Sullo stato di avanzamento

PNRR, Fitto critica la Corte dei Conti di aver criticato i ritardi

Solo 3 missioni evidenziano progressi, disastroso il tema salute sotto la soglia dell’1%. Meloni “Nostro piano è il più grande d’Europa ma siamo nei tempi”

PNRR, Fitto critica la Corte dei Conti di aver criticato i ritardi

Come tutti sappiamo, l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è una delle sfide più importanti che il nostro paese si ritrova ad affrontare negli ultimi anni. Ed è per questo motivo che tutti i riflettori, a partire da quelli europei e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sono puntati ai progetti e alla messa a terra di questi entro le tempistiche decise dall’Ue. A divincolarsi tra ritardi acquisiti, accuse e polemiche c’è il responsabile del PNRR scelto da Meloni, il ministro degli Affari Europei, il Sud, la Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto che proprio ieri, in una nota ufficiale, si è scagliato contro la Corte dei Conti rea, secondo lui, di criticare senza però avere un approccio costruttivo da parte di tutti.

 

PNRR, la Corte dei Conti critica lo stato di avanzamento

La Corte dei Conti nel Rapporto 2023 sul coordinamento della finanza pubblica ha rilevato che solo 3 missioni: digitalizzazione, transizione energetica e infrastrutture, "evidenziano progressi più ampi, tutti superiori al 16%", le missioni 4 e 5 (legate all'istruzione e all'inclusione) presentano tassi di avanzamento vicini al 5%, mentre la 6 in tema di salute non raggiunge la soglia dell'1%

A fine 2022 i 24,5 miliardi di spesa sostenuta dalle Amministrazioni centrali titolari di misure del Pnrr "testimoniavano un avanzamento del 12,8%"; considerando anche il progresso dei primi mesi di quest'anno, "il tasso di sale al 13,4%". 

 

Fitto risponde alla Corte dei Conti

Il ministro Raffaele Fitto di fronte alle critiche sui ritardi di attuazione del PNRR elencati dalla Corte dei Conti ha risposto con una nota in cui afferma che il Piano “è una sfida per tutto il Paese come ci ricorda sempre il presidente Mattarella. Serve un approccio costruttivo da parte di tutti, affinché i progetti si realizzino e si rendicontino in modo adeguato".“Ognuno - continua la nota - deve contribuire in maniera proattiva al raggiungimento dell'obiettivo comune: realizzare interamente il Piano, ammodernare il Paese e renderlo competitivo. Quindi tutti dobbiamo lavorare soprattutto tra Istituzioni, privilegiando la prudenza e il confronto preventivo". 

 

Il ministro ha quindi auspicato un supporto della Corte dei Conti sul Pnrr. Rispetto a quanto rilevato sui profili temporali di spesa del Piano nazionale di ripresa e resilienza, "nei prossimi mesi, partiranno le rendicontazioni di molti progetti e di molti interventi, sarebbe auspicabile - ha sottolineato Fitto - un approccio costruttivo della Corte dei Conti che potrebbe supportare tutti i soggetti attuatori nella fase di rendicontazione, di campionamento, e di verifica del raggiungimento dei risultati, elaborando format, sistemi di autocontrollo che semplificherebbero i compiti dei singoli soggetti attuatori". “In tal senso i controlli non si sovrapporrebbero e il sistema sarebbe in grado di rispondere più efficacemente alle richieste europee. Lavorare insieme, lavorare costruttivamente, lavorare bene". Ha concluso il ministro.

 

In pratica Fitto critica la Corte dei Conti di aver criticato lo stato di avanzamento delle missioni del PNRR, sembra un gioco di parole ma invece non lo è. Polemizzare su un organo di controllo senza assumersi però alcuna responsabilità dei ritardi, specie quello sul tema salute il cui avanzamento non raggiunge la soglia dell'1%, di certo non aiuta il paese Italia. E sulla vicenda è intervernuta oggi dalle colonne de Il Messaggero, la premier Meloni.

 

Meloni, PNRR? "Siamo nei tempi"

"Il nostro piano è il più grande d'Europa, e una sua revisione richiede una verifica attenta per scongiurare il rischio di fare in fretta e male. La scadenza per proporre modifiche è il 31 agosto 2023 e Fitto sta lavorando con la Commissione Europea e le singole Amministrazioni per assicurare la piena attuazione degli interventi. Siamo nei tempi". Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, risponde al Messaggero, dopo le critiche osservate dalla Corte dei Conti. 

 

"Lo dimostra il fatto che a oggi solo 5 Stati hanno presentato la proposta di revisione del Piano con l'integrazione del REPowerEU. Faremo tutto quello che c'è da fare per far arrivare queste risorse a terra, in modo utile ed efficiente". Meloni ha poi spiegato come in Italia "la capacità di spesa è un problema storico. Accorpare la delega del Pnrr a quella delle Politiche di coesione nasce proprio da questa esigenza: assicurare una maggiore sinergia tra le diverse fonti di finanziamento, sia per garantire che i soldi vengano effettivamente spesi ma anche per privilegiare misure di qualità e in grado di rafforzare la competitività e avere effetti sul PIL". 

 

"Mettere in sicurezza l'Italia è una sfida epocale. Stiamo purtroppo scontando decenni di scelte mancate e di ritardi e l'idea, errata, che la cura del territorio non fosse un investimento strategico. Bisogna cambiare paradigma". Ha dichiarato Giorgia Meloni, nell'intervista al Messaggero. 

 

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA