scene raccapriccianti

Hamas attacca Israele: rapimenti, violenze e operazione via terra

Escalation di violenza tra il gruppo terrorista e lo Stato ebraico che ha già provocato centinaia di morti, feriti e rapiti. Israele pronto a invadere Gaza

Hamas attacca Israele: rapimenti, violenze e operazione via terra

L’attacco a sopresa di Hamas di sabato 7 ottobre: il movimento islamico Hamas ha lanciato un’offensiva senza precedenti contro Israele, con il lancio di migliaia di razzi e l’infiltrazione di centinaia di miliziani armati attraverso tunnel sotterranei. L’operazione, denominata “Diluvio al-Aqsa”, ha colpito diverse località nel sud di Israele, tra cui Sderot, Ofakim, Beeri e Nirim

Hamas ha dichiarato di voler “liberare Gerusalemme e la moschea al-Aqsa” e di aver agito in coordinamento con l’Iran, che ha negato ogni coinvolgimento.

Israele ha risposto con raid aerei sulle posizioni di Hamas nella Striscia di Gaza, dove ha distrutto diversi edifici, tra cui la Palestine Tower, una torre residenziale di 14 piani. Inoltre, ha inviato rinforzi al confine e ha richiesto agli Stati Uniti missili per l’Iron Dome, bombe di piccolo diametro, munizioni per mitragliatrici e una maggiore cooperazione nella condivisione di informazioni di intelligence.

 

Gli ostaggi e le violenze

L’attacco di Hamas ha causato non solo morti e feriti, ma anche rapimenti e violenze su civili israeliani. Secondo i media israeliani, sarebbero circa 750 i cittadini che risultano dispersi, mentre secondo il Jerusalem Post sarebbero almeno 160 gli ostaggi detenuti nei tunnel o nelle “case sicure” di Hamas a Gaza. Tra questi ci sarebbero donne, bambini, anziani e anche alcuni soldati.

Sui social network sono circolate immagini raccapriccianti dei rapimenti e delle violenze subite dagli ostaggi. Si vedono persone trascinate via dalle loro case o dalle strade, legate, picchiate, sputate e umiliate dai miliziani. Si vedono anche scene di massacri nei kibbutz, le comunità agricole israeliane, dove Hamas ha sparato a bruciapelo contro donne e bambini o li ha fatti morire in case incendiate. Una ragazza è stata violentata davanti ai suoi familiari e poi portata a Gaza con i pantaloni macchiati di sangue.

 

L’operazione via terra a Gaza

Di fronte a questa escalation di violenza, Israele si prepara a lanciare un’ampia operazione via terra contro Hamas a Gaza nelle prossime 24-48 ore. Lo scopo è quello di riprendere il controllo delle zone invase dai terroristi, far pagare un prezzo elevato al nemico e rafforzare gli altri fronti per evitare ulteriori attacchi.

Tuttavia, l’operazione via terra comporta anche dei rischi elevati, sia per le forze israeliane che per i civili palestinesi. Da una parte, Israele dovrà affrontare la resistenza armata di Hamas, che dispone di armi sofisticate e di una rete di tunnel sotterranei. Dall’altra parte, dovrà evitare il più possibile le vittime civili a Gaza, che potrebbero alimentare la condanna internazionale e la rabbia popolare.

Inoltre, Israele si trova davanti a un dilemma atroce: come salvare gli ostaggi in mano a Hamas senza compromettere la propria sicurezza nazionale? Secondo alcuni analisti, Israele potrebbe essere costretto a sacrificare i prigionieri per garantirsi la sopravvivenza. Altri ritengono che sia possibile negoziare uno scambio di prigionieri con l’Egitto come mediatore.

In ogni caso, la situazione rimane critica e incerta. La guerra tra Hamas e Israele non sembra avere una soluzione facile o rapida. Si tratta di un conflitto che ha radici profonde e che coinvolge interessi regionali e globali. Solo un intervento diplomatico efficace e coordinato potrebbe evitare il peggio e riportare la pace.

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