le riforme della magistratura

Giustizia, la separazione delle carriere riaccende lo scontro

Solo ieri l’invito di Mattarella al confronto tra toghe rosse e governo. Oggi il botta e risposta tra il ministro Nordio e il presidente di Anm Santalucia

Giustizia, la separazione delle carriere riaccende lo scontro

Solo ieri il presidente della Repubblica Mattarella con la premier Meloni aveva sondato il terreno per un confronto tra le toghe rosse ed il governo su alcuni punti della riforma della Giustizia, raccogliendo l'apertura dalla presidente del Consiglio.

Oggi invece un’intervista del ministro Nordio sul Corsera e un nuovo intervento del presidente di Anm Giuseppe Santalucia, riaccendono gli animi ed infiammano il dibattito sulla separazione delle carriere.

 

Nordio sulla separazione delle carriere

Il Guardasigilli al Corriere della Sera di oggi, in merito allo scontro politica-magistratura, ha assicurato che "il confronto continuerà. Sono stato magistrato per quarant'anni, e mi sento ancora tale". Ha sottolineato il titolare di Via Arenula. Mentre parlando di separazione delle carriere, il ministro ha sostenuto che essa è "consustanziale al processo accusatorio voluto da Vassalli. Purtroppo è stato attuato a metà. Esiste in tutto il mondo anglosassone, e non mina affatto l'indipendenza della magistratura requirente. Tuttavia richiede una revisione costituzionale. Comunque fa parte del programma di governo, e sarà attuata. Significa anche discrezionalità dell'azione penale e facoltà del pm di ritrattarla. Tutte cose che in questo momento la Costituzione non consente. Ma eviterebbero almeno un 30% dei processi che si rivelano inutili e dannosi".

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La risposta di Anm

La risposta di Anm non si è fatta attendere. L’Associazione nazionale dei magistrati è voluta quindi nuovamente intervenire sul nodo delle riforme della magistratura."Fare dell'azione penale un'azione discrezionale, e poi certamente prima o poi sotto il controllo politico, la vediamo una cosa pericolosa per la democrazia", sono state le parole del presidente dell'Associazione, Giuseppe Santalucia. La separazione delle carriere "è una riforma che apre ad altre, perché dalla separazione dovrebbe poi seguire la discrezionalità dell'azione penale".

 

"Un pm separato dalla giurisdizione e quindi fuori da quei meccanismi di compensazione e di controllo che prevede la Costituzione, lo lasceremo da solo o ci sarà qualcun altro che ambirà al controllo sull'azione penale? E quello non potrà che essere il controllo politico", prosegue Santalucia.

 

"Non si può fare comparazione con altri Paesi trasportando modelli istituzionali da un Paese all'altro", sottolinea ancora il numero uno dell'Anm. "Perciò bisogna stare molto attenti. In Italia bisogna tenere conto di una tradizione e di un modo di in cui sono impostate le relazioni politico-istituzionali".

 

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