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Mercanteinfiera 2021, le collezioni delle meraviglie in mostra a Parma

Dal 2 al 10 ottobre nella capitale del Ducato torna la kermesse dell’antico che appassiona anche i giovanissimi, in mostra anche cravatte e videogames

Mercanteinfiera 2021, le collezioni delle meraviglie in mostra a Parma

È un doppio appuntamento dal grande valore simbolico quello che Parma si appresta a celebrare: la città emiliana che fu capitale del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, già in carica come capitale italiana della cultura 2020-2021, è pronta a festeggiare la quarantesima edizione di Mercanteinfiera, che dal 2 al 10 ottobre torna a radunare alle Fiere di Parma gli appassionati di antiquariato e antichità tra i più curiosi ed eterogenei, oltre a mille espositori e a cinquemila buyer in arrivo da tutto il mondo, in particolare da Europa, Stati Uniti e Russia.

 

La gigantesca Wunderkammer (letteralmente camera delle meraviglie, termine tedesco che definisce una precisa storia e concezione del collezionismo), che in questo senso rappresenta un unicum a livello mondiale, quest’anno si snoda in una gigantesca area di quarantamila metri quadrati, divisi in cinque padiglioni che radunano un arcipelago di rarità che vanno dall’antiquariato all’archeologia, dal modernariato alla moda vintage, dal gioiello antico all’orologeria, dal design d’autore alla fotografia. 

 

Uguale a se stessa solo nel fascino del suo mistero, l’attrazione già asburgica per l’antico che si respira nel quartiere degli antiquari di Parma, Mercanteinfiera negli anni ha saputo cambiare pelle rinnovandosi fino a interessare non soltanto i pubblici più maturi e raffinati, ma anche i giovani e addirittura i millennials, che qui si avvicinano per la prima volta al collezionismo. Non è un caso che proprio qui vada affermandosi una nuova tendenza, il cross-collecting, ovvero la sensibilità per lo sviluppo di collezioni eterogenee per oggetti, epoche e stili, proprio come moderne Wunderkammer da custodire nella più privata riservatezza e da mostrare solo agli amici oppure da raccontare su Instagram come elemento di riconoscibilità personale legato al proprio social storytelling.

 

Imperdibili le due mostre collaterali di quest’anno: “La spina dorsale di un uomo. Storia della cravatta”, realizzata in collaborazione con Paolo Aquilini, direttore del Museo della Seta di Como, Fondazione Setificio, Associazione ed ex Allievi  Setificio, Confartigianato Como, Associazione Italiana Disegnatori Tessili e Confindustria Como. Testimonianza di una didattica del gusto che Mercanteinfiera e  in generale il Sistema Emilia oggi riescono ancora a fare, la mostra racconta di come la cravatta, da simbolo riconosciuto già dagli uomini delle caverne a passione del Re Sole che ne fu appassionato collezionista, ha 3 nodi base (Orientale, mezzo Windsor e Windsor) ma se ne contano 85 varianti. L’accessorio cult del guardaroba maschile è   raccontato da disegni, bozzetti, messe in carta jacquard, fustelle e ovviamente cravatte di fogge e dimensioni diverse per ogni occasione e celebrazione.

 

E’ invece un vero tuffo al cuore per i millennials e per i 25-40enni la mostra “Back to the games”, realizzata in collaborazione con Archivio Videoludico della Fondazione Cineteca di Bologna e l’Associazione Bologna Nerd. L’esposizione è un percorso a 4 stazioni (anni ’70, ’80, ’90, 2000) che racconta la tecnologia dei videogame e la loro evoluzione nel modo di giocare e nello spazio che hanno occupato nelle nostre case. Il videogame più raro in esposizione è il Virtual Boy, che fu un flop a fine millennio per la Nintendo: la console portatile meno portatile di sempre. Ma il bello è che sarà possibile giocare ancora con gli storici videogame come l’Atari 2600, i grandi classici Asteroids e Space Invaders degli anni ’70, o il mitico Commodore 64 con Super Mario Bros, fino alla Playstation degli anni ’90 e all’Xbox del 2000.

 

Ricordiamo che si accede solo con la Certificazione verde CV19 o analogo titolo internazionale (per convincere i più scettici, ricordiamo che anche queste un giorno saranno oggetto di collezionismo), che la certificazione non è richiesta per i minori di 12 anni (una ragione in più per portarli a vedere questo affascinante luogo, così diverso da un centro commerciale) e per evitare code e disguidi consigliamo di acquistare in anticipo il biglietto su www.mercanteinfiera.it. 

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