L’irritazione di Palazzo Chigi

Coprifuoco alle 22, ma “tagliando” a metà maggio. Lega contraria

Governo diviso. Il Carroccio insiste sull’allungamento alle 23, Palazzo Chigi “irritato”. Possibile una revisione delle restrizioni tra tre settimane

Coprifuoco alle 22, ma “tagliando” a metà maggio. Lega contraria

Il coprifuoco rimane alle 22. Il Consiglio dei ministri ha deciso di non modificarne l’orario, nonostante le insistenze della Lega che si è astenuta. Si tratta della prima divisione all’interno del Governo Draghi, di fronte alla quale fonti di Palazzo Chigi parlano di “irritazione”. Possibilista si era detto solo il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che però ipotizzava anche una revisione tra due settimane. In effetti sembra che la linea sia quella di un “tagliando”, come è stato definito in modo informale da membri dell’esecutivo, a metà maggio, quando l’inizio del coprifuoco potrebbe slittare di un’ora.

 

“Irritazione” di Palazzo Chigi

Secondo chi ha partecipato alla riunione che ha preceduto il Cdm di ieri che ha licenziato il nuovo decreto riaperture, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, non si sarebbe aspettato divisioni interne all’esecutivo, che invece sono arrivate con la Lega che si astenuta, perché contraria a mantenere il coprifuoco alle 22, ritenendolo penalizzante per i ristoratori.

 

Il Carroccio insisteva, invece, per le 23 o le 24. Secondo indiscrezioni, il premier il “rischio calcolato” già accennato nella conferenza stampa della scorsa settimana, prevede di puntare all’interesse generale, senza distinguo per alcune categorie e soprattutto senza divisioni interne all’esecutivo, che ora preoccupano il Governo. La spaccatura principale riguarda il Movimento 5 Stelle, che parla di “film già visto” e la Lega, che chiede anche la riapertura delle attività al chiuso in zona gialla.

 

Possibile “tagliando” a maggio

“Ci aspettiamo che le misure vengano riviste” fa sapere la Lega e sull’ipotesi che le norme possano essere riviste tra qualche settimana c’è qualche possibilità, tanto che si parla di un “tagliando”, alla luce dei dati epidemiologici lo permettano.

 

I provvedimenti definitivi

Intanto confermata l’apertura dei ristoranti al chiuso solo dal 1° giugno (astenuta la Lega), poche le modifiche rispetto alla bozza del decreto. Tra queste, la ripartenza delle fiere è stata anticipata al 15 giugno, mentre per la scuola in presenza alle superiori in zona gialla e arancione si passa al 70% (rispetto al 60% testo iniziale).

 

Riprendono gli spostamenti dal 26 aprile in zona gialla con certificazione verde, riapriranno i musei, mentre gli eventi in teatri, sale da concerto, cinema, club saranno svolti solo con posti a sedere preassegnati con distanza di almeno un metro, capienza non oltre il 50% e massimo 1.000 spettatori all'aperto (500 al chiuso). Ancora in zona gialla riprendono gli sport di contatto come il calcetto. Dal 15 maggio riapriranno in zona gialla le piscine all'aperto, gli stabilimenti balneari e, i centri commerciali nei festivi.

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