I prossimi interventi

Emergenza caldo e lavoratori: le soluzioni da Bonomi ai sindacati

Il presidente di Confindustria chiede Cig e smart working, Cgil e Uil subito un decreto mentre la Cisl un protocollo d’intesa col governo e il ministero

Emergenza caldo e lavoratori: le soluzioni da Bonomi ai sindacati

E’ vero in Italia e a Roma fa caldissimo e l’elevato tasso di umidità che fa aumentare di 3-4-gradi la temperatura percepita dl corpo di certo non aiuta, soprattutto se si tratta di lavoratori a contatto con l’asfalto, con una facciata di un edificio o con i campi assolati. D’altronde è luglio e come in altre zone dell’emisfero nord della Terra dove adesso è estate, gli anticicloni africani, mediterranei - chiamateli come volete - la fanno da padrone. 

Nel nostro Paese però, dopo essere stati virologi e tante altre cose, in questo periodo ci siamo trasformati anche in meteorologi e climatologi, desiderosi come non mai di partecipare al dibattito social e tv sui negazionisti dei cambiamenti climatici, al quale neanche il mondo del lavoro e della politica può esimersi dal parteciparvi. 

 

Emergenza caldo, le soluzioni da Bonomi ai sindacati

Come ad esempio il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi che ha detto che per combattere l'emergenza caldo, si devono usare le stesse armi usate contro il Covid: cassa integrazione e smart working “per i lavori ovviamente più impattati da questa ondata di calore”. E per farlo serve mettere a terra un protocollo d'intesa fra associazioni datoriali e sindacati. Quest’ultimi più che favorevoli all’idea, non vogliono però attendere i tempi di tavoli e di protocolli e chiedono un intervento immediato, e invitando tutte le piattaforme a salvaguardare i lavoratori e anche a valutare l'opportunità di sospendere loro il servizio nelle fasce orarie più calde, tra le 13 e le 16. "Serve un decreto subito" per proteggere i lavoratori dalle temperature elevate, hanno detto infatti i leader di Cgil e Uil Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. Mentre per il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, è necessaria un'intesa nelle prossime ore tra governo e parti sociali da recepire in un decreto.

 

Calderone al lavoro su procollo

Ma è il governo che intanto cerca soluzioni al problema caldo. La ministra del Lavoro Calderone che ha già assicurato di voler "intervenire potenziando gli strumenti già esistenti e disegnando ulteriori strategie”, lavora a un protocollo congiunto con le parti sociali, che tenga conto dell'organizzazione del lavoro, delle misure e delle buone prassi da adottare, con la fornitura di dispositivi di protezione individuale ad hoc e supporti anticalore. Dopo il primo incontro al ministero, gli occhi sono ora puntati alla nuova convocazione di martedì 25 luglio

 

Inail e Cnr, arrivano i bollini rossi dell'allerta caldo

Nel frattempo arrivano anche i bollini rossi dell'allerta caldo per la salute dei lavoratori. Ovvero un sistema di previsione dello stress da calore per lo screening dei rischi professionali. Così Inail e Cnr puntano sulla prevenzione attraverso il progetto "Worklimate 2.0", con mappe che prevedono, fino a tre giorni, le zone pià a rischio colorate di rosso vivo. La scala del pericolo va dal verde, nessun rischio, giallo e arancione, rispettivamente un basso e un moderato rischio, fino al rosso, livello massimo.

Presente sul sito anche un vademecum sui comportamenti da seguire in caso di caldo estremo e i rischi per la salute del lavoratore. È anche precisato che i datori di lavoro hanno la precisa responsabilità di tutelare la salute dei dipendenti: “Si ricorda che è compito e cura del datore di lavoro – tramite il Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi – l’individuazione delle procedure specifiche per l’attuazione delle misure ivi descritte, nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, e a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri, secondo quanto prescritto dal D.lgs. 81/08”.

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