Stop alla cefalea

Mal di testa e alimentazione: i cibi sì e quelli invece da evitare

Per chi soffre di intolleranze occorre maggiore attenzione al menù e agli ingredienti, per evitare fastidiose cefalee. Ecco i consigli degli esperti

 Mal di testa e alimentazione: i cibi sì e quelli invece da evitare

Sarà capitato a tutti di mangiare e dopo sentire sopraggiungere un fastidioso mal di testa. Spesso non si associa il pasto alla cefalea, eppure esiste un nesso tra ciò che c’è nel piatto e il classico cerchio alla testa. Ad indagare il rapporto tra cefalea e alimentazione è un laboratorio d’informazione teorico-pratico, organizzato dall’Associazione Il Mondo delle Intolleranze, in programma il 20 maggio. Ecco alcune anticipazioni.

 

Cefalea, i cibi “no”

Esistono alcuni alimenti che, per i loro componenti, possono avere un’azione positiva o negativa sul benessere generale e in particolare sul mal di testa. “Ad esempio, c’è un nesso in particolare tra amine vasoattive e cefalea. La più importante è la tiramina, contenuta nel formaggio fermentato” spiega il dottor Michele Di Stefano, specialista in gastroenterologia ed endoscopia digestiva all’ospedale San Matteo di Pavia, che parteciperà all’evento. “Un’altra azione importante è quella svolta dalla fenilalanina, che si trova nel cioccolato” spiega l’esperto.

Brutte notizie anche per chi ama i salumi, perché i nitrati e i nitriti che vi si possono trovare, possono anche essere causa di cefalea.

 

Attenzione al vino

Un altro alimento presente sulle tavole, specie in Italia, è il vino. Proprio il nettare degli dei (o dei Santi, come viene definito) può avere effetti negativi in termini di mal di testa. Colpa delle antocianine “presenti soprattutto nel vino rosso, ma anche nel bianco, generalmente meno attenzionato da questo punto di vista” spiega il dottor Di Stefano.

 

Insaporitori e dadi: con cautela

Se il ruolo del cioccolato o del vino possono non stupire, la vera “sorpresa” viene dai dadi e dagli insaporitori vari: “In questo caso la cefalea può essere effetto del glutammato di sodio, contenuto proprio in dadi e insaporitori vari, che può determinare una vera e propria sindrome, definita "da ristorante cinese".

 

I cibi “amici”

Se alcuni cibi hanno un effetto negativo e possono concorrere all’insorgenza del mal di testa, ce ne sono altri che invece possono alleviarlo. E’ il caso, ad esempio, dello zenzero “attualmente molto in voga nella cucina. Anche il peperoncino, tramite il suo neuromediatore (la capsaicina) e il caffè, se a piccole dosi, possono giovare in chi soffra di cefalea” spiega l’esperto.

 

L’importanza dello stile di vita

Anche lo stile di vita incide nella possibilità di andare incontro alla cefalea, di cui esistono diversi tipi. Il fumo e lo stress, infatti, sono tra i fattori che possono contribuire all’arrivo del mal di testa. Saper modificare alcune abitudini quotidiane e soprattutto saper scegliere i giusti ingredienti del menù giornaliero può dunque aiutare, soprattutto prestando un’attenzione particolare anche a chi presenza problemi di intolleranze alimentari, in epoca Covid. Per questo saranno offerti alcuni consigli pratici. Una parte dell’evento sarà dedicata anche al rapporto tra cefalea e denti, con l’intervento di Claudio Riamati, odontoiatra e gnatologo posturale; Sonia Re, direttore dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani, Ennio Pucci, ricercatore presso il Centro di Diagnosi e Cura delle Cefalee del Mondino di Pavia, Maria Zugnoni, dietista; Michele di Stefano, gastroenterologo e specialista in endoscopia digestiva, mentre a moderare sarà Tiziana Colombo, fondatrice e presidente de Il Mondo delle Intolleranze (info 02/95761531 ilmondodelleintolleranze.it).

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