Palermo 19 luglio 1962

Strage via D’Amelio, Meloni rende omaggio a Borsellino e alla scorta

Trentuno anni fa il giudice e Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina morirono per mano della mafia

Strage via D’Amelio, Meloni rende omaggio a Borsellino e alla scorta

Oggi 19 luglio a Palermo, e in tutta Italia, si commemora l’anniversario della morte del giudice Borsellino e della sua scorta per mano della mafia. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, come ogni anno sarà presente nel capoluogo siciliano, deporrà una corona nella davanti alla lapide in memoria dei poliziotti uccisi: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina e farà poi visita alle tombe di Giovanni Falcone nella chiesa di San Domenico e di Paolo Borsellino nel cimitero di Santa Maria di Gesù.

Alle 10 presiederà il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura, alla presenza del prefetto Maria Teresa Cucinotta, del capo della procura Maurizio de Lucia e dei vertici delle forze dell'ordine.

Probabile la sua partecipazione alle 12.30 anche alla messa officiata dall'arcivescovo Corrado Lorefice nella chiesa di Santa Maria in piazza della Pietà alla Kalsa, dove Falcone e Borsellino giocavano da bambini.

Mentre per questioni di sicurezza, salvo cambiamenti dell'ultimo momento, alla tradizionale fiaccolata organizzata ogni anno dalla destra e che partirà alle 20 da piazza Vittorio Veneto per raggiungere via D'Amelio. Fonti di FdI non escludono però in modo netto che la premier non faccia un passaggio in via D'Amelio nell'arco della giornata.

 

Strage via D'Amelio, la lettera del premier Meloni

L'impegno antimafia non si esaurirà mai, perché "la lotta alla mafia è parte di noi, è un pezzo fondante della nostra identità, è la questione morale che orienta la nostra azione quotidiana". Queste le parole della premier Giorgia Meloni in una lettera consegnata oggi al Corriere della Sera per ricordare e onorare il giorno dell'anniversario della strage di via D'Amelio, a Palermo, dove il 19 luglio 1992 furono assassinati il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta.

 

"Come ogni anno, sarò anche questa volta a Palermo per rendere omaggio alla loro memoria e rinnovare il mio impegno personale, e quello di tutto il Governo, contro le mafie - spiega la premier -. Presiederò il Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza per fare il punto sul lavoro svolto sull'attività di contrasto alle criminalità organizzata che le istituzioni, ad ogni livello, stanno portando avanti".

 

In questi giorni, riflette Meloni, "è stato detto un po' di tutto sulla mia presenza a Palermo. C'è chi ha addirittura scritto che avrei disertato le commemorazioni perché 'in crisi con il mito Borsellino'. È, ovviamente, falso. Così come è stucchevole il tentativo di alcuni di strumentalizzare la mia impossibilità, data da altri impegni concomitanti, di partecipare anche alla tradizionale fiaccolata di Palermo".

 

La presidente del Consiglio, che ricorda come da ragazza il suo "profondo e viscerale rifiuto della mafia", di fronte alle immagini della strage di Via D'Amelio, l'abbia motivata a dedicarsi all'impegno politico, si dice "profondamente orgogliosa del fatto che il governo che oggi presiedo abbia avuto, dal suo primo giorno, la determinazione e il coraggio necessario ad affrontare il cancro mafioso a testa alta". Sono "i fatti a dimostrarlo".

 

Tra le azioni dell'esecutivo, "aver messo in sicurezza presidi fondamentali come la restrizione dei benefici penitenziari, e se oggi boss mafiosi del calibro di Matteo Messina Denaro sono detenuti in regime di 41 bis lo si deve esattamente a questo impegno" e "stiamo lavorando ad un provvedimento che dia un'interpretazione autentica di cosa si debba intendere per 'reati di criminalità organizzata' e che scongiuri - sottolinea - il rischio che gravi reati rimangano impuniti per effetto di una recente sentenza della Corte di Cassazione". 

 

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