AD e Presidenti

Nomine partecipate pubbliche 2023, Meloni tra certezze e trattative

Per adesso Claudio Descalzi all’Eni è l’unico nome confermato. Quasi sicuri anche Cingolani a Leonardo, Donnarumma all’Enel, Giuseppina Di Foggia a Terna

Nomine partecipate pubbliche 2023, Meloni tra certezze e trattative

Ultimi giorni di accordi&disaccordi per chiudere la delicata partita delle nomine di Stato per le partecipate pubbliche, in primis di Eni e di Leonardo, aziende assolutamente "strategiche" anche per la messa a terra dei progetti del PNRR. Ed è anche per questo motivo che Giorgia Meloni ha insistito per avere l'ultima parola sulla decisione finale dei nomi degli amministratori delegati delle 5 big delle partecipate pubbliche, i cui vertici sono in scadenza nelle prossime settimane.

 

La trattativa sta andando avanti ad oltranza dopo che al termine del Consiglio dei ministri di ieri, è mancata la quadra sui nomi degli amministratori delegati e delle presidenze che tuttavia potrebbe giungere tra oggi e domani, oppure, slittare ulteriormente al fine settimana, dato che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è andato a Washington, per le riunioni di primavera del Fondo monetario internazionale. Venerdì è previsto il bilaterale con la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen.

Ma ciò che è sotto gli di tutti è che le nomine sono un asset troppo strategico che Meloni non può permettersi di sbagliare perché è da queste che dipenderà l'avanzamento del Pnrr e i fondi aggiuntivi del REpowerEu. E sulle possibili tensioni tra Lega e Fratelli d'Italia, è Salvini a parlarne: «I giornali vendono sempre di meno perché raccontano cose spesso fantasiose. Ieri ho sentito più volte Giorgia, ieri l’altro pure, oggi - ieri ndr - ci vediamo in Consiglio dei ministri alle 15 e la chiuderemo in totale serenità». Queste le parole usate dal leader del Carroccio per rassicurare che sulla partita delle nomine non ci sono screzi tra alleati.

Anche se poi dalle parole del capogruppo leghista alla Camera Riccardo Molinari, emergerebbero qualche perplessità forse sul metedo: «La scelta dei vertici delle società di Stato quotate è una partita ristretta tra i leader che sta seguendo direttamente il nostro segretario Salvini con Meloni e Tajani e credo Gianni Letta per Forza Italia. È chiaro che c’è massimo riserbo, ma è chiaro che sarebbe bizzarro che fosse un solo partito ad indicare i nomi a discapito degli altri».

 

Ad e presidenti delle società partecipate 2023. Screzi a parte, sulle nomine di Stato sembra esserci al momento solo la certa la conferma di Claudio Descalzi all’Eni. L’amministratore delegato del colosso energetico sarebbe infatti entrato molto in sintonia con Giorgia Meloni durante le frequenti missioni nei Paesi africani per stipulare gli accordi sul gas e la realizzazione del Piano Mattei per far diventare l’Italia hub energetico del Mediterraneo. Ancora da decidere invece a chi andrà il ruolo di presidente all’Eni ma nelle ultime si parla dell’ex segretario generale della Farnesina Ettore Sequi.

Quasi sicuri Cingolani a Leonardo, Donnarumma all’Enel, Giuseppina Di Foggia a Terna e dovrebbe essere confermato anche Del Fante alle Poste. Mentre dovrebbe essere ancora in discussione il nome di Paolo Scaroni come presidente di Poste o l’Enel.

 

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