Russia e Cina, che hanno chiesto una soluzione più ampia e duratura. Il Consiglio di Sicurezza ha rinviato la discussione a domani, sperando di trovare una formula di compromesso.

 

Netanyahu: "Contro Hamas il fuoco infernale"

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha pronunciato ieri un discorso bellicoso, in cui ha minacciato Hamas di "fuoco infernale" e ha promesso di continuare la guerra fino alla vittoria. "Continuiamo la guerra fino alla fine. Continuerà finché Hamas non verrà eliminato, fino alla vittoria. Chi pensa che ci fermeremo non è collegato alla realtà. Non smetteremo di combattere finché non raggiungeremo tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati: l'eliminazione di Hamas, il rilascio dei nostri ostaggi e l'eliminazione della minaccia da Gaza. Stiamo attaccando con tutta la nostra forza, senza pietà, senza tregua. Arrendetevi o morirete", ha detto Netanyahu in un messaggio televisivo alla nazione.

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