L’appuntamento annuale di Fiesole

L’apertura di Von der Leyen: “Pronti a discutere su deroga brevetti”

Nel discorso sullo Stato dell’Unione la presidente riconosce il ruolo dell’Italia: “chiese all’Ue di intervenire e aveva ragione”. E cita Don Lorenzo Milani

L’apertura di Von der Leyen: “Pronti a discutere su deroga brevetti”

L’Italia aveva ragione, all'inizio della pandemia, quando con un appello chiese la solidarietà ed il coordinamento dell’Europa. Dovevamo intervenire e questo è quello che abbiamo fatto”. Nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, l’appuntamento annuale organizzato dall’Istituto universitario europeo di Fiesole, la presidente della Commissione Europea, la tedesca Ursula Von der Leyen, riconosce il ruolo dell’Italia per quell’input di un anno fa a rispondere uniti alla crisi sanitaria ed economica. E aggiunge: “Non ci potrebbe essere città migliore” per l’incontro sullo Stato dell'Unione. “Firenze è la città del Rinascimento, il posto dove tutto è iniziato. La storia d'Europa è una storia di rinascimenti”.

 

Un omaggio a una delle città simbolo dell’arte e della cultura italiana ma anche allo spirito rinanscimentale, partito dal cuore del Belpaese per diffondersi nel resto del Vecchio Continente. E poi quel richiamo a Don Milani. “A pochi chilometri da Firenze c’è un paesino, Barbiana, dove don Lorenzo Milani sul muro della scuola scrisse in inglese ‘I care’. Lui disse agli studenti che quelle erano le due parole più importanti da imparare”, ricorda la presidente. “’I care’ significa assumere responsabilità. Gli europei hanno dimostrato con le loro azioni cosa significa. Questo deve essere il motto dell'Europa”.

 

La questione sanitaria resta la priorità in questa fase di emergenza. “Con Draghi Roma il 21 maggio ospiteremo il vertice sulla Salute”, annuncia Von der Leyen. “Dobbiamo muoverci da soluzioni ad hoc sulla pandemia ad un sistema che funzioni per tutto il mondo. Vogliamo discutere di cooperazione internazionale. Il nostro rinascimento sulla Salute inizia a Roma”. Poi la risposta al presidente degli Stati Uniti, Joe BidenL’Ue è “pronta a discutere qualsiasi proposta che affronti la crisi” determinata dal Covid 19 “in modo efficace e pragmatico”, dunque sull’ipotesi di “una deroga alla protezione della proprietà intellettuale dei brevetti”.

Un’apertura importante quella della presdiente dell’esecutivo Ue, che in qualche modo accoglie il cambio di rotta degli Stati Uniti e è disposta a seguirli. In sede di Wto erano stati proprio Washington e Bruxelles ha opporsi a questa lineai. Ora, invece, potrebbe esserci una svolta capitanata dalla Casa Bianca e diretta all’accesso a tutti dei brevetti sui vaccini per battere la pandemia. E con Biden che sembra essere deciso a intraprendere questa strada, potrebbe realisticamente esserci un’accelerazione a cui l’Europa è favorevole. In ogni caso, il tema sarà oggetto di discussione al vertice dei capi di Stato e di Governo europei nella città di Porto, in Portogallo.

 

Quanto alla campagna di vaccinazione Von der Leyen non accetta più critiche. “Qualcuno potrebbe dire che Paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito sono stati più veloci all’inizio”. Ma l’Ue “ha ottenuto il suo successo, rimanendo aperta al mondo”. E “mentre altri tengono per sé la produzione di vaccini, l’Europa è il principale esportatore di vaccini a livello mondiale. Finora, più di 200 milioni di dosi di vaccini prodotti sono state spedite nel resto del mondo. Siamo l’unica regione democratica al mondo che esporta vaccini su larga scala”. Detto questo sottolinea che l’Unione deve prepararsi “per la nuova fase di questa pandemia”. L’obiettivo è ancora l’aumento delle produzioni entro i confini dei ventisette Stati membri. “Abbiamo bisogno di maggiori capacità produttive proprio qui in Europa e per questo motivo sono felice di dire che siamo vicini alla firma di un nuovo contratto con Biontech Pfizer che fornirà 1,8 miliardi di dosi di vaccini tra qui e il 2023. Inoltre, altri contratti seguiranno”.

 

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