#NovelFood – rivoluzione nel piatto

Insetti da mangiare: EFSA ok all’uso delle tarme della farina a tavola

È il primo insetto edibile. L’Autorità Ue per la Sicurezza Alimentare alza il numero di insetti e vermi che piacciono alla FAO ma meno agli italiani.

Insetti da mangiare: EFSA ok all’uso delle tarme della farina a tavola

Fa parlare esperti alimentari, chef, gourmet e i consumatori in Europa la pubblicazione (metà gennaio 2021) dell’Agenzia europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) del primo Parere scientifico favorevole all’utilizzo alimentare umano di un insetto intero e ai sensi del Regolamento (Ue) 2015/2283 sui nuovi alimenti (nel gergo dei legislatori europei, il Novel Food). Ed è oggi che Bruxelles ha informato che gli Stati membri hanno approvato la proposta della Commissione che consente l’uso dell’insetto (o tarma) presente nella farina gialla, intero essiccato e sotto forma di snack e come ingrediente in una serie di prodotti alimenti. Ad esempio, la polvere in barrette proteiche, biscotti o altri cibi a base di pasta. La decisione formale della Commissione sarà adottata nelle prossime settimane.

 

Sicurezza alimentare e rischio allergie: il parere dell’EFSA

Quella che ne ha valutato i parametri di sicurezza alimentare è la prima autorizzazione all’immissione nel mercato europeo di insetti. Introduce i requisiti previsti per l’etichettatura e quelli specifici riguardanti gli aspetti allergenici, ricordando che non si escludono reazioni su chi è già soggetto ad allergie a crostacei ed acari della polvere.

 

Ricette di vermi e insetti: reazioni (non allergiche) degli italiani

Se per molte culture, specialmente orientali, questa novità scatena entusiasmi, non è così per un Paese come l’Italia, promotore della tradizionale Dieta mediterranea. Secondo un’indagine commissionata dalla Coldiretti, l’idea di mangiare vermi o insetti non piace al 54% degli intervistati che, in Italia, si dicono contrari ad un piatto a base di questi alimenti visti come rivoluzionari. Il 16% invece non li teme e li proverebbe. Indifferenti il 24%, favorevoli e il 6% si sono astenuti da ogni risposta. Coldiretti ha osservato che, in fondo, gli italiani sono diffidenti rispetto a elementi estranei alle proprie scelte alimentari. È quindi comprensibile che una pietanza a base di Tenebrio molitor essiccata termicamente (larva gialla della farina) potrebbe stimolare poca ‘acquolina in bocca’. Sempre la Coldiretti ha ricordato come un’alimentazione bilanciata e sana resti strettamente ancorata alla cultura e alle produzioni locali - in Europa come nei Paesi in via di sviluppo: il che suggerisce di non farsi sorprendere se qualcuno mangerà bruchi, coleotteri, formiche o cavallette.

 

“Aperinsetti”, grilli, baco da seta e molto altro

Gli esempi di prodotti non sono poi troppo rivoluzionari se si pensa alla pasta all’uovo artigianale. Ma la novità colpisce se sul piatto si aggiungono note croccanti o fumé come i grilli ai millepiedi cinesi, le tarantole arrostite del Laos (particolari perché senza conservanti ne coloranti), i vermi giganti della farina dalla Tailandia che propone anche le cimici d’acqua. E ancora, il baco da seta all’americana e le farfalle fritte delle palme dalla Guyana francese. Infine, registrano un timido successo anche gli “aperinsetti”: vermi della farina aromatizzati alla paprica, al curry e al sale marino. Per non parlare dello shot di Vodka con bachi da seta e altre ricette a base di scorpioni dorati dalla Cina (quelli neri dalla Tailandia come gli spiedini di scarabeo).

 

 

Un mercato di nicchia

Nel mondo, già quasi 2000 specie di insetti sono considerate commestibili e vengono consumate da almeno 2 miliardi di persone. Negli ultimi anni, sono state le Nazioni Unite a promuovere i vantaggi ambientali dell’allevamento di insetti per il cibo si basano sull’elevata efficienza di conversione del mangime degli insetti, meno emissioni di gas serra, meno uso di acqua e terreni coltivabili e il ricorso alla bio-conversione a base di insetti come soluzione commerciabile per ridurre gli sprechi alimentari. Ecco perché anche la FAO qualifica gli insetti come una fonte di cibo sana e altamente nutriente, ricca di grassi, proteine, vitamine, fibre e minerali. Ma nel Mercato unico europeo, si tratta ancora di un mercato di nicchia (consumi molto bassi).

 

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