Dopo l’alluvione

Emilia e Romagna, l’Ue al fianco dell’Italia nell’emergenza.

Nelle zone alluvionate continua l’impegno della Difesa a favore della popolazione. Von der Leyen: Urgente far partire fondo di solidarietà e stima dei danni

Emilia e Romagna, l’Ue al fianco dell’Italia nell’emergenza.

Mentre in Emilia e Romagna rimane alta l’allerta, la macchina dei soccorsi e della Difesa proseguono incessantemente l’impegno a favore della popolazione, gravemente colpita dall’emergenza maltempo. Le attività messe in campo da Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare e Carabinieri sono tante e diverse, incluso il trasporto di pazienti oncologici a centri medici specializzati per le necessarie cure specialistiche, il trasporto di personale sanitario e medicinali, il recupero di cittadini rimasti isolati nelle abitazioni e nelle autovetture a causa del fango e dell’acqua, gli interventi per il ripristino della viabilità. In diversi casi i militari hanno anche recuperato animali domestici rimasti intrappolati all'interno delle case sommerse dalla piena. Attualmente nelle zone operano circa 1400 militari.

Ed è in questo contesto che ieri è avvenuta la visita della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen che prima ha sorvolato le zone alluvionate insieme a Meloni e al presidente della regione Bonaccini e poi ha raggiunto in auto, accompagnata dal governatore, la città di Cesena per incontrare la popolazione mentre la premier raggiungeva Roma per un nuovo CdM a favore delle zone alluvionate.

 

Meloni e von der Leyen

Nella conferenza stampa che Meloni e von der Layen hanno tenuto insieme a Bologna, dopo la prima parte della visita, la premier ha voluto sottolineare come “il sostegno dell'Europa può essere molto importante" per far fronte all'alluvione in Emilia-Romagna, 

"Fatta la stima complessiva dei danni, faremo la richiesta dell'attivazione del fondo di solidarietà, cui purtroppo l'Italia ha già dovuto accedere altre volte", ha detto il presidente del Consiglio.

  

Meloni ha poi evidenziato come la presenza della presidente della commissione europea sia "un segnale di disponibilità più che formale e concreto". Quindi ha ringraziato "i tanti capi di Stato e di governo che in questi giorni hanno scritto offrendo la loro solidarietà e la loro disponibilità. Questa solidarietà si è già dimostrata dal fatto che è stato attivato il meccanismo europeo di Protezione civile. Hanno già offerto la loro disponibilità 9 Stati membri e, quindi, ci sono già segnali concreti di solidarietà dal punto di vista europeo".

 

La presidente del Consiglio ha quindi sottolineato che la reazione orgogliosa dei cittadini dell'Emilia-Romagna di fronte all'alluvione mette il governo nella condizione di "fare del nostro meglio per essere alla loro altezza". "Quando sono venuta qui la scorsa domenica, la cosa che mi ha colpito di più è stata la reazione della gente", un popolo "molto orgoglioso", che "non si è abbattuto e non si rassegna", e questo "ci mette di fronte alla responsabilità di fare del nostro meglio per essere alla loro altezza". Meloni ha poi ringraziato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, per il lavoro svolto nell'emergenza.

 

Meloni: "Prima i soldi, poi il commissario" 

In merito al tema del commissario straordinario e l'ipotesi che Palazzo Chigi volesse affidare l'incarico proprio a Bonaccini, facendo storcenere il naso a molti a Roma, Meloni ha detto di essere "colpita" che sia questo l'argomento "che vi sta a cuore mentre ci sono ancora i funerali delle persone. Il mio principale problema è non chi spende i soldi ma trovarli".

 

Il fondo di solidarietà e di coesione

La presidente della Commissione Europea, da parte sua, ha spiegato che per gli aiuti "può essere utilizzato il fondo di coesione. Se guardiamo al piano Next generation Ue ci sono 6 miliardi per la prevenzione, c'è un approccio strutturale e tutte queste e altre risorse a cui possiamo attingere". Per ora è comunque "urgente far partire" il fondo di solidarietà, "ma ci sono regole molto importanti da rispettare: ci sarà un primo pagamento, poi servirà la stima dei danni per avere un'idea più chiara del contributo da parte della Ue. Questo succederà nei prossimi tre mesi, poi vedremo cosa possibile fare".

Per il momento "la fonte principale" dei finanziamenti Ue "sarà il fondo di solidarietà; quindi saremo in grado di darvi un'idea più chiara in futuro" dell'entità delle risorse che saranno messe a disposizione.

La presidente ha poi sottolineato che "è stato attivato il meccanismo di protezione civile europeo, alcuni stati membri hanno già offerto aiuto, sono arrivate pompe idrovore da Slovacchia e Belgio, molte persone sono venute qua per farle funzionare. È un ottimo esempio di solidarietà europea. E sono rimasta colpita dalle centinaia di volontari, quelli che chiamate gli angeli del fango. È stato molto bello da vedere".

 

Il nuovo CDM

Il Consiglio dei ministri che si è riunito ieri pomeriggio ha provveduto ad estendere lo stato di emergenza ai comuni delle Marche e della Toscana colpiti dall'alluvione, che si aggiungono a quelli dell'Emilia Romagna. Nelle Marche, sono coinvolti i comuni di Fano, Gabicce Mare, Monte Grimano Terme, Montelabbate, Pesaro, Sassocorvaro e Urbino la provincia di Pesaro e Urbino. Per i primi interventi di soccorso alla popolazione, sono stati stanziati 4 milioni di euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali. 

Stessa cifra stanziata anche per i comuni toscani di Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Serio e di Londa della città metropolitana di Firenze.

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